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25 aprile 2015: Bologna corteo antifascista

Posted: Aprile 9th, 2015 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su 25 aprile 2015: Bologna corteo antifascista
25 aprile 2015: Bologna corteo antifascista

Ogni anno, quando il 25 aprile arriva, c’è chi lo vive come una semplice 
ricorrenza, chi come una tappa di una Storia che non è mai finita. Che 
parte dal biennio rosso, dalle lotte dei braccianti e degli operai, 
passa per chi fu tradito mentre cercava di fermare i fascisti prima che 
prendessero il potere, come gli Arditi del Popolo in Italia e i 
rivoluzionari spagnoli, passa per chi non si arrese alla restaurazione 
del dopoguerra, continua per tutte le sommosse del vecchio e del nuovo 
secolo.

Oggi come ieri c’è chi si batte per l’uguaglianza nell’accesso alla 
ricchezza, alle cure, al sapere, perché tutti abbiano una vita libera e 
degna. Oggi come ieri i governanti e le loro guardie, vecchi e nuovi 
fascisti, conducono la loro sporca guerra contro chi, irrinunciabilmente 
partigiano, lotta.

A settanta anni dalla Liberazione vogliamo tornare in piazza, gridando 
forte di non avere nulla a che fare con partiti, amministrazioni locali 
e governo intenti a inventare nuove forme di precarietà, aggravare 
l’emergenza abitativa a suon di sfratti, sgomberi e restrizioni agli 
occupanti di casa, imbrigliare la scuola, sventrare montagne, trivellare 
mari e cementificare ovunque. Gridando forte la nostra volontà di 
chiudere ogni spazio a ogni volto assuma il fascismo: dal disegno 
nazionalista e lepenista che la Lega di Salvini intraprende con l’aiuto 
di CasaPound, ai pochi nazisti esaltati di Forza Nuova che a Bologna 
collezionano da anni magre figure ogni volta che tentano una sortita 
pubblica, fino alle bande dello Stato islamico contro le quali i 
rivoluzionari del Rojava combattono una grande guerra di libertà.

Resistenza non è mera difesa, è anzi il senso profondo di andare avanti, 
giorno per giorno, strappando metri di terra volta per volta, per far sì 
che ogni giorno sia il 25 aprile.


Assemblea pubblica giovedì 9 aprile ore 21:00 presso il Circolo 
anarchico Berneri


Sabato 25 aprile 2015
corteo antifascista ore 10:00
da pza dell’Unità al Pratello R’esiste (pza San Francesco)


Nodo sociale antifascista
www.staffetta.noblogs.org

per adesioni: staffetta at riseup punto net

Comidad, le news del 9 aprile 2015

Posted: Aprile 9th, 2015 | Author: | Filed under: comidad | Commenti disabilitati su Comidad, le news del 9 aprile 2015

NEWSCOMIDAD

Ecco le news settimanali del Comidad: chi volesse consultare le news precedenti, può reperirle sul sito http://www.comidad.org/ sotto la voce “Commentario”.

PIRELLI ACQUISTATA DALLE PARTECIPAZIONI STATALI … CINESI

Dall’anno scorso la banca centrale cinese è diventata il secondo azionista di ENI ed ENEL. La banca centrale in Cina è di proprietà dello Stato, eppure da noi non si è mancato di far passare questa vendita di considerevoli quote azionarie dei “gioielli di famiglia” del Tesoro italiano allo Stato cinese come … “privatizzazioni”. Ma quest’anno, alla fine di marzo è arrivata anche la notizia dell’acquisto di una quota azionaria di rilievo della multinazionale italiana Pirelli da parte di ChemChina, il colosso della chimica cinese. Tra le righe, e con toni sommessi, non si è potuto mancare di farci sapere che ChemChina è una corporation a controllo statale. (1)

