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Posted: Gennaio 21st, 2015 | Author: Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under: General | Commenti disabilitati su Comunicato Comitati No Muos
In attesa di conoscere la sentenza del Tribunale amministrativo regionale sulla legittimità delle autorizzazioni alla costruzione del Muos apprendiamo che ieri è avvenuto il lancio del terzo satellite, dei cinque previsti, della costellazione Muos.
Il progetto ha attualmente più di 5 anni di ritardi dovuti a problemi ingegneristici e all’opposizione degli attivisti No Muos. Già il 6 ottobre 2012 il cantiere fu sequestrato su richiesta del Pm di Caltagirone ma fu prontamente dissequestrato su ricorso del Ministero della Difesa, ovviamente italiano. Le autorizzazioni furono prima sospese e poi revocate dalla regione Sicilia, ma i lavori di completamento dell’opera non si sono mai veramente fermati.
Durante la revoca, infatti, furono proprio gli attivisti No Muos, mamme, studenti e cittadini di ogni parte della Sicilia a far rispettare lo stop imposto al cantiere attraverso la pratica dei blocchi stradali, pesantemente sanzionata dal prefetto Valente, lo stesso che secondo alcune mail trafugate dagli hacker di Anonymous, rassicurava il Ministero della Difesa e gli Usa sulla continuazione dei lavori nel cantiere. La “legalità”, con cui molti parlamentari e politici continuano a riempirsi la bocca, fu dunque imposta a caro prezzo, compresi arresti e denunce, da parte degli attivisti.
Ancora una volta, con il lancio del satellite, assistiamo a un ulteriore atto di disprezzo da parte degli Usa per i cittadini siciliani e per le istituzioni italiane. In attesa della sentenza del Tar, che potrebbe ribaltare la situazione giudicando illegittime le autorizzazioni e l’opera stessa, gli Stati Uniti continuano nei loro progetti di morte incuranti delle decisioni dei tribunali italiani, della volontà dei cittadini e del parere degli esperti. Dei politici paladini della “legalità” non si vede neppure l’ombra e, nella migliore delle ipotesi, se parlano di Muos, lo fanno solo per puntare il dito contro i “cattivi” attivisti, rei di difendere la pace, la salute e il proprio territorio attraverso l’ormai consolidata pratica delle azioni dirette. Nel silenzio delle istituzioni, della politica, dei legalisti a fasi alterne, i comitati No MUOS continuano a denunciare l’asservimento dello stato italiano e delle sue emanazioni nel territorio ai progetti di guerra degli Usa. Che si mostrano incuranti degli organi amministrativi, delle manifestazioni, delle azioni di chi si oppone all’opera bellica.
Lanciamo un appello a tutti coloro hanno a cuore questa terra, la salute di chi ci vive, il diritto dei popoli a vivere in pace, a tornare nelle strade, ai cancelli, davanti i luoghi di potere per gridare ancora più forte la ferma opposizione al Muos e alle installazioni militari. Perché la “legalità” è un’arma che vale solo per I più forti, una velleità di chi intende far valere i propri interessi sui territori e sulle popolazioni.
Serve ancora ribadirlo? Il Muos non è ancora attivo, e faremo di tutto affinché non lo sia mai. Bloccarlo dipende ancora una volta da noi, dalla partecipazione in prima persona.
No Muos ora e sempre. Fino alla vittoria!
Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS
Posted: Gennaio 9th, 2015 | Author: Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under: General | Commenti disabilitati su Charlie Hebdo. NÈ DIO, NÈ STATO, NÈ PADRONI
Il vile attacco contro la redazione di Charlie Hebdo che ha lasciato a terra 12 vittime apre un nuovo capitolo della famigerata “guerra al terrore”.
È uno scontro dove, al di là della retorica dei neocon americani e dei loro tristi epigoni europei dalla, fallace Fallaci a Magdi Allam, la maggioranza delle vittime sono stati gli abitanti dei “paesi musulmani” e le libertà civili conquistate in secoli di lotta in occidente.
Non c’è dubbio che l’attacco commesso da islamisti, pista al momento più accreditata e probabile, alla sede del giornale satirico francese vada a favore di chi nella logica dello scontro di civiltà ci sguazza. E in questa logica ci sguazzano sia gli apparati industriali-militari occidentali, con il loro corollario di neo-burocrati della sorveglianza, che le componenti più reazionarie del mondo islamico, facciano esse parte del blocco di potere sunnita delle petromonarchie del golfo o parte di quella galassie di schegge impazzite e di soggetti più o meno autonomi, ivi compreso lo Stato Islamico o parte del blocco di potere Siro-Iraniano sciita o dei vanagloriosi sogni neottomani di Erdogan.
