Posted: Novembre 30th, 2015 | Author:Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under:libri | Commenti disabilitati su Libri, novità. Goffredo Fofi, IL CINEMA DEL NO visioni anarchiche della vita e della società
Oggi più che mai l’arte è anarchica,
altrimenti è vile, oppure servile. Goffredo Fofi
Se è vero che la grande arte ha sempre in sé qualcosa di anarchico, di critica dell’esistente, di contestazione dell’ordine sociale dato, il cinema ha sempre avuto due anime: quella consolatoria, ovvia, tesa a intorpidire le menti (prevalente), e quella non conciliata, provocatoria, critica del «mondo così com’è» (minoritaria). Ed è di quest’ultima che si occupa Fofi, di quel cinema che ha cercato l’oltre e il fondo, che ha esplorato territori e linguaggi capaci di mettere a nudo ogni maschera del potere, ogni cultura dell’accettazione, ogni mercato dell’intelligenza e dell’immaginazione. Tanti gli esempi di questo rapporto diretto o indiretto tra cinema e anarchia che possono essere rintracciati in film e registi sia del passato, a partire da maestri come Vigo e Buñuel, sia del presente, in autori come Kaurismäki, Ōshima o Ciprì e Maresco. Ne viene fuori un sorprendente affresco che ci dà conto di quell’inesausto filone della sfida e della grazia che continua sotterraneamente ad agire nel cinema del nostro tempo.
Io non posso fare altro che film, in silenzio,
sognando il giorno ancora lontano
in cui lo Stato si estinguerà.
Nagisa Ōshima
Posted: Novembre 30th, 2015 | Author:Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under:General | Commenti disabilitati su Cesena. Spazio Solebaleno. COME MACCHINE IMPAZZITE
VENERDI’ 4 DICEMBRE
ore 20.30 – tavola calda vegana
ore 21.30 – presentazione del libro “COME MACCHINE IMPAZZITE” (ed. Agenzia X, 2014)
Come hanno fatto tre ragazzi nati in una piccola città circondata dalle Alpi a incendiare i palchi più combattivi di mezza Europa per oltre un decennio?
L’intreccio di due narrazioni ambientate in epoche diverse che girano sulla giostra della vita mosse dalla contraddittoria energia del punk.
Ne parleremo con uno degli autori Gianpiero Capra, ex-bassista dei Kina
Mercoledì 2 Dicembre 2015 – War Against War, Il militarismo greco nell’era di Syriza
Incontro con compagne-i di Xupoluto Tagma (Battaglione Scalzo), un collettivo di Ioannina (Grecia) che lotta per l’obiezione totale alla leva.
Durante la serata saranno presentati due loro opuscoli in inglese: “Guerra alla guerra” del 2011 e l’ultimo sul “Militarismo greco nell’epoca di Syriza”, recentemente presentato al Balkan Anarchist Bookfair di Zadar (Croazia) e al Meeting anarchico Mediterraneo di Atene-Salonicco-Chania.
Si parlerà dell’opposizione al servizio militare (che in Grecia è obbligatorio per gli uomini di 18-45 anni), all’esercito e al militarismo, ma anche di cos’è realmente il governo Syrizia-Anel, con le sue politiche militariste e di repressione degli obiettori di coscienza.
Ore 19 aperitivo libertario
Ore 20.30 presentazione e discussione
Venerdi 4 Dicembre – presentazione del libro “Rave new world” con l’autore Tobia D’Onofrio
L’ultima controcultura
Nella storia della musica e delle culture giovanili non era mai accaduto che uno stile di vita alternativo venisse vietato dalla legge…
Qual è stata l’ultima controcultura? Come mai dopo la stagione dei rave non si è più affermata una nuova spinta creativa capace di unire migliaia di persone?
Nata negli anni novanta in Gran Bretagna, con un piede nei club e l’altro nell’era cyberpunk, la scena dei rave e del movimento free tekno è stata un’avventura che ha forgiato nei suoi circuiti underground generi musicali innovativi, come hardcore, gabber, jungle, drum’n’bass, grime, dubstep. Nonostante la natura utopica, questo immaginario pirata ha avuto un impatto sulla società tutt’altro che astratto: dalle origini fino agli anni zero si è concretizzato in un crogiolo di istanze politico-esistenziali, unendo spesso trasversalmente, in una danza collettiva, sognatori di comunità liberate, sperimentazione elettronica, lotte per i diritti dei gay ed esperienze dei controvertici.
