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Ancona 27 maggio 2017: la rivoluzione spagnola, a 80 anni dall’assassinio di Berneri

Posted: Maggio 25th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Ancona 27 maggio 2017: la rivoluzione spagnola, a 80 anni dall’assassinio di Berneri

MAGGIO 1937 – MAGGIO 2017

Camillo Berneri, anarchico, uno dei maggiori intellettuali ed attivista dell’epoca, rappresentante dell’USI durante la rivoluzione anarcosindacalista spagnola, viene barbaramente assassinato a Barcellona, dai comunisti stalinisti (tra i responsabili Vidali e Togliatti) durante il loro tentativo controrivoluzionario.

 Altri anarcosindacalisti e comunisti non stalinisti vengono assassinati provocando uno scontro armato che verrà chiamato “il massacro di Barcellona”…

A cura dell’Archivio nazionale USI-AIT, promosso dalla sezione USI di Ancona e dal Gruppo anarchico “Malatesta” di Ancona il 27 Maggio (sabato) alle ore 17,30 presso i locali di via Podesti 14 b (Ancona)

incontro-dibattito, con filmati e documenti originali dell’Archivio su:

LA RIVOLUZIONE SPAGNOLA

– le collettivizzazioni anarchiche

– l’autogestione operaia

– l’antifascismo

– la controrivoluzione stalinista

– l’assassinio di Camillo Berneri

– l’Anarcosindacalismo oggi


NEWSCOMIDAD. IL VENTICINQUENNALE DI MAASTRICHT RIABILITA BREZNEV?

Posted: Maggio 25th, 2017 | Author: | Filed under: comidad | Commenti disabilitati su NEWSCOMIDAD. IL VENTICINQUENNALE DI MAASTRICHT RIABILITA BREZNEV?

NEWSCOMIDAD

Ecco le news settimanali del Comidad: chi volesse consultare le news precedenti, può reperirle sul sito http://www.comidad.org/ sotto la voce “Commentario”.

IL VENTICINQUENNALE DI MAASTRICHT RIABILITA BREZNEV?

Chi si illudeva che il bombardamento della Siria potesse costituire un episodio circoscritto deve cominciare a ricredersi. Dopo i duecento miliardi di dollari di investimenti sauditi negli USA per i prossimi quattro anni, il viaggio di CialTrump a Riad è diventato l’occasione per l’annuncio di altri contratti giganteschi per la vendita di armi: centodieci miliardi subito e trecentocinquanta miliardi nell’arco di un decennio. (1)

Come si fa a non sostenere uno che ti allunga oltre cinquecento miliardi di dollari? L’Arabia Saudita, custode dei luoghi santi dell’Islam, ma soprattutto punto di riferimento finanziario del mondo sunnita, ha i suoi avversari strategici nell’Iran e nella Siria, quindi anche nella potenza che li appoggia, la Russia. I margini di manovra della politica imperialistica di CialTrump si riducono quindi al minimo. La coperta corta si è evidenziata particolarmente con la rinuncia ad imporre ad Israele lo Stato Palestinese. Israele è infatti un sicario indispensabile per tenere sotto aggressione la Siria e l’Iran. 

Il proposito di allentare le tensioni con la Russia per farne il principale fornitore di materie prime a bassissimo costo per la ripresa industriale statunitense, diventa pura retorica. Come era prevedibile, il problema di CialTrump non è più quello di realizzare il suo programma, bensì quello di arrivare giudiziariamente incolume alla fine del suo mandato. A noi Italiani ricorda qualcosa.

Si è detto che gli operai, o ex operai del Michigan, abbiano votato CialTrump nella speranza che mantenesse le sue promesse di reindustrializzazione. Ammesso che sia vero, le speranze sono cadute. Si è detto anche che l’Unione Europea è rimasta una costruzione incompiuta perché non ha realizzato quel sistema di trasferimento di fondi federali che garantirebbe la sopravvivenza agli Stati in difficoltà. Persino in questo caso i fatti hanno portato una smentita, dato che sono decenni che si parla a vuoto di piani di rilancio della ex capitale dell’auto, Detroit. In compenso Detroit è diventata un modello per studi di desertificazione urbana. (2)

Intanto quest’anno in Europa si è celebrato il venticinquennale del Trattato di Maastricht, la croce di quelli che sognano un’altra Europa. Il problema è che l’altra Europa non esiste, come dimostra appunto il fallimento della delizia dei federalisti europei, cioè la federazione USA, dove, quando si tratta di trasferire fondi federali, si apre il salvadanaio e non la cassaforte.