Si tratta di quelle notizie che l’informazione ufficiale non vorrebbe mai essere costretta a diffondere, poiché ad un’opinione pubblica ormai addestrata a credere che il miracolo economico cinese sia dovuto al basso costo del lavoro, risulta ora ben duro spiegare che le cose non stanno affatto così. Risulta penoso ammettere che la Cina attuale adotta un sistema economico delle partecipazioni statali molto simile a quello che vigeva in Italia negli anni ’60. Insomma, è tutta la propaganda sugli effetti mirabolanti che il “Jobs Act” dovrebbe determinare sulla produttività e sull’occupazione, che rischia di saltare miseramente. Tanto più che potrebbe ulteriormente diffondersi il dubbio sulla reale esistenza del “libero mercato”, chiedendosi anche se, partecipazioni statali per partecipazioni statali, non sarebbe stato meglio tenersi quelle italiane invece di ricorrere a quelle cinesi.

Certo, esiste un modo di fare “opposizione” che sembra andare immancabilmente a sostegno della propaganda ufficiale, poiché, invece di smantellare con i dati di fatto le mistificazioni della cosiddetta “dura realtà del mercato globale”, le si continuano a contrapporre astratte idealità da umanesimo integrale; perciò alla fiaba del mercato si offre come alternativa la nostra “Costituzione fiaba”. Ad una infantilizzazione, si risponde con un’auto-infantilizzazione.   

Ma non si devono sopravvalutare il ruolo ed il peso di queste forme addomesticate di “opposizione”. Sono i giornali ufficiali quelli chiamati ad ovviare efficacemente proprio ad inconvenienti come quello determinato dalle notizie su ChemChina. Il quotidiano confindustriale “Il Sole-24 ore” del 25 marzo infatti ha fornito prontamente la narrazione mediatica da adottare per fronteggiare l’emergenza.

Ce la si racconta più o meno così. Sì, va bene, l’economia cinese è controllata al 70% dallo Stato, sia a livello di grandi imprese nazionali e multinazionali, sia a livello di piccole compagnie locali. Sì, d’accordo, va avanti così da decenni e tutto ciò è andato a coincidere con i tassi di crescita del 10% annuo. Ma i dirigenti cinesi non sono affatto soddisfatti di questo stato di cose, che comporta numerose inefficienze. I dirigenti cinesi perciò hanno “messo allo studio” un piano per una graduale “discesa” nelle partecipazioni statali. Neppure una deliberazione, ma un semplice “studio”. Neanche si parla di un’abolizione del sistema delle partecipazioni statali, ma si ipotizza vagamente attorno ad un suo ridimensionamento. Ma questa non-notizia viene lanciata come uno “scoop” sensazionale, perciò il quotidiano confindustriale può immediatamente applicarsi ad immaginare tutti i problemi ed i nuovi scenari che questo “futuro” calo nelle partecipazioni statali comporterà nell’economia cinese. Il “futuro” è già cominciato; anzi, secondo l’organo confindustriale, del sistema delle partecipazioni statali cinesi si potrebbe già parlare al passato. Magari tra un po’ ci si potrebbe anche dimenticare che sia mai esistito. (2)

L’effetto confusionale sull’opinione pubblica così è assicurato. La vaga ipotesi di privatizzazione dell’economia cinese può essere già spacciata come un dato acquisito. La credibilità del “Jobs Act” è salva. E la fiaba del libero mercato? Salva pure quella.

In effetti è da venti anni – cioè dall’adesione cinese all’Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO) nel 1995 -, che il governo cinese promette un ritiro delle partecipazioni statali, solo che in questi due decenni gli impegni sono stati rigorosamente disattesi. Il WTO è un tipico patto leonino, per il quale i Paesi  di serie B sono costretti a rispettare le regole, mentre i più potenti ne sono esonerati. Nemmeno nell’Unione Europea le cose vanno diversamente. Del resto, visto che il governo cinese ha imitato il vecchio sistema delle partecipazioni statali italiano, saprà anche cosa hanno portato in Italia le privatizzazioni, cioè la deindustrializzazione.

