Mercoledì 2 Dicembre 2015 – War Against War, Il militarismo greco nell’era di Syriza
Incontro con compagne-i di Xupoluto Tagma (Battaglione Scalzo), un collettivo di Ioannina (Grecia) che lotta per l’obiezione totale alla leva.
Durante la serata saranno presentati due loro opuscoli in inglese: “Guerra alla guerra” del 2011 e l’ultimo sul “Militarismo greco nell’epoca di Syriza”, recentemente presentato al Balkan Anarchist Bookfair di Zadar (Croazia) e al Meeting anarchico Mediterraneo di Atene-Salonicco-Chania.
Si parlerà dell’opposizione al servizio militare (che in Grecia è obbligatorio per gli uomini di 18-45 anni), all’esercito e al militarismo, ma anche di cos’è realmente il governo Syrizia-Anel, con le sue politiche militariste e di repressione degli obiettori di coscienza.
Ore 19 aperitivo libertario
Ore 20.30 presentazione e discussione
Venerdi 4 Dicembre – presentazione del libro “Rave new world” con l’autore Tobia D’Onofrio
L’ultima controcultura
Nella storia della musica e delle culture giovanili non era mai accaduto che uno stile di vita alternativo venisse vietato dalla legge…
Qual è stata l’ultima controcultura? Come mai dopo la stagione dei rave non si è più affermata una nuova spinta creativa capace di unire migliaia di persone?
Nata negli anni novanta in Gran Bretagna, con un piede nei club e l’altro nell’era cyberpunk, la scena dei rave e del movimento free tekno è stata un’avventura che ha forgiato nei suoi circuiti underground generi musicali innovativi, come hardcore, gabber, jungle, drum’n’bass, grime, dubstep. Nonostante la natura utopica, questo immaginario pirata ha avuto un impatto sulla società tutt’altro che astratto: dalle origini fino agli anni zero si è concretizzato in un crogiolo di istanze politico-esistenziali, unendo spesso trasversalmente, in una danza collettiva, sognatori di comunità liberate, sperimentazione elettronica, lotte per i diritti dei gay ed esperienze dei controvertici.
Questo libro raccoglie le testimonianze e gli spunti più interessanti degli studiosi e dei protagonisti a livello internazionale, offrendo al lettore un’inedita panoramica storica che include le numerose idee realizzate, i punti critici e le possibili prospettive dell’ultima controcultura del mondo.
Posted: Novembre 30th, 2015 | Author:Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under:General | Commenti disabilitati su No TAV. La lotta continua, senza deleghe, senza mediazioni
8 dicembre, a Susa
La lotta continua, senza deleghe, senza mediazioni
La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana fa proprio l’appello della
Federazione torinese. La Federazione Anarchica Italiana e le realtà federate nelle proprie località
sono sempre state al fianco del Movimento No TAV, partecipando alle numerose scadenze di lotta.
Ora, che con la scusa dell’emergenza governo, partiti, truppe di occupazione e speculatori cercano
di mettere a tacere la voce dell’opposizione, la Commissione di Corrispondenza invita le realtà
federate a ribadire il proprio impegno, aderendo, partecipando e organizzando la partecipazione alla
manifestazione che si terrà martedì 8 dicembre a Susa. Sosteniamo la lotta NO-TAV! Disertamo lo
stato di guerra!
L’8 dicembre 2015 è il decimo anniversario della rivolta contro il TAV.
Dieci anni dopo quel dicembre il movimento No Tav è ancora in lotta contro l’imposizione della
nuova linea ad alta velocità. Una lotta durissima, segnata da arresti, processi, condanne, botte e
lacrimogeni. Una lotta popolare segnata dalla forza di chi sa che il proprio futuro non si delega, che,
oggi come allora solo l’azione diretta, senza deleghe, senza passi indietro, può creare le condizioni
per fermare ancora una volta la corsa folle, di chi antepone il pro)tto alla vita e alla libertà di tutti.