In questo periodo persino su “MicroMega” si sono potute leggere analisi realistiche su Maastricht. È stato però non sufficientemente sottolineato un dato storico, e cioè che il Trattato costitutivo della UE proclama dei principi economici come la libera concorrenza (cioè le privatizzazioni) e la stabilità dei prezzi (cioè la compressione salariale), principi che delegittimano ogni ipotesi politica di carattere socialdemocratico. La prima vittima della caduta del Muro di Berlino quindi non è stato il comunismo ma la socialdemocrazia, cioè l’anticomunismo da “sinistra”. Il Partito Comunista Italiano aveva addirittura anticipato i tempi e nel 1991 si era allegramente dimenticato della retorica eurocomunista per riconvertitisi in un partito che rifiutava il socialismo persino nel nome. La tappa successiva è stata di togliere definitivamente la sinistra dal nome. La recente scissione dei bersaniani del PD ha condotto alla formazione di un partito che continua a non dichiararsi di sinistra, strizzando quindi l’occhio al “centro”, eufemismo per destra.

Non che i vari rifondacomunismi abbiano avuto sorti migliori. Dopo decenni di balbettamenti, Fausto Bertinotti si è finalmente convinto che la UE è un edificio imperialistico, antioperaio e deflattivo, ma poi, quando si tratta di opporre alternative, si getta anche lui nel culto dell’attuale papa New Age.

Quando Breznev diceva che l’unico socialismo “reale” era quello sovietico e che il resto era solo propaganda, allora aveva ragione?

In effetti il social-realismo di Breznev sta incontrando una sconcertante ri-legittimazione a posteriori che i commentatori si guardano bene dal segnalare. Per decenni si è denunciato l’abominio della glaciazione economica brezneviana, salvo poi constatare che l’attuale Russia capitalistica ha prodotto migliaia di nuovi ricchi senza riscattarsi dalla perenne depressione economica, anzi facendo calare paurosamente le condizioni materiali della popolazione, segnalate dal calo della vita media. La Russia non può svilupparsi per le condizioni dell’economia mondiale, afflitta da una carenza cronica di domanda. La stagnazione mondiale, dovuta anche alla moneta unica europea,  ha infatti impedito che aumentasse la domanda di materie prime russe; in più la UE ha appoggiato il colpo di Stato della NATO in Ucraina ed ha colpito con sanzioni economiche una Russia che stava soltanto cercando di difendere la propria integrità territoriale. In una prospettiva di stagnazione secolare trionfano i business della povertà, perciò sono sorte addirittura delle multinazionali del lavoro “interinale, cioè del caporalato digitale, come Uber e Kelly Services. (3)

Un’altra delle critiche ufficiali dell’Occidente al “socialismo reale” consisteva nel denunciare l’assurdità di un’economia pianificata sin nei dettagli. Sennonché l’Unione Europea detta le regole di bilancio e impone persino le leggi di stabilità finanziaria. Per non parlare poi della miriade di normative che pongono regole  a bagni, termosifoni e ascensori. Per questo motivo si parla spesso di “Unione Sovietica Europea”. Ma c’è una sostanziale differenza, poiché nel caso della UE non si tratta affatto di semplice delirio di onnipotenza burocratica, bensì di lobbying occulto, oppure di vere e proprie “trappole” per i Paesi deboli. Nel caso della Grecia ci si è narrato che il governo greco avrebbe truccato i conti pur di entrare nella moneta unica; come se, per stimare le capacità produttive e finanziare della Grecia occorresse leggerne i bilanci. Tanto valeva che ci raccontassero che, per entrare nell’euro, i Greci si erano messi i baffi finti.

Breznev ed il “socialismo reale” ne escono quindi “riabilitati”, ma esclusivamente nel confronto con i loro detrattori di marca occidentalista. Anzi, il fatto che l’Unione Sovietica non possa essere imputata di un fallimento economico dimostra che l’oligarchia prodotta dal “socialismo reale” si è riconvertita al capitalismo esclusivamente in funzione del vantaggio personale, in base a quanto previsto da Bakunin: il privilegio è un corruttore insaziabile ed ogni privilegio parziale cerca di diventare assoluto.   

25 maggio 2017

1) http://www.repubblica.it/esteri/2017/05/20/news/trump_arriva_in_arabia_saudita-165912322/ 

2) http://reportage.corriere.it/esteri/2015/linterminabile-rinascita-di-detroit/ 

3) http://www.kellyservices.it/IT/Kelly-Services/


Modena, Libera

Posted: Maggio 25th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Modena, Libera

Libera-USI-Libera A palla-USI Dj

-Sabato 27 Maggio, ore 17 PRESIDIO ANTIMILITARISTA
Piazza Pomposa in centro a Modena (vicino Biblio Unidea),
organizzano Spazio Sociale Libera-USI Modena.