Questo dispositivo guerrafondaio potrà essere decostruito e ridotto all’impotenza, perchè è questo il compito storico che ci dobbiamo prefiggere, solo dalla costante mobilitazione in senso rivoluzionario degli sfruttati tutti, atta a superare nel più breve tempo possibile sia il dominio burocratico-militare degli stati occidentali che quello delle teocrazie musulmane. Solo l’internazionalismo di classe può opporsi in modo efficace alla marea montante delle guerre e dei presunti scontri di civiltà, che altro non sono che dispositivi atti a disciplinare il proletariato catturandolo in una spirale di guerra tra poveri a discapito dell’attacco alla rendita e alle classi dominanti.
I bastardi che hanno attaccato Charlie Hebdo, ammazzando anche dei compagni storicamente vicini al movimento anarchico, hanno attaccato direttamente una delle più importanti conquiste dei movimenti sociali dai tempi della presa della Bastiglia: la libertà di espressione, la libertà di camminare sulla testa dei re e degli dei.
E quindi tacciano gli osceni Le Pen, gli orridi Salvini, i deliranti Gasparri, gli ipocriti Renzi: voi con la libertà non avete nulla a che fare. Voi siete nemici della libertà al pari delle milizie daesh.
Il clericofascistume, francese o italiano che sia, avrebbe volentieri sparato su Charlie Hebdo, giornale svariate volte censurato dalle bigotte procure francesi e cresciuto nel clima libertario della fine degli anni sessanta. Quindi tacciano, gli ipocriti autoritari ed esercitino l’unica libertà che gli compete: quella di scomparire.
Taccia Hollande con la sua retorica sull’unità nazionale: voi che santificate il dio denaro delle borse, e tenete i “clandestini” fuori dalla fortezza Europa, dopo aver depredato i loro paesi d’origine non avete il diritto di parlare di libertà.
I molto materiali conflitti che si svolgono da oramai quindici anni nel medioriente si alimentano della macchina di propaganda dello scontro di civiltà. La classe dirigente europea e dei paesi del golfo, così come i capobastone delle bande islamiste, ha sulle spalle il peso di centinaia di migliaia di cadaveri. Quelli delle popolazioni strette tra il martello delle politiche imperiali atlantiste e l’incudine dell’islamismo radicale o delle politiche imperiali sino-russe e iraniane o siriane. I morti di Parigi sono come i centinaia di migliaia di morti di Damasco, Falluja, Cairo, Kabul, Grozny, Gaza, Kobane.
Il terrorismo dei bombardamenti NATO o Israeliani e il terrorismo delle piogge di missili scatenate da Hezbollah o dei GRAD tirati dall’IS su Kobane o delle autobombe di Al Quaeda sono speculari. Rientrano nella stessa logica di politica di potenza sulla pelle degli sfruttati.
E tacciano che gli imbecilli afflitti da demenza gauchiste senile che davanti a 12 morti, tra cui, lo ripetiamo, dei compagni, riescono solo a balbettare che Charlie Hebdo sarebbe un giornale antislamico. E quindi, coglioni? Siete forse ancora convinti che la religione sia la lacrima sulla faccia del mondo? Vi siete persi un secolo e mezzo di storia: la religione non è l’oppio dei popoli, è l’amfetamina delle masse. La dialettica di cui vi riempite la bocca non sapete manco dove stia di casa, persi come siete nei vostri giochini tatticisti ed egemonici da gruppettari.
Siete per caso convinti che il nemico del nostro nemico sia nostro amico? Siete davvero convinti che nell’Europa e negli States la discriminante sia essere musulmani o cristiani e non la collocazione di classe? Vi siete per caso persi le riflessioni sul ruolo dell’associazionismo religioso tra la popolazione immigrata nel tenere buone il proletariato delle suburbie parigine? Siete semplicemente stupidi o siete in malafede convinti di potervi accreditare presso le ipotetiche masse islamiche?
