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Roma. Canzoni tra Guerra e Pace

Posted: Marzo 28th, 2018 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Roma. Canzoni tra Guerra e Pace
Venerdì 30 marzo il Gruppo Anarchico C.Cafiero organizza allo Spazio
Anarchico 19 luglio via Rocco da Cesinale 18 – metro B- garbatella,
un’iniziativa sul tema della guerra con il seguente programma:
ore 18:00/20:00 Proiezione del film Uomini contro di F.Rosi, 1970
ore 20:00      Cena a sottoscrizione e info
ore 21:00     Concerto di Carlo Ghirardato “Canzoni tra Guerra e Pace”
Il 17 gennaio scorso sono state riconfermate dal parlamento italiano le
missioni dell’esercito italiano all’estero Kosovo, Iraq, Afghanistan,
Congo e ne sono state aggiunte altre in Africa, in Libia, Niger,
Tunisia. La spesa militare italiana nei primi mesi del 2018 è stata
incrementata del 4% rispetto al 2017  con una crescita  del 25,8% dal
2006 per un totale circa di 25 miliardi di euro. Tra i programmi di
riarmo i più ingenti sono le navi da guerra della marina, la portaerei
Thaon di Revel, i nuovi carri armati ed elicotteri da attacco
dell’esercito e i nuovi aerei da guerra Typhoon e F-35 (costi operativi
50 miliardi) con un sistema di arma che ha una funzione strategica
prettamente offensivo. E mentre nei quartieri peggiorano le condizioni
di vita e di lavoro si continuano a spendere miliardi di euro  in
missioni di guerra di stampo neocoloniale i cui guadagni andranno nelle
tasche di una manciata di fabbricanti di morte.
Gruppo Anarchico C.Cafiero – FAIRoma

Catalogna. Il pugno di di ferro di Rajoy, la risposta delle piazze

Posted: Marzo 28th, 2018 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Catalogna. Il pugno di di ferro di Rajoy, la risposta delle piazze

L’arresto di Carles Puigdemont in Germania è l’ultimo atto della guerra tra lo Stato Spagnolo e l’aspirante Stato Catalano. Controllato a distanza tramite un navigatore applicato alla sua auto, l’ex presidente catalano è stato intercettato al confine tra la Finlandia e la Germania, paese che, secondo l’intelligence spagnola poteva essere più sensibile alle richieste di estradizione di Madrid. 

Lo strumento giuridico usato è un mandato di cattura europeo. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sul ruolo dell’Europa delle polizie e dei confini a permeabilità variabile, li ha sicuramente persi. Un’ulteriore brutta botta per gli indipendentisti catalani, sempre più frustrati nella loro enfasi europeista. 
Le elezioni, convocate dopo lo scioglimento d’autorità del parlamento catalano, hanno nuovamente dato la maggioranza agli indipendentisti, ma, dopo tre mesi non si è ancora costituito un governo regionale. 
Jordi Turull di JuntsXCat, ultimo candidato presidente, è stato arrestato qualche giorno prima di Puigdemont. Con lui sono finiti in carcere altri quattro deputati. Marta Rovira di Esquerra Republicana ha preso la via dell’esilio. 
Dopo lo scioglimento di autorità del parlamento catalano e la deposizione della Generalitad forse il PPE al governo sperava in un risultato diverso, ma al di là della crescita di Ciudadanos, i vari partiti della costellazione indipendentista restano l’ago della bilancia. La risposta di Madrid al referendum e alla dichiarazione di indipendenza lasciavano pochi dubbi: Madrid non intende mollare e sta intensificando l’azione repressiva.
La partita resta tuttavia apertissima e foriera di conseguenze imprevedibili. 
Dopo le grandi manifestazioni seguite all’arresto di Turull e degli altri deputati, all’annuncio dell’arresto in Germania di Puigdemont, le piazze catalane si sono nuovamente riempite.
Decine di migliaia di manifestanti a Barcellona, Girona, Lleida, Tarragona e in altri centri della Catalogna hanno dato vita a manifestazioni spontanee. Ci sono stati numerosi tafferugli con la polizia, compresi i Mossos de Esquadra catalani. Almeno 101 persone hanno riportato ferite non gravi. 
La polizia in tenuta antisommossa ha caricato con manganelli gli indipendentisti, che in alcuni casi hanno risposto con lancio di oggetti, innalzando barricate e incendiando cassonetti. Almeno 6 le persone arrestate a Barcellona mentre cercavano di avvicinarsi alla sede della rappresentanza del governo di Madrid. I manifestanti hanno anche bloccato il traffico in quattro autostrade nella regione.

In Spagna, dopo la ley mordaza, sono scattate numerose operazioni repressive, che hanno colpito soprattutto anarchici e libertari, alcuni in carcere ormai da oltre un anno. 
Il pugno di ferro di Rajoy sta colpendo con estrema durezza ogni forma di opposizione politica e sociale, arrivando a fermare ed arrestare artisti di strada, le cui esibizioni mettevano alla berlina il potere. 

Ascolta la diretta dell’info di radio Blackout con Claudio Venza, docente di storia della Spagna contemporanea all’università di Trieste, profondo conoscitore della Catalogna, dove trascorre parte dell’anno.

www.anarresinfo.noblogs.org


Comidad. ALLA RUSSIA NON SI CONTESTA IL GAS NERVINO MA I GASDOTTI

Posted: Marzo 28th, 2018 | Author: | Filed under: comidad | Commenti disabilitati su Comidad. ALLA RUSSIA NON SI CONTESTA IL GAS NERVINO MA I GASDOTTI

NEWSCOMIDAD

Ecco le news settimanali del Comidad: chi volesse consultare le news precedenti, può reperirle sul sito http://www.comidad.org/ sotto la voce “Commentario”.