-Sabato 27 Maggio, Libera Officina, Tirassegno 7, Modena.
METAL AGAINST SHIT Fest! IL METAL FEST ANTIFASCISTA
Apertura porte 21:30
GRUMO 22:00 22:25, VERANO’S DOGS 22:40 23:05
AIRLINES OF TERROR 23:20 23:45. EKPYROSIS 00:00 00:25
HIEROPHANT 00:50 01:15, GRAVESITE 01:30 01:55
https://www.facebook.com/events/386010595105946/?fref=ts

-Venerdì 2 Giugno, a Granara, Parma
Congresso Settore Autogestione USI-AIT

-Sabato 3 Giugno, a Reggio Emilia
Partecipazione USI-FAI e USI-Dj al Gay Pride

-Domenica 4 Giugno, Libera A palla partecipa al
Torneo Gasparo presso i campi di Saliceta San Giuliano, Modena

http://www.libera-officina.org/


Libri. Lessico postdemocratico

Posted: Maggio 20th, 2017 | Author: | Filed under: libri - download gratuito | Commenti disabilitati su Libri. Lessico postdemocratico

Lessico postdemocratico

a cura di Salvatore Cingari e Alessandro Simoncini

Dall’introduzione a Lessico postdemocratico, a cura di Salvatore Cingari e Alessandro Simoncini, Perugia Stranieri University Press, Perugia, 2016

Questo libro nasce da un’esperienza: L’università e il territorio. Otto seminari per capire il presente. Nato dentro l’Università, e quindi diretto in primo luogo agli studenti, questo ciclo di seminari è stato pensato per raggiungere e coinvolgere un pubblico ben più ampio, composto da docenti, studiose e studiosi, studentesse e studenti, cittadine/i italiane/i e straniere/i, migranti, istituzioni locali e diversi soggetti umbri coinvolti nel sistema socio-culturale ed educativo regionale. Con loro abbiamo tentato di mettere a fuoco le cause e i caratteri distintivi della crisi sociale, economica e culturale all’interno della quale tutti oggi ci aggiriamo. In particolare abbiamo cercato di co-costruire la comprensione di alcuni processi in corso legati alla globalizzazione e alla crisi dello Stato sociale o al passaggio da un’economia fordista ad un’altra post-fordista. Abbiamo cercato di rimarcare le tensioni gerarchiche persistenti all’interno di società nelle quali si intreccia una molteplicità di forme culturali: società che vivono una transizione non comprensibile con il ricorso a ideologie e a paradigmi unificanti.[…]

Lessico-postedemocratico (2016)


Bologna, Circolo Berneri

Posted: Maggio 20th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Bologna, Circolo Berneri
1) Stasera 19 Maggio ore 20.00 – Proiezione del film “Golden Dawn: a personal affair” di Angélique Kourounis
“Una giornalista sta scavando da anni nell’organizzazione del partito neo­nazista greco “Alba Dorata”. Il collasso finanziario, l’instabilità politica e i rapporti famigliari sono posti sotto al riflettore mentre il documentario prova a scoprire “cosa accade nella testa dei militanti di Alba Dorata, che si pongono” come vittime del Sistema. La regista esamina la questione attraverso le proprie ossessioni personali, le sue preoccupazioni e paure, dopo aver dedicato molti anni e altri due documentari televisivi ad avvicinarsi all’organizzazione neo­nazista, divenuta il terzo partito per importanza nel sistema politico greco d opo oltre tre decenni di oscura esanguinaria attività”
 
Proiezione del film in lingua originale (GR) e sottotitli (ENG), con aperitivo e discussione.
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2) Domenica 21 Maggio @Vag61 – Pranzo della RITA + Difesa collettiva: Leggi speciali e decreti sulla sicurezza – AMS
 
Leggi speciali e decreti sulla sicurezza:
difendersi dalle nuove innovazioni securitarie.
Francia e Italia: esperienze a confronto
 
@ VAG61 via Paolo Fabbri 110
ore 13:00
pranzo della Rita
ore 16:00 : dibattito internazionale
 