Questo libro raccoglie le testimonianze e gli spunti più interessanti degli studiosi e dei protagonisti a livello internazionale, offrendo al lettore un’inedita panoramica storica che include le numerose idee realizzate, i punti critici e le possibili prospettive dell’ultima controcultura del mondo.
Posted: Novembre 30th, 2015 | Author:Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under:General | Commenti disabilitati su No TAV. La lotta continua, senza deleghe, senza mediazioni
8 dicembre, a Susa
La lotta continua, senza deleghe, senza mediazioni
La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana fa proprio l’appello della
Federazione torinese. La Federazione Anarchica Italiana e le realtà federate nelle proprie località
sono sempre state al fianco del Movimento No TAV, partecipando alle numerose scadenze di lotta.
Ora, che con la scusa dell’emergenza governo, partiti, truppe di occupazione e speculatori cercano
di mettere a tacere la voce dell’opposizione, la Commissione di Corrispondenza invita le realtà
federate a ribadire il proprio impegno, aderendo, partecipando e organizzando la partecipazione alla
manifestazione che si terrà martedì 8 dicembre a Susa. Sosteniamo la lotta NO-TAV! Disertamo lo
stato di guerra!
L’8 dicembre 2015 è il decimo anniversario della rivolta contro il TAV.
Dieci anni dopo quel dicembre il movimento No Tav è ancora in lotta contro l’imposizione della
nuova linea ad alta velocità. Una lotta durissima, segnata da arresti, processi, condanne, botte e
lacrimogeni. Una lotta popolare segnata dalla forza di chi sa che il proprio futuro non si delega, che,
oggi come allora solo l’azione diretta, senza deleghe, senza passi indietro, può creare le condizioni
per fermare ancora una volta la corsa folle, di chi antepone il pro)tto alla vita e alla libertà di tutti.
Dieci anni fa il movimento, dopo due giorni di blocchi, salì in corteo verso Venaus, e continuò a salire
dopo le cariche al bivio per poiprendere i sentieri e scendere verso la piana di Venaus. Il cantiere
venne accerchiato, le recinzioni abbattute, la polizia fece dietro front.
Le olimpiadi erano alle porte, il governo chiamò i sindaci e mise su un tavolo di trattative. Per
qualche politico fu l’occasione per una nuova carriera, il governo prese tempo, sperando che il
movimento si sfaldasse, accettando una nuovo progetto, sponsorizzato anche dalle istituzioni locali.
Sbagliò i conti. I voltagabbana, gli ambigui e i tiepidi tra i sindaci non hanno indebolito il movimento,
che ha continuato a manifestare la propria opposizione all’opera negli anni della tregua.
Tra il 2010 e il 2011 la tregua )nì. La parola passò alle armi. Il governo impose con la forza l’apertura
del cantiere per il tunnel geognostico a Chiomonte. Quel tunnel doveva essere )nito nel dicembre
del 2015, ma è solo a metà. L’area si è trasformata in un fortino militarizzato, i sentieri sono percorsi
da uomini in armi. L’illuminazione
notturna è impressionante. Quel cantiere è una ferita aperta nella montagna, l’emblema della
volontà di piegare con la forza un movimento che non si è mai arreso, un movimento che non ha
mai accettato di ridursi a
mero testimone dello scempio.
Dai giorni della Libera Repubblica della Maddalena, passando per l’assedio del tre luglio, non c’è
stato giorno in cui i No Tav non abbiano lottato contro la violenza di Stato. Anche il lavorio della
politica non è mai venuto meno. Il ministro delle infrastrutture sta aprendo un tavolo per discutere di
compensazioni.
Nella neolingua della politica le compensazioni avranno un nuovo nome, ma la sostanza non cambia.
I sindaci No Tav che siederanno a quel tavolo si salvano la faccia, il governo presenta un volto
dialogante, magari butterà
sul tavolo una manciata di quattrini, purché non si discuta del treno. La prima riunione di quel tavolo
è stata prudentemente )ssata all’indomani della manifestazione nazionale da Susa a Venaus
promossa dal movimento l’8 dicembre.