L’aneddotica ha individuato nella ormai leggendaria riunione sul Panfilo Britannia l’avvio delle privatizzazioni in Italia. In realtà, il nesso consequenziale tra privatizzazione, deindustrializzazione e finanziarizzazione è storico, e tutt’altro che casuale, dato che è stato esplicitamente teorizzato nel progetto del “Financial and Private Sector Development” della Banca Mondiale. (3)

Le direttive che da Washington la World Bank, sino agli anni ’70, riusciva ad imporre a Paesi come Burundi e Honduras, dopo la caduta del Muro di Berlino sono passate senza difficoltà anche in Europa, e sono state formalizzate nel Trattato di Maastricht. Persino la NASPI, la tipologia di indennità di disoccupazione prevista dal “Jobs Act”, si riduce ad un pretesto per obbligare i precari a dotarsi di carta di credito. Questa truffa ai danni dei poveri viene chiamata “inclusione finanziaria”.

9 aprile 2015

1)  http://www.agichina.it/in-primo-piano/industria-e-mercati/notizie/pirelli-firmata-intesa-con-i-cinesi-di-chemchina

2)  http://www.confindustria.vicenza.it/rassegna/20150325/SIN3065.pdf 

3)  http://www.worldbank.org/projects/P125209/financial-private-sector-development–additional-financing-project?lang=en


Se non desideri continuare a ricevere informazioni dal Comidad, o vuoi fare delle osservazioni, invia un messaggio a: webcomidad@comidad.org . Grazie.


Salvini e Chiamparino fuori da Torino

Posted: Aprile 5th, 2015 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Salvini e Chiamparino fuori da Torino

Sabato mattina – era il 28 marzo – a Torino veniva tracciata per le strade della città una sorta di “pista anarchica” che collegava vari luoghi del potere criminale – il palazzo della “giustizia”, le prigioni, le centrali di polizia – nel ricordo di Edoardo Massari “Baleno”, morto suicida alle Vallette diciassette anni fa. Gli era da poco stata comunicata la decisione del tribunale che avrebbe atteso in carcere il processo per associazione sovversiva e per vari sabotaggi in Val Susa. I guardiani dell’ordine democratico volevano seppellirlo in galera. Di recente ci hanno riprovato con sette No Tav, accusati di terrorismo per un sabotaggio in Clarea  …

http://anarresinfo.noblogs.org/2015/03/30/salvini-e-chiamparino-fuori-da-torino/


Reggio Emilia. No opg, no rems, no psichiatria

Posted: Aprile 5th, 2015 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Reggio Emilia. No opg, no rems, no psichiatria

Il 31 marzo chiudono i sei OPG – ospedali psichiatrici giudiziari –e dovrebbero aprire le REMS – residenze per l’applicazione delle misure di sicurezza. Sino al 1975 si chiamavano “manicomi criminali”, il cambiamento di nome non mutò la natura di questi posti, dove finiscono gli uomini e le donne che, pur riconosciuti responsabili di aver infranto le leggi, vengono dichiarati incapaci di intendere e di volere e rinchiusi in queste strutture a metà tra il carcere e il manicomio. ….

http://anarresinfo.noblogs.org/2015/03/30/reggio-emilia-no-opg-no-rems-no-psichiatria/


Bologna, 1 aprile 1944 -1 aprile 2015. In memoria di Attilio ed Edera

Posted: Aprile 5th, 2015 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Bologna, 1 aprile 1944 -1 aprile 2015. In memoria di Attilio ed Edera

1 aprile 1944-1 aprile 2015. In memoria di Attilio ed Edera

Nel novembre del 1915 diversi libertari bolognesi, in gran parte giovani, fondano il gruppo anarchico Emilio Covelli, attivissimo contro la guerra. Fra questi, Attilio Diolaiti viene ritenuto dalla questura il più influente. A neanche diciannove anni è chiamato alle armi, non si presenta e il 7 settembre 1917 è denunciato al tribunale di guerra come disertore. Viene arrestato dai carabinieri a Baricella – dove è nato il 17 settembre 1898 – e il 10 ottobre condannato a tre anni di reclusione. Rinchiuso nel carcere di Savona, torna in libertà nel 1919 e riprende l’attività sovversiva durante il Biennio rosso. Il 21 ottobre 1920 è coinvolto nell’arresto in massa del consiglio generale dell’Usi e viene rilasciato circa due mesi dopo, anche se secondo la questura «professa gli stessi principi anarchici» e viene quindi «oculatamente vigilato».