 
L’Associazione di Mutuo Soccorso di Bologna incontra il gruppo A$AP RÉVOLUTION di Rennes per un confronto a tutto campo sulla cosiddetta legislazione d’emergenza in atto in Francia e sul Decreto Minniti-Orlando appena  varato in Italia. Sarà anche l’occasione di parlare del movimento francese e delle pratiche di difesa collettiva messe in atto da* compagn* a Rennes e in altre città per contrastare la repressione poliziesca e giudiziaria.
In contesti diversi ci appare evidente la volontà di utilizzare la legge per affermare con forza il primato del potere esecutivo e amministrativo e per instaurare una modalità sempre più repressiva nell’affrontare le questioni sociali.
In un periodo di accelerazione globale del degrado sociale, l’inventiva repressiva delle classe dirigente verso quelli che resistono ci obbliga a pensare come difendersi in maniera più collettiva possibile, creando dei saperi e delle pratiche utilizabili da tutt*. Da qui la necessità di capire i processi in atto e di rafforzare le reti di solidarietà, nella convinzione che nessuno vada lasciato indietro. 
Le realtà di movimento e l* interessat* alla questione sono invitate a partecipare.
 
Da 15 euro in su offerta libera: 
il ricavato è devoluto a sostegno delle 
attività dei due collettivi promotori 
dell’iniziativa.
Per prenotare chiamare:
335 727 7140
 
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3) Mensa popolare autogestita lunedì 22 maggio ore 20:00  
Una serata di socialità e convivialità al Circolo Anarchico Berneri. Per mettere insieme pensieri ribelli, sogni e rabbie, risate e assalti al cielo.
Dalle 20:00 in avanti cena a prezzi popolari 
Menù a sopresa (anche vegano)
Distribuzione stampa anarchica fino alle ore 23.30
 
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4) Spaccio popolare autogestito lunedì 22 maggio ore 18:30-21:00                           
Un luogo in cui condividere e sperimentare pratiche e  temi inerenti alla sovranità alimentare. Ai banchetti si
spaccia solo roba buona: pasta, riso, vino, cereali, caffè, farine, friselle, olio, zucchero, tisane, mile, legumi, passate di pomodoro, mandorle, cipolle, patate, aglio e tanto altro.
Tutto scelto dando valore a progetti che praticano l’autogestione e l’autodeterminazione e combattono lo sfruttamento
Nessun ricarico e nessuno spreco: porta i tuoi contenitori e sacchetti. Aperibenefit con focacce, tarallini, pane, vino e birra. Entrata libera no tessere lo spaccio non fa sconti a nessuno!
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5) Venerdi 26 Maggio ore 20- Don’t let capitalism get you down Live Resitance NO G20 
 
dalle ore 20 Aperitivo e discussione con Autonomous and anti-capitalism alliance “G20 welcome to hell!”
verso il contro summit di luglio ad Amburgo
 
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6) Attività settimanali permanenti
 
Ogni martedì dalle 18:30 alle 20 attività di catalogazione e archiviazione del gruppo di lavoro biblioteca. Per assicurarsi della presenza mandare un sms allo 3246290406. Il gruppo di lavoro si occupa principalmente di conservare e organizzare il patrimonio librario e archivistico del circolo attraverso attività di catalogazione e digitalizzazione (porta il tuo pc!).
 
A martedì alterni, dal 15/11, prove autogestite HardCoro de Marchi ore 21, per conferma 3737457000
 
Ogni mercoledì H 13 Apertura dello Spazio – Collettivo Exarchia
Momento di socialità dall’ora di pranzo, con spazio per studiare, discutere di temi a scelta e attività in serigrafia.
 
Ogni giovedì                                
H 16 Assemblea del Collettivo Exarchia, giovani, studenti e studentesse, precari e precarie il cui percorso vuole partire dal mondo dell’università e del lavoro. http://exarchia.indivia.net/
H 21 Assemblea di gestione del circolo                            
 
Tutti i progetti sono autogestiti e autorganizzati in maniera orizzontale,le decisioni prese collettivamente in assemblea e col metodo del consenso.
Siamo aperti alle proposte e alla partecipazione: se sei interessato/a contattaci durante le giornate e le serate o scrivi una mail a berneri@indivia.it

Il comunicato della rete Nudm Torino sull’operazione repressiva contro la campagna “Basta violenza dei tribunali sulle donne”