Dieci anni fa il movimento, dopo due giorni di blocchi, salì in corteo verso Venaus, e continuò a salire
dopo le cariche al bivio per poiprendere i sentieri e scendere verso la piana di Venaus. Il cantiere
venne accerchiato, le recinzioni abbattute, la polizia fece dietro front.
Le olimpiadi erano alle porte, il governo chiamò i sindaci e mise su un tavolo di trattative. Per
qualche politico fu l’occasione per una nuova carriera, il governo prese tempo, sperando che il
movimento si sfaldasse, accettando una nuovo progetto, sponsorizzato anche dalle istituzioni locali.
Sbagliò i conti. I voltagabbana, gli ambigui e i tiepidi tra i sindaci non hanno indebolito il movimento,
che ha continuato a manifestare la propria opposizione all’opera negli anni della tregua.
Tra il 2010 e il 2011 la tregua )nì. La parola passò alle armi. Il governo impose con la forza l’apertura
del cantiere per il tunnel geognostico a Chiomonte. Quel tunnel doveva essere )nito nel dicembre
del 2015, ma è solo a metà. L’area si è trasformata in un fortino militarizzato, i sentieri sono percorsi
da uomini in armi. L’illuminazione
notturna è impressionante. Quel cantiere è una ferita aperta nella montagna, l’emblema della
volontà di piegare con la forza un movimento che non si è mai arreso, un movimento che non ha
mai accettato di ridursi a
mero testimone dello scempio.
Dai giorni della Libera Repubblica della Maddalena, passando per l’assedio del tre luglio, non c’è
stato giorno in cui i No Tav non abbiano lottato contro la violenza di Stato. Anche il lavorio della
politica non è mai venuto meno. Il ministro delle infrastrutture sta aprendo un tavolo per discutere di
compensazioni.
Nella neolingua della politica le compensazioni avranno un nuovo nome, ma la sostanza non cambia.
I sindaci No Tav che siederanno a quel tavolo si salvano la faccia, il governo presenta un volto
dialogante, magari butterà
sul tavolo una manciata di quattrini, purché non si discuta del treno. La prima riunione di quel tavolo
è stata prudentemente )ssata all’indomani della manifestazione nazionale da Susa a Venaus
promossa dal movimento l’8 dicembre.
L’8 dicembre 2015 sarà molto più di dell’anniversario di una rivolta vittoriosa. Sarà l’occasione per
mettere in campo la forza politica necessaria a bloccare e rendere vani i giochi della politica
istituzionale.
La lotta continua. Senza deleghe e senza mediazioni.
L’8 dicembre i compagni e le compagne della FAT saranno in piazza per ripercorrere le strade già
solcate dieci anni fa. Allora fummo parte di un momento di rottura, cui hanno guardato in tanti in
ogni dove. Oggi come allora facciamo appello ai compagni e alle compagne della Federazione per
costruire insieme uno spezzone anarchico al corteo.
Le iniziative per i dieci anni della rivolta cominceranno venerdì 4 e continueranno sino all’8
venerdì 4 dicembre 2015
Biblioteca Libertad Casa della Pace, via Tonini 5, Rimini
ore 21,00
presentazione di
economia stato anarchia regole, proprietà e produzione fra dominio e libertà
ne parliamo con l’ autore Guido Candela
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Lo Stato sembra non offrire oggi una soluzione:
il Leviatano è parte del problema oppure il Leviatano è superfluo.