Dal novembre del 1921 al luglio del 1922 risiede a Verona con l’incarico di segretario amministrativo della locale Camera del lavoro aderente all’Usi. Tornato in una Bologna ormai sottomessa al tallone delle camicie nere, non riesce a trovare lavoro e avvia autonomamente un negozietto da merciaio. Dalle fonti di polizia sembra per alcuni anni politicamente inoperoso ma, appena si trasferisce in centro, viene sottoposto ai vincoli dell’ammonizione: nell’agosto del 1927 è inviato al confino a Lipari in quanto «anarchico fervente e pericoloso».

A fine gennaio 1930 è nuovamente a Bologna, dove frequenta l’ex sindaco socialista Francesco Zanardi. Negli anni successivi viene ripetutamente arrestato e vessato dal regime.

Nel settembre 1943 come rappresentante dei militanti della città partecipa al convegno anarchico clandestino di Firenze del 5 settembre 1943 ed è tra gli organizzatori della 7° GAP bolognese.

Si trasferisce poi a Monterenzio dove costituisce un gruppo partigiano. Dopo alcuni atti di sabotaggio, tra i quali i tagli delle linee telegrafiche per interrompere i contatti tra Roma e Berlino, il gruppo riceve l’incarico di presentarsi per un’azione in Piazza Ravegnana (proprio sotto le due torri) la mattina del 25 marzo 1944 davanti a una bancarella di penne stilografiche. È una trappola, gestita da un infiltrato, tal Remo Naldi. Circondati dalla brigata nera, vengono arrestati sei componenti del gruppo: Edera De Giovanni, Egon Brass, Ettore Zaniboni, Enrico Foscardi, Ferdinando Grillini, Attilio Diolaiti. Dopo varie sevizie, nella notte tra il 31 marzo e il primo aprile 1944 i sei vengono portati alla Certosa di Bologna e fucilati contro il muro, dove oggi li ricorda una targa.

Edera De Giovanni è considerata la prima partigiana caduta nella Resistenza bolognese; ad Attilio Diolaiti è stato riconosciuto il grado di capitano della 1° brigata Irma Bandiera, altra partigiana bolognese caduta. Alla prima commemorazione pubblica di Diolaiti, tenuta nella sede della Federazione anarchica Bolognese in via Lame nell’aprile 1946, aderiscono le associazioni antifasciste e i partiti della sinistra con un’unica assenza: il Partito comunista, impegnato a egemonizzare la memoria della stagione resistenziale.

http://staffetta.noblogs.org/post/2015/03/31/1-aprile-1944-1-aprile-2015-in-memoria-di-attilio-ed-edera/


Imola, Conversazioni all’Archivio. 24 aprile, Presentazione di: “Già l’ora s’avvicina della più giusta guerra”

Posted: Aprile 5th, 2015 | Author: | Filed under: libri | Commenti disabilitati su Imola, Conversazioni all’Archivio. 24 aprile, Presentazione di: “Già l’ora s’avvicina della più giusta guerra”

CONVERSAZIONI  ALL’ARCHIVIO

 VENERDI 24 APRILE 2014 ore 21:00

 Archivio Storico della FAI

Via F.lli Bandiera, 19 Imola

cortile interno, entrata dal parcheggio dell’ “Ospedale Vecchio

 presentazione di:

 “Già l’ora s’avvicina della più giusta guerra”