Posted: Maggio 20th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Il comunicato della rete Nudm Torino sull’operazione repressiva contro la campagna “Basta violenza dei tribunali sulle donne”
Venerdì notte il pm Rinaudo di Torino ha ordinato perquisizioni e sequestro di cellulari e pc di alcuni esponenti della Federazione Anarchica torinese partecipanti alla rete Non Una di Meno, per le scritte comparse un mese fa davanti al Tribunale di Torino contro la giudice Diamante Minucci e sulla sede della Croce Rossa contro Massimo Raccuia.
L’accusa è di imbrattamento e diffamazione.
Non ci interessa chi abbia fatto quelle scritte, ma ciò che ci preme in questa vicenda è puntare l’attenzione sull’assurdità di un’operazione repressiva volta a punire e criminalizzare chi ha scritto sui muri ciò che di fatto abbiamo, non solo pensato, ma anche gridato in molte e molti nelle piazze l’indomani della sentenza.
Massimo Raccuia è uno stupratore e la Giudice Diamante Minucci ha difeso, protetto e assolto uno stupratore.
Non è diffamazione, è la verità.
Una verità che non è stata stabilita e fissata nelle aule di un tribunale, ma la verità che ha cercato in tutti i modi di raccontare Laura: l’unica verità che per noi conta e ha valore.
Evidentemente i giudici e i tribunali di questo paese sono considerati intoccabili come se fossero portatori di verità assolute e inconfutabili. Non possono essere criticati e messi in discussione, pena la denuncia di diffamazione, la stessa che rischia di dover affrontare Laura dal momento che ha accusato di stupro un uomo che il tribunale ha decretato essere innocente.
La Giudice Diamante Minucci, a capo della prima sezione penale del Tribunale di Torino, non deve aver gradito il clamore delle piazze e delle manifestazioni che l’hanno individuata come responsabile non solo di una sentenza assurda, ma di un giudizio inaccettabile su una donna che ha subito violenza.
Raccuia è stato assolto perchè Laura non ha urlato, non si è fatta massacrare di botte, non aveva segni visibili sul corpo delle violenze subite. Come se la reazione possa misurare la veridicità della violenza agita. Non è solo il buon senso a suggerircelo, ma anche l’esperienza diretta di qualunque donna abbia subito violenza: non tutte le donne reagiscono allo stesso modo di fronte a una violenza.
Ma per la giudice Diamante Minucci non sono bastati il buon senso e l’esperienza diretta della donna.
Laura non ha urlato, non ha reagito come avrebbe dovuto, quindi era consenziente. Come se il consenso si misurasse in decibel o sempre e comunque attraverso comportamenti manifesti.
Non è la prima volta che una donna che ha subito violenza al momento del giudizio nel confronti dello stupratore si ritrova giudicata e da parte lesa diventa imputata lei stessa. Sentenze che, assolvendo gli stupratori, non soltanto violano la donna una seconda volta, ma la mettono pure nella condizione di doversi difendere, di vedere la propria vita scandagliata, peggio, di dover subire diagnosi psichiatriche volte a screditarla, come se si fosse inventata tutto o se la fosse in qualche modo cercata.
Poiché la casta degli intoccabili è stata criticata e attaccata, la questura si è mobilitata in sua difesa, arrivando a perquisire, denunciare e sequestrare materiali per due banali scritte sui muri.
Come NonUnaDiMeno, il 12 aprile abbiamo organizzato presidi e azioni davanti ai tribunali di diverse città in solidarietà a Laura e per denunciare la violenza che le donne subiscono durante i processi per stupro, che spesso le vedono diventare imputate a loro volta. Di nuovo vogliamo ribadire che la solidarietà non si processa e che se toccano una toccano tutte!!!
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni coinvolti nell’indagine della questura torinese, che insieme a noi hanno manifestato per le vie della città e fuori dal tribunale la nostra solidarietà a Laura e la nostra indignazione nei confronti della sentenza della Giudice Minucci.
NON UNA DI MENO TORINO

Appello dal Venezuela

Posted: Maggio 14th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Appello dal Venezuela

Appello dal Venezuela

Llamado desde Venezuela a l@s anarquistas de Latinoamérica y el mundo: La solidaridad es mucho más una palabra escrita

Le Mardi 9 mai 2017 5h57, ellibertario <ellibertario@nodo50.org> a écrit :

Nos dirigimos a todas las expresiones del movimientolibertario, en particular a las de este continente, no solo para llamar su atención ante la coyuntura que estamos viviendo en Venezuela desde abril de 2017, sino por lo que entendemos como urgencia en cuanto a que el anarquismo internacional se exprese mas enfáticamente sobre estas dramáticas
circunstancias, con posturas y acciones coherentes a lo que ha sido la prédica y práctica del ideal ácrata en su andar histórico.