L’8 dicembre 2015 sarà molto più di dell’anniversario di una rivolta vittoriosa. Sarà l’occasione per
mettere in campo la forza politica necessaria a bloccare e rendere vani i giochi della politica
istituzionale.
La lotta continua. Senza deleghe e senza mediazioni.
L’8 dicembre i compagni e le compagne della FAT saranno in piazza per ripercorrere le strade già
solcate dieci anni fa. Allora fummo parte di un momento di rottura, cui hanno guardato in tanti in
ogni dove. Oggi come allora facciamo appello ai compagni e alle compagne della Federazione per
costruire insieme uno spezzone anarchico al corteo.
Le iniziative per i dieci anni della rivolta cominceranno venerdì 4 e continueranno sino all’8
Posted: Novembre 27th, 2015 | Author:Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under:libri | Commenti disabilitati su rimini 27/11/2015: la prima guerra mondiale nel cinema italiano, filmografia 1915-2013
presentAzioni 2015
biblioteca Libertad
casa della Pace, via tonini 5, rimini
venerdì 27 novembre – ore 21.00
la prima guerra mondiale nel cinema italiano filmografia 1915-2013
di Enrico Gaudenzi e Giorgio Sangiorgi
ne parliamo con Domenico Gavella, curatore
La prima guerra mondiale nel cinema italiano. Filmografia 1915-2013
Autori: Gaudenzi Enrico; Sangiorgi Giorgio
2014, 201 p., Longo Editore
Tutta la produzione cinematografica italiana sul primo conflitto mondiale riunita in un unico volume, contenente una scheda per ognuno degli oltre 200 titoli reperiti. I due autori hanno analizzato la storia ed i generi del cinema italiano per creare una filmografia ricca ed accurata, arricchita da un saggio in cui viene presentata l’evoluzione dell’immagine della grande guerra nel cinema italiano. Dalla filmografia emerge la rilevanza quantitativa dei film di fiction nel primo anno del conflitto e lo scarso numero di questo tipodi pellicole nel primo dopoguerra (compreso il lungo ventennio fascista). Particolare importanza nell’evoluzione dell’immagine della prima guerra mondiale è legata alla questione Trieste (che ritorna all’Italia nel 1954), capace di favorire la produzione di pellicole con un forte sapore irredentista. Il volume è corredato da dettagliati indici analitici: il primo, tematico, relativo agli eventi storici, il secondo riguardante i personaggi e il terzo (con le parole chiave) che riporta i vari temi rilevabili nei film. Nel volume, oltre ai film di fiction italiani, sono analizzati anche le coproduzioni e i film per la televisione dedicati al tema.
venerdì 4 dicembre 2015
Biblioteca Libertad Casa della Pace, via Tonini 5, Rimini
ore 21,00
presentazione di
economia stato anarchia regole, proprietà e produzione fra dominio e libertà
ne parliamo con l’ autore Guido Candela
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Lo Stato sembra non offrire oggi una soluzione:
il Leviatano è parte del problema oppure il Leviatano è superfluo.
In questo scenario, l’anarchia può essere dopo tutto la scelta migliore. Possiamo essere contenti del fatto che gli economisti hanno iniziato a studiare questo tema oltre trent’anni fa, e si può sperare che vi sia una riviviscenza nello studio della teoria dell’anarchia Edward P. Stringham
L’anarchismo, quando si confronta con l’economia, lo fa di norma attraverso altre discipline. D’altra parte, sono pochi gli economisti che si confrontano con la visione anarchica, e spesso lo fanno solo per «giustificare» il ruolo dello Stato attraverso un dialogo in contrapposizione: Stato vs. anarchia. Questo libro accetta invece la sfida di sviluppare entrambi gli argomenti a partire proprio dal soggetto classico dell’analisi economica: l’individuo razionale mosso dalla ricerca del suo massimo tornaconto. Ma è appunto questo homo oeconomicus costruito su motivazioni egoistiche che oggi fa sempre più fatica a dare risposte «efficienti» alle nuove configurazioni socio-economiche, nel cui quadro analitico sono entrate variabili come l’ambiente o il futuro. In questo diverso scenario, sono piuttosto i soggetti capaci di aprirsi a motivazioni altruistiche quelli che sembrano garantire – a determinate condizioni – l’efficienza e l’equità proprie dell’agire economico, dimostrando come anche l’altruismo sociale possa, tutto sommato, risultare conveniente.