Quattro ricerche su antifascismo e anarchia

(1921 – 2015)

ne parleranno due degli autori

 Antonio “Toni” Senta e Jacopo Frey

 Assemblea degli anarchici imolesi

Archivio Storico della Federazione Anarchica Italiana

Circolo Studi Sociali Errico Malatesta

piugiusta


La FAI ante la nueva represión del anarquismo

Posted: Aprile 5th, 2015 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su La FAI ante la nueva represión del anarquismo

La FAI ante la nueva represión del anarquismo

Manifestamos el rechazo a las recientes detenciones de anarquistas en Palencia, Granada, Barcelona y Madrid; brindamos nuestro apoyo solidario a las personas detenidas y encarceladas, así como a sus familiares y personas allegadas.

El crecimiento organizado del entorno libertario y la protesta social en los últimos años está siendo perseguido sistemáticamente por el Estado, bajo el amparo de leyes represivas que califican de terrorista todo tipo de conductas contrarias al orden establecido. Los nuevos arrestos intensifican una campaña de criminalización para quienes participamos en cualquier actividad reivindicativa y son la coartada para justificar la nueva Ley Mordaza (Ley de Seguridad Ciudadana) que pretende instaurar un estado de excepción encubierto que impida el crecimiento del movimiento social que está luchando por transformar la sociedad. Por eso el Estado genera alarma social mediante operaciones policiales y procesos judiciales basados en indicios y acusaciones arbitrarias, que alimentan la falsedad del anarquismo terrorista y promotor de la lucha armada.

Este tipo de operaciones antiterroristas suelen concluir con la absolución o la imposición de condenas menores a las personas represaliadas, en consonancia con la inexistencia de organizaciones armadas y mucho menos atentados terroristas en el territorio español.

La Federación Anarquista Ibérica (FAI) promueve el desarrollo de la organización anarquista y social, basada en la acción directa (sin intermediarios), el apoyo mutuo y la autogestión, y sin ningún tipo de injerencia por parte del Estado y del Capital, ya que la FAI lucha por el surgimiento de una sociedad emancipada de este sistema y que favorezca el desarrollo libre de las personas en condiciones de igualdad económica.

Por lo expuesto, exigimos la inmediata puesta en libertad sin cargos de los detenidos y el fin de la campaña de criminalización. Denunciamos públicamente el encarcelamiento y represión de quienes luchan contra las injusticias sociales, así como la campaña de manipulación mediática que se está haciendo con el anarquismo.

Federación Anarquista Ibérica

https://federacionanarquistaiberica.wordpress.com/2015/03/31/la-fai-ante-una-nueva-represion-del-anarquismo/


Dichiarazione comune dell’Incontro Anarchico Mediterraneo

Posted: Aprile 5th, 2015 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Dichiarazione comune dell’Incontro Anarchico Mediterraneo

Dichiarazione comune dell’Incontro Anarchico Mediterraneo

Noi, anarchici, libertari e anti-autoritari, riuniti per l’Incontro
Anarchico Mediterraneo (RAM), a Tunisi, il 27-28-29 marzo 2015,
condanniamo gli attentati del museo del Bardo come pure la violenza
delle religioni, degli Stati e della polizia.
Resteremo vigili affinché non avvenga una strumentalizzazione politica
di questi avvenimenti tragici a danno delle libertà e delle popolazioni.
Noi ci opporremo all’adozione di nuove leggi liberticide che servano a
giustificare la criminalizzazione dei movimenti sociali e sindacali.
Allo stesso modo, lotteremo contro ogni tentativo di servirsi di questi
avvenimenti per giustificare le guerre in nome dell’«antiterrorismo».
Noi non dobbiamo aspettarci niente dai governi per la difesa delle
nostre libertà.
Noi resteremo uniti di fronte all’oppressione economica, politica e
religiosa.
Costruiamo la solidarietà internazionalista nel Mediterraneo e ovunque
nel mondo, per l’eguaglianza sociale ed il mutuo appoggio