Es deplorable que, mientras por una parte el gobierno chavista –hoy encabezado por Maduro-junto a sus cajas de resonancia del exterior y, por la otra, los opositores de la derecha y la socialdemocracia, están en desaforadas campañas por vender a la opinión mundial sus visiones igualmente sesgadas y cargadas con intereses de poder, muchas voces anarquistas fuera de Venezuela han mantenido un mutismo que de algún
modo resulta tácita aceptación a lo que unos u otros contendiente hambrientos por el poder estatal quieren imponer como “verdad”. Sabemos que las voces afines no disponen de los medios a la orden de estatistas de variado pelaje, y que l@s compas enfrentan realidades complejas donde hay temas y problemas que por su cercanía reclaman sus más inmediatas preocupaciones, pero entendemos que esa dificultad no debería ser obstáculo para que, de algún modo por modesto que sea, se exprese atención, interés y solidaridad tanto por lo que ocurre en Venezuela como por lo que al respecto divulga el anarquismo de esta región.

En apretado resumen de lo que el anarquismo local dice hoy, la actual coyuntura delata la naturaleza fascista del régimen de Chávez –y su secuencia con Maduro-, gobiernos militaristas reaccionarios que hemos denunciado por siempre desde El Libertario. Ha sido un régimen vinculado al delito, al narcotráfico, al saqueo, la corrupción, prisión de opositores, torturas, desapariciones aparte de la desastrosa gestión económica, social, cultural y ética. Chávez logró impactar con su liderazgo mesiánico y carismático, financiado por la elevación del precio del petróleo, sin embargo luego de su fallecimiento y con el fin de la bonanza, se desinflo el llamado proceso bolivariano, al estar sustentado en bases endebles. Esta “revolución” siguió la tradición histórica rentista iniciada a comienzos del siglo XX con el dictador Juan Vicente Gómez, continuada por el militar Marcos Pérez Jiménez y que no cesó en el posterior esquema democrático representativo.

Hay quienes en el plano internacional (Noam Chomsky, el mejor ejemplo), rectificaron su inicial apoyo al autoritarismo venezolano y hoy lo denuncian de manera tajante. Sin embargo, observamos con gran preocupación el silencio de much@s anarquistas de este y otros continentes sobre los acontecimientos en Venezuela. Dice un adagio: “el que calla otorga”, lo cual se cumple a la perfección cuando se hace
pasar hambre y reprime criminalmente a un pueblo y quienes deberían protestar por ello dicen poco o nada. Hacemos un llamado a quienes abrazan las banderas libertarias a pronunciarse, si no lo han hecho, sobre nuestra tragedia. Para la indiferencia no hay ninguna justificación si se tiene una visión ácrata del mundo. Lo contrario es encubrir la farsa gubernamental, olvidando lo dicho por l@s anarquistas de todos los tiempos acerca de la degradación del socialismo autoritario en el poder. Quizás en el pasado el espejismo “progre” del chavismo pudo embaucar incluso a alguna gente libertaria, pero siendo consecuentes con nuestro ideal es imposible hoy seguir sosteniendo esa creencia.

Estamos en presencia de un gobierno agonizante, deslegitimado y represivo que busca perpetuarse en el poder, repudiado por la inmensa mayoría de la población, que asesina a través de sus fuerzas represivas y colectivos paramilitares, que además promueven saqueos. Un gobierno corrupto que chantajea con cajas de alimentos, vendidos a precio de dólar negro, que participa en toda clase de negociados, un gobierno de boliburgueses y milicos enriquecidos con la renta petrolera y la minería ecocida. Un gobierno que mata de hambre y asesina, mientras aplica un ajuste económico brutal acordado con el capitalismo transnacional, al cual paga puntualmente una deuda externa criminal.

Es hora de desmontar las maniobras seudo informativas de las que pretenden valerse en el exterior tanto quienes controlan, como de quienes aspiran controlar al Estado venezolano, y en ello esperamos contar con el respaldo activo de individualidades y agrupaciones libertarias tanto en América Latina como en el resto del planeta.
Cualquier muestra de solidaridad anarquista será bienvenida por el movimiento ácrata venezolano, ciertamente pequeño y moviéndose entre muchas dificultades, pero que en la actual coyuntura agradecerá enormemente saber que de algún modo contamos con l@s compas del resto del orbe, bien sea reproduciendo y divulgando la información que difundimos l@s anarquistas de Venezuela, generando opiniones y reflexiones que desmontan las visiones que en este tema intentan imponer autoritarios de derecha e izquierda, y –lo que sería muchísimo mejor- promoviendo o respaldando iniciativas de acción en sus respectivos países donde se denuncien las circunstancias de hambre y represión que hoy se viven en Venezuela. Ahora más que nunca es necesaria su presencia y voz en todos los escenarios posibles donde sea denunciada la tragedia
en la cual está sumergido el pueblo venezolano

Nota final de El Libertario: Más amplios y detallados análisis e
informaciones sobre lo que está pasando en Venezuela, además con periodicidad diaria, en el blog de El Libertario
http://periodicoellibertario.blogspot.com.