In questo scenario, l’anarchia può essere dopo tutto la scelta migliore. Possiamo essere contenti del fatto che gli economisti hanno iniziato a studiare questo tema oltre trent’anni fa, e si può sperare che vi sia una riviviscenza nello studio della teoria dell’anarchia Edward P. Stringham
L’anarchismo, quando si confronta con l’economia, lo fa di norma attraverso altre discipline. D’altra parte, sono pochi gli economisti che si confrontano con la visione anarchica, e spesso lo fanno solo per «giustificare» il ruolo dello Stato attraverso un dialogo in contrapposizione: Stato vs. anarchia. Questo libro accetta invece la sfida di sviluppare entrambi gli argomenti a partire proprio dal soggetto classico dell’analisi economica: l’individuo razionale mosso dalla ricerca del suo massimo tornaconto. Ma è appunto questo homo oeconomicus costruito su motivazioni egoistiche che oggi fa sempre più fatica a dare risposte «efficienti» alle nuove configurazioni socio-economiche, nel cui quadro analitico sono entrate variabili come l’ambiente o il futuro. In questo diverso scenario, sono piuttosto i soggetti capaci di aprirsi a motivazioni altruistiche quelli che sembrano garantire – a determinate condizioni – l’efficienza e l’equità proprie dell’agire economico, dimostrando come anche l’altruismo sociale possa, tutto sommato, risultare conveniente.
Guido Candela, già docente di Politica economica, è professore Alma Mater nel Dipartimento di Scienze economiche dell’Università di Bologna. Hainsegnato nell’Università di Padova (Verona) e nell’Università di Bologna. Ha pubblicato libri ed articoli in riviste nazionali ed internazionali sul pensiero economico, sul ruolo dello Stato, sulla politica economica, sulle scelte pubbliche e sull’economia del turismo e dell’arte.
venerdì 20 novembre
biblioteca libertad casa della Pace, via tonini 5, rimini
ore 21.00
presentazione di utopia e azione per una storia dell’anarchismo in Italia (1848-1984)
ne parliamo con l’autore
antonio senta
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Se gli anarchici non se ne curano, la storia la faranno i loro nemici. Gaetano Salvemini
Dai moti del 1848 al neo-anarchismo post-’68, Senta delinea un’originale storia dell’anarchismo italiano che intreccia la grande Storia con le innumerevoli piccole storie di donne e uomini che hanno dato consistenza reale a quel cocktail unico di libertà e uguaglianza che è l’idea anarchica. Grazie a una narrazione serrata e avvincente, partecipiamo in diretta al fluire tumultuoso degli eventi che attraversano, influenzano e spesso modificano la storia d’Italia. Se non mancano i personaggi più noti, questa è soprattutto la storia corale dei tanti anonimi protagonisti che sono stati la carne viva del movimento italiano, la storia degli ideali politici e delle passioni umane che hanno messo in moto generazioni di militanti. Ne viene fuori la ricchezza di un’idea intrinsecamente plurale, sperimentale e antidogmatica che attraverso la storia si fa movimento concreto in una dimensione che lungi dall’essere solo politica è anche e soprattutto sociale ed etica.
Antonio Senta (Fiesole, 1980), ricercatore presso l’Università di Trieste, è membro del comitato scientifico dell’Archivio Famiglia Berneri-Chessa di Reggio Emilia e della collana OttocentoDuemila promossa dall’associazione Clionet. Ha inoltre lavorato a lungo presso l’International Institut of Social History di Amsterdam alla catalogazione di materiale archivistico concernente l’anarchismo italiano, argomento sul quale ha scritto diversi saggi, oltre al volume A testa alta! Ugo Fedeli e l’anarchismo internazionale (2012).
L’anno scorso, il primo novembre 2014, militanti dell’USI Parma e del Gruppo Anarchico A.Cieri-FAI, appoggiati dai compagni di Azione Proletaria, occuparono la Torre Medievale di via dei Farnese. Con quest’azione, si voleva affermare la necessità di uno spazio libertario in città, migliore dei locali decentrati in cui eravamo fino allora.
Grazie a quella lotta, e alla nostra serietà e determinazione, oggi, 31 ottobre 2015, ad un anno dall’occupazione, inauguriamo la nuova sede dell’Ateneo Libertario, in cui anche i compagni dell’USI e del gruppo anarchico Antonio Cieri- FAI potranno svolgere la propria attività.
