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E’ Stato morto un ragazzo – il docufilm su Federico Aldrovandi

Posted: Luglio 25th, 2017 | Author: | Filed under: cinema | Commenti disabilitati su E’ Stato morto un ragazzo – il docufilm su Federico Aldrovandi


Total Liberation Gathering: one struggle one fight

Posted: Luglio 25th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Total Liberation Gathering: one struggle one fight

Due percorsi paralleli che partono da lontano, ma che non hanno impiegato molto tempo per intrecciarsi.
Sono le strade percorse da Earth Riot e Agripunk, una collaborazione ormai di vecchia data e che questo fine settimana ci porteranno a condividere un nuovo importante momento di confronto e approfondimento verso la liberazione totale.
Total Liberation Gathering il 28, 29 e 30 luglio presso quel luogo che negli anni è diventato l’espressione più chiara, pratica e tangibile di ciò che l’antispecismo dovrebbe rappresentare.

http://earthriot.altervista.org/blog/4385-2/

 


Il paese basco bombardato nel ‘37 fa causa agli aviatori italiani

Posted: Luglio 25th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Il paese basco bombardato nel ‘37 fa causa agli aviatori italiani

“…la versione che sta passando in Italia è un’altra: la favola di un Duce statista lungimirante, che fino alle leggi razziali e alla dichiarazione di guerra a Francia e Inghilterra (e poi pure a Unione Sovietica e Stati Uniti) le aveva azzeccate praticamente tutte. Una voce da un remoto villaggio basco è solo una delle tante a ricordarci che non è andata così”.

http://www.corriere.it/cronache/17_luglio_22/paese-basco-bombardato-37-aviazione-guerra-spagna-290edc68-6e4f-11e7-adc0-ba2bd5ab3f02.shtml

 


Maremma. Concerto di commemorazione di Sante Caserio

Posted: Luglio 25th, 2017 | Author: | Filed under: musica | Commenti disabilitati su Maremma. Concerto di commemorazione di Sante Caserio

Roccatederighi e Il Coro Sedici d’Agosto sono lieti di invitarvi al concerto di commemorazione di Sante Caserio che si terrà nel borgo medievale sulle colline di Maremma (30 km dalla costa) il prossimo 16 agosto 2017 a partire dalle ore 16,00.

Interverranno vari artisti, tra cui Lisetta Luchini, Liliana Tamberi e I Briganti di Maremma.

Il Coro Sedici d’Agosto di Roccatederighi insieme a Bube e i Mazzacani della soffitta presenterenno il progetto AMORE & ANARCHIA – TRADIZIONE E RI(e)VOLUZIONE.

Per una migliore organizzazione dell’evento è gradito vostro contatto e-mail o telefonico Jonny 320.1876068
Vi aspettiamo numerosi!
Coro Sedici d’Agosto


SOTTO UN CIELO STELLATO. Ricordando Sacco e Vanzetti

Posted: Luglio 13th, 2017 | Author: | Filed under: teatro | Commenti disabilitati su SOTTO UN CIELO STELLATO. Ricordando Sacco e Vanzetti

LUNEDÌ  24 LUGLIO 2017 ALLE ORE 21,00 – Parco delle betulle Torre Pellice (Torino)

Presenta lo spettacolo teatrale in anteprima nazionale

                                          SOTTO UN CIELO STELLATO

Ricordando Sacco e Vanzetti

con Noemi Garbo

Musiche originali e video: Paolo Mosele

Testi: Noemi Garbo – Lorenzo Tibaldo

Voci fuori campo di Nicola Sacco: Alessandro Germano

Voci fuori campo di Bartolomeo Vanzetti: Paolo Canfora

Liberamente tratto da

Lorenzo Tibaldo, Sotto un cielo stellato. Vita e morte di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, Claudiana editrice

https://www.youtube.com/watch?v=YMkQB5QbEfk&feature=youtu.be


NEWSCOMIDAD. PROVE TECNICHE DI PRIVATIZZAZIONE DELLE FRONTIERE

Posted: Luglio 13th, 2017 | Author: | Filed under: comidad | Commenti disabilitati su NEWSCOMIDAD. PROVE TECNICHE DI PRIVATIZZAZIONE DELLE FRONTIERE

NEWSCOMIDAD

Ecco le news settimanali del Comidad: chi volesse consultare le news precedenti, può reperirle sul sito http://www.comidad.org/ sotto la voce “Commentario”.