Ecco il risultato di decenni di terzomondismo riciclato che parla di popoli oppressi e non di classi sociali. Imbastarditevi pure con la borghesia sunnita o sciita. Fate finta di non ricordare il massacro della sinistra laica persiana messo in atto dai controrivoluzionari islamici. Scrivetela pure la vostra neostoria. Ma non pretendete che tutti caschino nelle vostre menzogne.
In questo momento i rivoluzionari anarchici turchi e curdi insieme alle comunità e alle milizie del KCK ci stanno mostrando quale è l’unico modo per dialogare con gli islamisti militanti: combattere senza tregua alcuna.
In questo momento non possiamo che stringerci a coloro che sono morti in questo vile attentato oscurantista e non possiamo che rilanciare il nostro impegno.
Il nostro impegno a sostenere tutti coloro che combattono contro le guerre del capitale.
Il nostro impegno a sostenere tutti coloro che combattono contro i reazionari islamici o cristiani che siano.
Il nostro impegno a sostenere tutti coloro che combattono contro gli sfruttatori, bianchi, rossi, neri o a pallini.
Il nostro impegno nel costruite un società libera, anarchica, laica e secolarista.
Perchè solo gli sfruttati potranno emancipare loro stessi, non le ipotetiche avanguardie.
Il capitale, le religioni, lo stato, i re saranno sepelliti, e sarà la nostra gioia, saranno le nostre risate a farlo.
La Redazione Collegiale di Umanità Nova
https://www.facebook.com/Uenne/posts/993196890707771:0
Posted: Gennaio 9th, 2015 | Author: Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under: General | Commenti disabilitati su Fusillade à Charlie Hebdo
La Fédération anarchiste apprends avec horreur la tuerie perpétrée dans les locaux du journal satyrique Charlie Hebdo, qui a laissé 12 morts et plus encore de blessés.
Nous partageons l’émoi, l’indignation, et la peine des familles, des amis, des collègues après ce crime odieux. Parmi les victimes, certains ont contribué un temps au Monde libertaire, et si nos positions ont pu diverger par la suite, ils resteront au souvenir de nombreux camarades.
Cet attentat doit nous rappeler que l’obscurantisme religieux comme politique est meurtrier.
Nous condamnons les assassins, mais nous restons également vigilants face aux réactions de l’extrême droite ou au dispositif policier de l’Etat.
Nous continuerons à combattre l’oppression, l’autoritarisme et l’intolérance, qu’ils se cachent derrière la religion, la nation ou l’ordre sécuritaire.
Posted: Dicembre 18th, 2014 | Author: Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under: General | Commenti disabilitati su Milano 13 dicembre 2014. Gli anarchici non dimenticano né archiviano

Milano 13 dicembre 2014: lo spezzone della sezione italiana dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori (USI-AIT) al corteo studentesco per ribadire una verità storica incontrovertibile che nessuna sentenza passata in giudicato può cancellare: Valpreda è innocente; Pinelli è stato assassinato; la strage è di Stato! Gli anarchici non dimenticano né archiviano.
Posted: Dicembre 18th, 2014 | Author: Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under: General | Commenti disabilitati su Umanità Nova a Cesena
A CESENA inizierà dalla prossima settimana la diffusione di UMANITA NOVA presso l’edicola in Corso Garibaldi, sotto i portici nei pressi del Bar Roma.
Posted: Dicembre 18th, 2014 | Author: Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under: General | Commenti disabilitati su Salvatore Palidda – Razzismo democratico. La persecuzione degli stranieri in Europa
http://greennotgreed.noblogs.org/post/2014/12/18/salvatore-palidda-razzismo-democratico-la-persecuzione-degli-stranieri-in-europa/
A trent’anni dall’inizio della rivoluzione liberista riemergono pratiche e discorsi analoghi a quelli adottati nei secoli scorsi nei confronti dei popoli colonizzati e dei lavoratori che osavano cercare di emanciparsi. Come negli Stati Uniti, anche nei paesi europei il crime deal è ormai una realtà le cui ricadute sociali sembrano ancora sconosciute.
I testi qui raccolti, realizzati dai ricercatori europei del progetto Crimprev, studiano il processo di criminalizzazione su migranti, zingari e marginali autoctoni, la “tolleranza zero” e l’esasperazione delle paure e delle insicurezze. Attraverso un’analisi critica dei dati statistici, tutto ciò è interpretato come un’efficace risorsa politica ed economica del potere neoconservatore.