Guido Candela, già docente di Politica economica, è professore Alma Mater nel Dipartimento di Scienze economiche dell’Università di Bologna. Hainsegnato nell’Università di Padova (Verona) e nell’Università di Bologna. Ha pubblicato libri ed articoli in riviste nazionali ed internazionali sul pensiero economico, sul ruolo dello Stato, sulla politica economica, sulle scelte pubbliche e sull’economia del turismo e dell’arte.
venerdì 20 novembre
biblioteca libertad casa della Pace, via tonini 5, rimini
ore 21.00
presentazione di utopia e azione per una storia dell’anarchismo in Italia (1848-1984)
ne parliamo con l’autore
antonio senta
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Se gli anarchici non se ne curano, la storia la faranno i loro nemici. Gaetano Salvemini
Dai moti del 1848 al neo-anarchismo post-’68, Senta delinea un’originale storia dell’anarchismo italiano che intreccia la grande Storia con le innumerevoli piccole storie di donne e uomini che hanno dato consistenza reale a quel cocktail unico di libertà e uguaglianza che è l’idea anarchica. Grazie a una narrazione serrata e avvincente, partecipiamo in diretta al fluire tumultuoso degli eventi che attraversano, influenzano e spesso modificano la storia d’Italia. Se non mancano i personaggi più noti, questa è soprattutto la storia corale dei tanti anonimi protagonisti che sono stati la carne viva del movimento italiano, la storia degli ideali politici e delle passioni umane che hanno messo in moto generazioni di militanti. Ne viene fuori la ricchezza di un’idea intrinsecamente plurale, sperimentale e antidogmatica che attraverso la storia si fa movimento concreto in una dimensione che lungi dall’essere solo politica è anche e soprattutto sociale ed etica.
Antonio Senta (Fiesole, 1980), ricercatore presso l’Università di Trieste, è membro del comitato scientifico dell’Archivio Famiglia Berneri-Chessa di Reggio Emilia e della collana OttocentoDuemila promossa dall’associazione Clionet. Ha inoltre lavorato a lungo presso l’International Institut of Social History di Amsterdam alla catalogazione di materiale archivistico concernente l’anarchismo italiano, argomento sul quale ha scritto diversi saggi, oltre al volume A testa alta! Ugo Fedeli e l’anarchismo internazionale (2012).
“Nessuno dei grandi avvenimenti accaduti in Europa dopo la grande rivoluzione (1789-1793) ha l’importanza e la grandiosità di quelli che stanno svolgendosi oggi, dei quali è teatro Parigi. Due fatti storici, due rivoluzioni memorabili, avevano dato origine alla società che noi chiamiamo moderna, la società della civiltà borghese. Una, conosciuta col nome di Riforma, sul principio del secolo sedicesimo, aveva infranto l’onnipotenza della Chiesa, chiave di volta per l’edificio feudale; col distruggere questa potenza essa preparò la rovina dell’autorità indipendente e quasi assoluta della quale godevano i signorotti feudali, perchè questi, benedetti e protetti dalla Chiesa, proprio come i re e spesso contro i re, facevano derivare i loro diritti direttamente da un favore divino; si produsse così un impulso nuovo anche per l’emancipazione della classe borghese, lentamente preparata, durante i due secoli che avevano preceduta questa rivoluzione religiosa, dallo sviluppo sempre crescente delle libertà comunali, del commercio e dell’industria, sviluppo che l’aveva resa possibile e del quale era stata conseguenza necessaria. Ebbe origine da questa rivoluzione una autorità nuova, non ancora quella della borghesia, ma quella dello Stato, monarchico, costituzionale ed aristocratico in Inghilterra, monarchico, assolutista, nobile, militarista e burocratico in tutto il resto del continente Europeo, eccezione fatta di due piccole repubbliche: Svizzera e Paesi Bassi.“
Quando Bakunin venne in Italia, una profonda crisi travagliava il paese, e specialmente quella parte eletta del paese che partecipava alla vita politica non per basso egoismo di avventurieri ed arrivisti, ma per ragioni ideali ed amore sincero di bene generale. Il nuovo regno dei Savoia, cui aveva messo capo la lotta per l’indipendenza d’Italia, non rispondeva punto alle aspirazioni di coloro che prima e meglio di tutti avevano promosso e sostenuto il movimento.
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