PROVE TECNICHE DI PRIVATIZZAZIONE DELLE FRONTIERE

Uno degli “story telling” più frequenti riguarda la quota del PIL dovuta agli immigrati, con quantificazioni che cambiano a seconda del narratore. Gli immigrati dunque compenserebbero il calo di natalità e l’invecchiamento della popolazione italiana. Ma, come spesso capita, la questione è un po’ più complicata. Nel dopoguerra in Italia vi è stato un progressivo aumento della natalità, che ha trovato il suo picco nel 1964. La data è significativa poiché coincide con la prima grave crisi economica dopo il Boom degli anni precedenti. Si vuole spesso attribuire l’andamento della natalità a cause culturali ma, sta di fatto che, in base ai dati italiani, ciò non ha riscontro. Alla fine degli anni ’80 vi fu persino un nuovo picco delle nascite nel Nord Italia, in coincidenza con il buon andamento delle aspettative economiche. Al Sud questo aumento della natalità non ebbe riscontro perché le aspettative erano opposte; anzi, il calo irreversibile della natalità nelle regioni meridionali cominciò proprio negli anni ’80 e coincise con la deindustrializzazione del Meridione. L’austerità al Sud era cominciata da due decenni ed i primi pareggi di bilancio operati dai governi negli anni ’80 furono ottenuti proprio con il taglio drastico degli investimenti pubblici nelle regioni meridionali. (1)

Il crollo della natalità in Italia coincide quindi con il ventennio degli “avanzi primari”, cioè dei pareggi di bilancio al netto degli interessi sul debito pubblico; un debito che continuava a salire non perché le spese aumentassero, ma perché il PIL crollava. L’immigrazione è effettivamente una risorsa aggiuntiva se l’economia è in espansione. Se invece il PIL è in caduta, gli immigrati vanno invece a far concorrenza sulle fasce salariali più basse, determinando una deflazione salariale, cioè un taglio progressivo del costo del lavoro. Gli immigrati guadagnano troppo poco e perciò non incidono neppure sulla domanda interna. La questione dello “Ius Soli” ha riproposto il copione dello scontro di bandiera tra “buonisti” e “cattivisti”, tra “animabellisti” ed “animabruttisti”, ma in una società come questa il potenziale di effettiva integrazione è proporzionale alla capacità di spesa che, per gli immigrati, rimane infima.

In più gli immigrati rimettono all’estero gran parte del loro salario, alle famiglie di origine e alle agenzie di microcredito che gli hanno prestato il denaro per emigrare. Quindi c’è anche un’incidenza negativa dell’immigrazione sulla bilancia dei pagamenti del Paese ospitante. Suscitata per abbattere il costo del lavoro, oggi l’immigrazione è diventata un business in se stessa, proprio come la precarizzazione, che ormai alimenta soprattutto il business multinazionale delle agenzie di lavoro interinale.

Gli immigrati sono infatti dei super-fruitori di “servizi” finanziari per i poveri, dal microcredito dei “migration loans” alle rimesse. “Rimesse degli emigranti” ha un suono un po’patetico, ma sta di fatto che il sistema bancario africano ne ha fatto oggetto di alchimie di finanza “innovativa”: le famigerate cartolarizzazioni, che, come è noto, fanno parte della affollata famiglia dei  titoli derivati. Ipocritamente le banche africane si chiedono se sia opportuno rinunciare a forze lavorative giovani e dinamiche in cambio dell’attivazione di flussi di capitali, ma la scelta è stata già fatta e va nel senso della ulteriore finanziarizzazione dell’economia e dei rapporti sociali a livello mondiale. (2)

Vari studi scientifici infatti hanno già posto in evidenza il legame tra accesso al microcredito e propensione all’emigrazione, ciò non solo in Africa ma anche in Paesi asiatici come la Cambogia. Chi si indebita tende ad emigrare; o meglio, non ha altra opzione se vuole sperare di ripagare il debito, anche se ciò non lo salva dalla spirale delle insolvenze. Poco male, visto che anche le insolvenze possono essere “cartolarizzate”.(3)

L’intreccio tra microcredito ed emigrazione è uno di quei segreti di Pulcinella su cui tutti i media rigorosamente tacciono, dato che non si devono disturbare certi interessi finanziari legati alla mobilità internazionale dei capitali. In questo “segreto” ci sarebbe inoltre una semplice soluzione per limitare i flussi migratori ed indurre senza traumi gli immigrati a tornare a casa propria: basterebbe infatti ai governi comprare i debiti dei migranti in modo da liberarli dal vincolo e dal ricatto. Sarebbe una soluzione molto meno costosa di quelle attuate adesso e andrebbe accompagnata da sanzioni diplomatiche nei confronti delle innumerevoli ONG coinvolte nel business del microcredito ai migranti. Certo che sarebbe una bella batosta per il business nostrano della pelosa “accoglienza”.