Posted: Dicembre 18th, 2014 | Author: Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under: General | Commenti disabilitati su Giustizie

Posted: Dicembre 18th, 2014 | Author: Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under: General | Commenti disabilitati su Arresti in Catalogna: manifestazioni in Spagna
http://www.laizquierdadiario.com/Manifestaciones-contra-la-represion-policial-a-la-juventud-y-al-movimiento-anarquista
comunicato Espacio Libertario de Madrid tradotto in lingua italiana:
In relazione ai recenti arresti di compagnx anarchicx, dallo Spazio Libertaro dichiaramo:
Nelle ultime ore, in esecuzione degli ordini della Corte Nazionale, varx compagnx anarchicx sono statx arrestatx. A Fronte del confezionamento di menzogne con cui si suole giustificare questi attacchi, ci sembra particolarmente importante rendere noti i motivi sostanziali che hanno portato all’esecuzione di questi ordini.
Indipendentemente dai fatti specifici per i quali i detenuti sono accusati, sui quali non ci pronunceremo in alcun momento, abbiamo capito che questo è un passo in avanti nella vasta operazione repressiva in corso da parte delle agenzie governative.
Sono già molte le persone che si sono viste colpire da questi attacchi alla libertà e allla dignità di tutti, per un motivo o l’altro. Molte volte per pura convenienza politica. Di fatto non è difficile che [anche] un tuo vicino di casa, un tuo amico, tua sorella o tuo figlio possano essere colpiti.
Non abbiamo alcun dubbio che lo Stato stia ricorrendo ad una strategia della paura e della divisione per evitare che si coaguli un processo collettivo che possa mettersi in moto e minacciare i privilegi di coloro che traggono profitto dalle disgrazie di tutti. L’agitazione sta crescendo ogni giorno di più, i casi di corruzione sono noti e la situazione occupazionale ed economica di chi lavora peggiora, mentre i più ricchi incrementano il consumo dei beni di lusso e le banche percepiscono enormi profitti a spese delle famiglie sfrattate. In questa situazione siamo sempre più svantaggiati perciò abbiamo deciso di lavorare dalla base, in modo assembleare, orizzontale e autogestito per difendere la nostra libertà e la nostra dignità.
Fondamentalmente lo Stato intende frenare questo processo collettivo, dividendolo. Facendo arresti tra le persone più impegnate stanno cercando di separarle e isolarle dal resto, criminalizzandole, come se non condividessero gli stessi problemi e gli obiettivi degli altri. A loro volta gli arresti sono una minaccia neanche tanto velata a tutti coloro che sono coinvolti in una qualche attività rivendicativa, di qualsiasi genere. Nessuna meraviglia che la nuova Legge Bavaglio (o di Pubblica Sicurezza) miri a instaurare uno “stato di eccezionalità” sotto copertura per arrestare il movimento di cambiamento che è già iniziato.
Proprio per questo motivo, in questo momento, intendiamo non andare a dire che la repressione ci frena. Potremmo dire che non abbiamo paura, ma sarebbe sicuramente una menzogna. Però sappiamo bene che, mentre noi non si cadrà nella strategia statatale della divisione e della paralisi, che dovranno essere loro ad avvertire la paura quotidiana del sentirsi sfuggire di mano la situazione e, questa volta si, che le cose cominceranno a cambiare. Il primo passo in questo percorso è di non cadere nel gioco canaglia della divisione, della criminalizzazione e della minaccia che lo Stato sa giocare così bene, in tandem con i media mainstream della comunicazione maggioritaria.
Gli arresti non ci sorprendono. Come soggetti disposti a esigere la libertà e la dignità per tutti, il minimo che possiamo aspettarci sono gli attacchi dello Stato e dei guardiani dei privilegiati. Ma davanti a questi attacchi l’unica cosa che possiamo dire è che andremo avanti con il tuo sostegno. Speriamo sinceramente che questa lotta sia tua al più presto, in modo che insieme si costruisca questo nuovo mondo, il che ogni giorno diventa più urgente, uniti e senza paura.
Solidarietà con i/le detenutx, libertà per tuttx le/gli arrestatx politicx!
Madrid, 16 dicembre 2014
Espacio Libertario de Madrid
Posted: Dicembre 18th, 2014 | Author: Circolo Culturale Libertario Rimini | Filed under: General | Commenti disabilitati su Parma, 21 dicembre. L’internazionalismo libertario nelle lotte sociali

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