En especial, recomendamos estos posts en los que se expone resumidamente nuestra visión y postura respecto a la reciente y actual coyuntura venezolana: “Buenos Aires: Entrevista radial a El Libertario”
http://periodicoellibertario.blogspot.com/…/buenos-aires-en…,
“Cartografía del fracaso chavomadurista: Un recorrido por el mapa actual de Venezuela”
http://periodicoellibertario.blogspot.com/…/cartografia-del…,
“Crisis en el pensamiento “crítico”, o saltando de un barco que se hunde”
http://periodicoellibertario.blogspot.com/…/crisis-en-el-pe…,
“Desenlace de la crisis venezolana”
http://periodicoellibertario.blogspot.com/…/desenlace-de-la…,
“Declaración de El Libertario: Sobrepasar a los partidos políticos para enfrentar la crisis y construir una nueva Venezuela”
http://periodicoellibertario.blogspot.com/…/declaracion-de-…,
Venezuela hoy: Los errores dictatoriales
http://periodicoellibertario.blogspot.com/…/venezuela-hoy-l…,
“Una consigna de 2014 a retomar hoy: ¡DISOLUCIÓN INMEDIATA DE LA GUARDIA NACIONAL BOLIVARIANA”
http://periodicoellibertario.blogspot.com/…/una-consigna-de…
y “El fraude Constituyente”
http://periodicoellibertario.blogspot.com/…/el-fraude-const….

ellibertario


Cesena, giovedì 18 maggio. Conversazioni su EDUCAZIONE LIBERTARIA con Andrea Papi

Posted: Maggio 7th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Cesena, giovedì 18 maggio. Conversazioni su EDUCAZIONE LIBERTARIA con Andrea Papi

L’Unione Sindacale Italiana (USI-AIT) sezione di Cesena, e altre individualità libertarie propongono un ciclo di conversazioni sull’Educazione Libertaria, curate da Andrea Papi.
Gli eventi si svolgeranno presso il Circolo ARCI Magazzino Parallelo, in via Genova 70/84 a Cesena (FC).
Quattro eventi che si terranno a partire dal 18 maggio dalle ore 20,30.
Proposta di quesiti per incontri-dialogo-riflessione sull’educazione libertaria

18 maggio: Qual è il significato della famosa frase di Colin Ward, Vaso, creta o fiore?, diventata emblematica per il libertarismo educativo?
25 maggio: Che significato profondo ha il concetto di autonomia nella concezione educativa libertaria?
1 giugno: Come si dovrebbe impostare da un punto di vista libertario il rapporto educativo tra adulto e bambino, o tra maestro e allievo?
8 giugno: Quale valenza assume la valutazione nell’educazione libertaria?

Di seguito una piccola bibliografia, valida per tutti gli incontri. Sono tutti interni alle problematiche e al senso dell’educazione libertaria. I titoli sono: a) Francesco Codello, “vaso, crerta o fiore?”, edizioni “La baronata”; b) Filippo Trasatti, “Lessico minimo di pedagogia libertaria”, edizioni Elèuthera; c) Joel Spring, “L’educazione libertaria”, edizioni Elèuthera.

Se poi qualcuno vuole approfondire ulteriormente rimandiamo alla “Bibliografia essenziale” sul sito della BLAB (Biblioteca Libertaria Armando Borghi di Castelbolognese): http://bibliotecaborghi.org/wp/index.php/educazione-libertaria/

Per contatti, Stefano 3313908114

https://www.facebook.com/events/631087793757434/


NEWSCOMIDAD. LA SANTIFICAZIONE DEL MICROCREDITO DALL’ONU A SOROS, DALLA CARITAS A 5 STELLE

Posted: Maggio 7th, 2017 | Author: | Filed under: comidad | Commenti disabilitati su NEWSCOMIDAD. LA SANTIFICAZIONE DEL MICROCREDITO DALL’ONU A SOROS, DALLA CARITAS A 5 STELLE

NEWSCOMIDAD

Ecco le news settimanali del Comidad: chi volesse consultare le news precedenti, può reperirle sul sito http://www.comidad.org/ sotto la voce “Commentario”.