ALLA RUSSIA NON SI CONTESTA IL GAS NERVINO MA I GASDOTTI

La serietà non è più di questo mondo, ammesso che lo sia mai stata. A conclusione dell’ultimo Consiglio Europeo, che ha deciso una raffica di sanzioni diplomatiche contro la Russia per il presunto tentato omicidio al gas nervino, il Presidente del Consiglio Gentiloni ha dichiarato che le decisioni del vertice sono condivise ma che non bisogna chiudere la porta al “dialogo”. In linguaggio diplomatico “dialogo” significa “affari”, business. Come a dire: se la NATO vuol continuare a criminalizzare Putin, si accomodi e noi ci accodiamo, ma lasciateci fare qualche affaruccio sulle forniture di gas. (1)

Questa schizofrenia non è soltanto italiana. Il giornalista Bernard Guetta, voce informale ma “autorevole” della politica estera francese, spinge la sindrome dissociativa sino al delirio in fase acuta. Guetta propone infatti una politica della “mano tesa” alla Russia, rimanendo però negli schemi della narrazione euro-americana, cioè contestando alla Russia le ingerenze in Ucraina (ma lì il colpo di Stato nazista chi lo ha organizzato se non la NATO?), l’occupazione della Crimea (ma una Russia senza basi in Crimea quanto durerebbe?) e l’appoggio al “criminale” Assad (e i galantuomini jihadisti in Siria chi li arma?). Il punto di vista francese quindi non è diverso da quello italiano, anzi la dicotomia  risulta persino più stridente dato che il governo francese è uno di quelli che hanno spinto maggiormente per la destabilizzazione della Siria. Ma Guetta propone comunque la “mano tesa” per continuare a raccogliere in Russia gas, petrolio ed altre materie prime. (2)

Nel gennaio scorso il finanziere ungherese americano George Soros ha dichiarato al “Financial Times” che l’Unione Europea è al collasso e che la potenza emergente è la Russia. Al collasso europeo Soros ha dato la sua manina poiché ha contribuito ad esasperare l’elettorato italiano inventando una lista “Più Europa” affidata alla sua fida Emma Bonino. Soros non è più al centro della ribalta perché troppo esposto e sputtanato, perciò anche il suo margine di manovra si restringe. Soros però continua a parlare e straparlare in base alle direttive della sua agenzia di riferimento, cioè la NATO. (3)

La NATO è un’agenzia di affari e quindi non è che ce l’abbia con Putin per le fiabe degli attacchi al gas nervino o delle ingerenze nelle campagne elettorali. Se la NATO criminalizza la Russia è proprio per questioni di affari, soprattutto per i gasdotti. Pochi giorni fa vi è stato un incontro dell’ambasciatore italiano in Russia, Pasquale Terracciano, con la multinazionale russa Gazprom per trattare l’aumento e la diversificazione delle rotte dei gasdotti che collegano Russia ed Europa. Si pensa in particolare ad una rotta Sud che attraversi il Mar Nero. (4) 

Visto che sono proprio i gasdotti russi il principale bersaglio nel mirino della NATO, sarà sempre più difficile per i governi europei conciliare le proprie contraddizioni facendo appello alle solite farneticazioni. La NATO è a conduzione anglo-americana e vede nell’integrazione energetica tra Russia ed Europa un pericolo mortale per la sopravvivenza dell’assetto imperialistico. Più i governi europei insisteranno nella loro politica ambivalente, più le provocazioni anglo-americane verso la Russia diventeranno frequenti e destabilizzanti. Nei periodi più aspri della Guerra Fredda non si era mai arrivati ad un tale rischio di rottura definitiva.

Gazprom è stata fondata da Gorbaciov nel 1989. Gorbaciov non immaginava che Gazprom si sarebbe comportata con lui come la Creatura nei confronti del dottor Frankenstein. Gazprom infatti è stata determinante nella caduta di Gorbaciov e nella fine dell’Unione Sovietica, poiché lo scopo dei neo-petrolieri russi era quello di trasformare gli ex sudditi dell’impero in clienti della nuova multinazionale russa. Per raggiungere il risultato Gazprom fu disposta persino a pagare un notevole prezzo in termini di perdita di infrastrutture esterne alla Federazione Russa.

È stata quindi Gazprom a regalare agli USA la vittoria definitiva nella Guerra Fredda. Per una sorta di nemesi storica, Gazprom è stata poi individuata dalla NATO come un nemico più insidioso del vecchio partito comunista sovietico. Potrebbe verificarsi una guerra nucleare, non causata dallo scontro delle ideologie ma dai gasdotti.

29 marzo 2018

     1)  https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/23/caso-skripal-consiglio-europeo-condanna-mosca-gentiloni-conclusioni-condivise-ma-non-chiudiamo-il-dialogo/4246553/

     2)  https://www.internazionale.it/opinione/bernard-guetta/2018/03/23/negoziato-russia-putin

     3)  https://www.rt.com/news/416260-soros-eu-collapse-russia/

     4)  http://www.gazprom.com/press/news/2018/march/article413260/

     p.s. ringraziamo il compagno Giovanni C. per la colaborazione.


Anna Campbell – Rest in Power Fellow Worker

Posted: Marzo 28th, 2018 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Anna Campbell – Rest in Power Fellow Worker

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Un’altra Italia nelle bandiere dei lavoratori

Posted: Marzo 28th, 2018 | Author: | Filed under: cinema | Commenti disabilitati su Un’altra Italia nelle bandiere dei lavoratori


Verenin Grazia, l’antifascista che Rimini ha spesso dimenticato

Posted: Marzo 28th, 2018 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Verenin Grazia, l’antifascista che Rimini ha spesso dimenticato

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