C’è ovviamente anche il business del traffico dei migranti, ma questo è ancora niente. Il fondatore dell’agenzia di “contractors” Blackwater, Erik Prince, ha venduto la sua vecchia creatura ed ha fondato una nuova società per azioni con sede alla Borsa di Hong Kong, il Frontier Services Group. Prince è noto anche per essere uno dei finanziatori della campagna elettorale di CialTrump e per avere una sorella nell’attuale amministrazione USA. Prince nel gennaio scorso ha rilasciato un’intervista alla CNN in cui offriva ai governi la sua partnership per gestire l’emergenza migranti alle frontiere libiche. (4)

Tutte le informazioni si possono ricavare da fonti dirette del Frontier Services Group, che offre i suoi servizi di tutela delle frontiere e di trasporti ai governi, all’ONU e, guarda caso, anche alle ONG. Insomma, Prince è uno specialista nell’interpretare tutte le parti in commedia.(5)

Il Frontier Services Group ci fa sapere infatti che ha una sua base logistica a Malta, dal cui porto salpa la maggior parte delle navi ONG che effettuano “salvataggi” di migranti in mare. Ecco che le frontiere diventano un business. Ovviamente un business da privatizzare al più presto. (6)

13 luglio 2017

1)  http://www.finanzaonline.com/forum/arena-politica/1640177-sud-crollo-epocale-di-consumi-natalita-occupazione-sempre-poverta-e-emigrazioni.html

2)  https://www.afdb.org/en/topics-and-sectors/initiatives-partnerships/migration-and-development-initiative/afdb-migration-activities/

3)  https://link.springer.com/article/10.1007/s11113-015-9367-8 

4)  http://www.prnewswire.com/news-releases/erik-prince-interviewed-on-cnn—how-to-solve-the-libyan-migrant-crisis-611185565.html 

5)  https://www.movemeon.com/frontier-services-group/ 

6)  http://www.marketwired.com/press-release/frontier-services-group-sets-up-operations-in-malta-hkse-00500-1968579.htm


Eleuthera editrice. Festa d’estate

Posted: Luglio 13th, 2017 | Author: | Filed under: libri | Commenti disabilitati su Eleuthera editrice. Festa d’estate

Festa d’estate

stasera elèuthera apre
le porte del suo scantinato
per una serata conviviale prima delle vacanze estive
vi aspettiamo nella redazione di via jean jaurès 9
(in fondo al cortile a destra)
dalle 18 alle 21sconto del 50% su tutto il catalogo e le novità
musica e open bar con le buonissime birre artigianali
del birrificio Tre pupazzi

vi aspettiamo insieme ai nostri autori!
tra gli altri:
Paolo Pasi, Daniela Danna, Roberto Festa, Giacomo Borrella,
Paolo Cottino, Lucia Bertell, Lorenzo Pezzica, Massimo Filippi

maggiori informazioni

Troverete anche le nostre
due ultime nuove edizioni
16 euro – 256 pp.leggi l’indice
e l’introduzione

prossimamente disponibile in formato e-book

B. R. Burg

Pirati e sodomia

Pirati e sodomia non cerca di dimostrare l’ovvio, cioè il larghissimo ricorso alle pratiche omosessuali in quelle affascinanti comunità di rudi uomini di mare e temerari fuorilegge, in perpetua navigazione o precariamente insediati nelle isole caraibiche. Burg cerca invece di capire come e perché i comportamenti omosessuali fossero in quelle comunità non semplicemente tollerati, ma considerati normali (e assolutamente «normali» lo erano in senso statistico). E non solo per carenza di più desiderabili alternative, come verrebbe da pensare. Pur trattando di fatti e persone del diciassettesimo secolo, l’approccio, il senso e la metodologia di questa ricerca – che coniuga rigore documentaristico e schietta disinvoltura di linguaggio e interpretazioni – sono riferibili, più che alla storia, agli ambiti della psicologia, della sociologia e dell’antropologia. E, perché no, della letteratura.
Paolo Pasi

Ho ucciso un principio

Nell’afa di una Milano ancora intontita per le cannonate che il generale Bava Beccaris ha sparato sulla folla inerme, un tessitore anarchico di trent’anni aspetta il suo momento. È appena tornato dall’America, dove è emigrato per sfuggire alla miseria e alle persecuzioni, e ha con sé una rivoltella appena comprata a New York. Il suo obiettivo è il petto pieno di medaglie di Umberto I di Savoia, quello che la retorica monarchica chiama il Re Buono e che il popolo ha invece ribattezzato Re Mitraglia dopo i morti di Milano, e della Sicilia, e della Lunigiana… I tre colpi che Gaetano Bresci spara al cuore del re non colpiscono solo il singolo ma anche la sacralità del suo potere. E il quarto colpo, quello non esploso, Bresci sa di averlo sparato contro se stesso. Percosse, isolamento, deprivazione sono quello che si aspetta. Forse anche l’omicidio camuffato da suicidio. Ma a Monza quella sera di luglio la mano del tessitore anarchico non trema.