Tante le idee, tanti i progetti: dall’Archivio/Biblioteca Sociale Gianni Furlotti allo Sportello Sindacale Autogestito in cui sarà previsto uno spazio apposito sulle discriminazioni di genere, dal punto ACAD alle “Conversazioni all’Ateneo”, con incontri specifici in varia forma sul pensiero anarchico e libertario, ecc.
Posted: Ottobre 11th, 2015 | Author:Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under:General | Commenti disabilitati su Firenze, sabato 24 ottobre. Giornata di solidarietà con le popolazioni insorgenti Kurde
Locandina per una giornata di solidarietà con le popolazioni insorgenti Kurde coorganizzata per il 24 ottobre da CSA Next Emerson, USI sezione Firenze e Ateneo Libertario Firenze
CASA DE NIALTRI: COMPLICI E SOLIDALI CON GLI ACCUSATI DELL’OCCUPAZIONE E DELLA PROTESTA ALLA SEDE DEL P.D.
Tra il dicembre del 2013 e il febbraio 2014 ad Ancona prese vita una delle pagine piu’ belle della storia sociale cittadina di questi ultimi anni. L’esperienza di “Casa de Nialtri” , ex-scuola di via Ragusa autogestita liberamente e in modo solidale da senzatetto provenienti da paesi di tutto il mondo.
L’amministrazione comunale PD e le istituzioni repressive posero fine all’autogestione inviando un gran numero di agenti di vari reparti di polizia” a sgombrare la casa e a portare via i suoi occupanti. Due giorni dopo, le proteste di senzatetto e cittadini solidali davanti a un comune blindato militarmente, continuarono con una “occupazione” della sede regionale del PD. Oggi per quei fatti due processi sono stati imbastiti da chi vuole cancellare il significato forte ed attuale di quell’esperienza e reprimere duramente i suoi protagonisti.
Il primo processo (per i fatti della sede PD) è iniziato e va verso la sua conclusione, mentre 33 denunce sono recentemente arrivate per il reato di “occupazione”. Nessun crimine fu commesso dagli accusati “colpevoli” di aver portato la giusta protesta nel palazzo del potere o di aver lasciato la strada e cercato un riparo al gelo dell’inverno. Ma un crimine certo fu commesso, dalla amministrazione comunale, dal PD e da chi ha eseguito l’opera repressiva, un crimine contro l’umanità, quello di distruggere un esperimento solidale e di perseguitare chi non ha nulla, le fasce piu’ deboli di questa società e chi li difende. Un crimine continuato anche dopo lo sgombero della casa e che continua tutt’ora con i quotidiani rastrellamenti in città per stanare e distruggere i tanti rifugi di fortuna dei senzatetto e dei poveri.
I due processi sono quindi legati tra loro e un unico fronte di solidarietà e complicità militante e sociale, antifascista e antirazzista, li deve unire.
Noi Anarchici e Anarcosindacalisti, del Gruppo “Malatesta” e dell’Unione Sindacale Italiana (USI-AIT) delle Marche siamo stati componente attiva e protagonista, insieme ad altri, dei giorni dell’occupazione. Oggi alcuni nostri compagni (insieme ad altri dei Centri Sociali Marche) rischiano pesanti condanne per i fatti della sede del PD. Noi rivendichiamo quell’occupazione e quella giusta e umana protesta contro il partito del potere e della repressione: il PD.
Solidarietà a tutti gli accusati, il vero colpevole è l’amministrazione comunale e il suo partito. Chiamiamo quindi alla mobilitazione per la prossima udienza del processo per i fatti della sede del PD. Tutti davanti al tribunale di Ancona lunedì 9 novembre alle ore 8,30.
Gli Anarchici e Anarcosindacalisti presenti all’occupazione di “Casa de Nialtri”
Gruppo Anarchico “Malatesta” Ancona
USI-AIT Unione Sindacale Italiana Federazione Marche
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