LA SANTIFICAZIONE DEL MICROCREDITO DALL’ONU A SOROS, DALLA CARITAS A 5 STELLE

L’ONU ha proclamato il 2005 l’anno internazionale del microcredito, il mitico capitalismo dal “volto umano” ad uso delle masse dei poveri e dei diseredati. L’anno dopo il bengalese Muhammad Yunus, il “banchiere dei poveri”, il presunto inventore del microcredito, è stato insignito del premio Nobel per la Pace, a dimostrazione del fatto che, se non fosse per i soldi che elargisce, ricevere il premio Nobel equivarrebbe ad uno sputo in faccia.

In questi ultimi trenta anni il microcredito è diventato una presenza capillare ed assillante nei Paesi cosiddetti in via di sviluppo tramite la diffusione da parte di una miriade di Organizzazioni Non Governative, “nonostante” che questo strumento si sia immediatamente dimostrato incapace di determinare sviluppo, se non per le casse di chi lo gestisce. (1)

Il microcredito ha scatenato nuove sofferenze sociali a cominciare dal sovraindebitamento, con tutte le sue conseguenze in termini di disperazione e di aumento della criminalità per poter pagare i debiti. Prima ancora che i “migrations loans” venissero del tutto ufficializzati, centri di ricerca specializzati come il Migration Policy Institute ponevano in evidenza anche il crescente legame tra il microcredito e la spinta alla migrazione. Quindi si emigra a credito e il migrante è un sovraindebitato. (2)

Non ci vuole un grande sforzo di immaginazione per indovinare chi sia uno dei maggiori investitori nel business del microcredito: il solito George Soros. Nel 2010 Soros guidò una cordata di investitori americani verso la nuova terra promessa dei profitti illimitati, acquistando azioni della società indiana SKS Microfinance. Sembrò che gli investimenti del finanziere ungherese-americano non avessero portato fortuna alla SKS, perché l’anno dopo si verificò uno scandalo finanziario, con lo scoppio alla Borsa di Mumbai della bolla speculativa legata al microcredito e con la rivelazione dei metodi di riscossione, che inducevano i contadini indiani al suicidio. (3)

Niente di grave. La SKS infatti ha cambiato nome e continua la sua attività come Bharat Financial Inclusion Limited, perciò Soros e soci continuano tranquillamente ad investire nel business. Le fortune del microcredito sono dovute anche al fatto che consente una continua sperimentazione di nuove forme di “inclusione” finanziaria. I bancomat e le card vengono infatti sostituti da strumenti biometrici come la lettura delle vene del palmo della mano. Questa è la tecnica con cui attualmente vengono “inclusi” milioni di contadini, i quali, per sfuggire  alla rilevazione biometrica dei loro debiti, saranno probabilmente costretti a tagliarsi le mani. (4) 

Nel frattempo il microcredito ha acquistato proseliti sempre più “insospettabili” come la Caritas, la quale giustifica il suo ingresso nel business col pretesto di voler rispettare la dignità dei poveri, che ci tengono a dimostrare di poter fare da soli. Si tratta del solito luogo comune secondo cui il problema dei poveri sarebbe quello di emanciparsi dall’assistenzialismo, quando invece il vero e unico assistenzialismo è quello a beneficio dei ricchi, anche se camuffato altrimenti, come dimostra appunto la vicenda del microcredito. (5)

A proposito di “insospettabili”, in Italia la formazione politica che ha adottato il microcredito come bandiera è il Movimento 5 Stelle, che allo scopo avrebbe messo a disposizione quote degli stipendi dei propri parlamentari. Il Movimento 5 Stelle ha aperto uno sportello telematico del microcredito per aspiranti piccoli imprenditori. L’iniziativa dei 5 Stelle in sé è poca cosa e potrebbe avere appena un carattere simbolico, ma rischia di diventare veicolo e malleveria di ulteriori operazioni di colonialismo finanziario nei confronti di masse da illudere e irretire nel sovraindebitamento. (6)

4 maggio 2017

1) http://www.repertoireong.org/micro-credit.html

2) http://www.migrationpolicy.org/article/growing-linkages-between-migration-and-microfinance

3) http://www.vita.it/it/article/2011/11/28/microcredito-in-crisi-proprio-dove-tutto-inizio/112358/  

4) https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.iritech.com/blog/biometric-micro-atm/&prev=search

5) http://www.caritas.it/home_page/tutti_i_temi/00000614_Microcredito.html  

6) http://www.zonaprestiti.com/prestito-movimento-5-stelle.htm


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Posted: Maggio 7th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Biblioteca Libertad Rimini. Non buttare i tuoi vecchi libri

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