Incontro Anarchico Mediterraneo, Tunisi, 29 marzo 2015


NoTav condannati per la trivella di Venaria

Posted: Aprile 5th, 2015 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su NoTav condannati per la trivella di Venaria

Tre mesi: questa la condanna inflitta a 25 No Tav per la trivella di
Venaria, due le assoluzioni. La PM Emanuela Pedrotta aveva chiesto un anno
di reclusione.
La PM, in linea con la Procura torinese, aveva sostenuto di voler
perseguire un reato comune e non le opinioni dei No Tav. Nella sua
requisitoria si era smentita facendo diffusamente delle identità politiche
degli attivisti alla sbarra. Esplicito era stato riferimento agli
anarchici.
Nulla di nuovo per il tribunale di Torino, che processa e condanna chi si
batte contro il supertreno, scegliendo tra migliaia di attivisti i
rivoluzionari più noti.

Facciamo un passo indietro.

Nel gennaio del 2010 LTF, il general contractor per la realizzazione della
Torino Lyon, annunciò una novantina di sondaggi tra Torino, Grugliasco,
Collegno, Venaria e diversi paesi della Val Susa.
Buona parte di questi rilievi erano previsti in zone già sondate più volte
ed erano quindi inutili. Si rasentò il ridicolo con ben sei sondaggi
nellimmondizia della discarica di Basse di Stura.
Era chiaro a tutti che si trattava di sondaggi politici: per la prima
volta dopo cinque anni dalla rivolta popolare che, nel dicembre 2005 aveva
fermato lopera, il governo intendeva riprovarci.
I 90 carotaggi  ma ne vennero fatti meno della metà  servivano a
saggiare la forza del movimento No Tav.
Ogni trivella era accompagnata da centinaia di uomini armati.
I sondaggi furono un pretesto per fare unesercitazione militare.
In zone abitate ne erano previsti pochi. Uno di questi era quello
annunciato nei pressi di alcuni condomini di via Amati a Venaria.

A Venaria, grazie ad unampia solidarietà popolare, i No Tav riuscirono a
rallentare i lavori finché in fretta e furia il cantiere venne smontato.
In via Amati la trivella arrivò nel tardo pomeriggio del 26 gennaio. Siamo
in una zona di grandi palazzi stesi lungo la tangenziale, fiancheggiati da
tralicci dellalta tensione. Qui lopposizione al Tav si legge, oggi come
allora, nelle bandiere appese ai balconi.
Nel prato di fronte alla trivella ci siamo trovati in tanti: No Tav che si
erano fatti tutti i presidi e gente di Venaria preoccupata per il proprio
futuro, in questa periferia stesa tra la città e il niente delle auto in
corsa oltre la barriera antirumore.

La trivella era accompagnata da un imponente nugolo di poliziotti,
carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa, che invasero la strada
rendendo difficoltosa la circolazione.
Già nel tardo pomeriggio una cinquantina di No Tav armati di bandiere e
striscioni fronteggiava nel prato la polizia. Partì il consueto tam tam e
presto eravamo molti di più. Bidoni, legna, qualcosa da mangiare.
Un camion con le luci rimase bloccato dal gran numero di persone che si
riversarono in strada. Furono tre giorni di presidio permanente, con
assemblee, incontri, cene collettive.
Tanta gente che abita nella zona di via Amati scese in strada, partecipò
alle discussioni, alla lotta.
Quelli che non potevano fermarsi portavano caffè caldo e una brioche,
segni tangibili di una solidarietà vera.
La sera del 26 gennaio, nonostante unabbondante nevicata allassemblea
spontanea tra il prato e la strada parteciparono centinaia di persone.
Emerse netta la volontà di contrastare il sondaggio, di mettere i bastoni
tra le ruote a chi pretendeva di imporre con la forza unopera inutile e
dannosa.

I processi e le condanne sono uno degli strumenti con i quali il governo e
la Procura di Torino ha provato, senza riuscirci, di fermare lopposizone
popolare al Tav.

Nella loro dichiarazione spontanea in tribunale, due No Tav  e anarchici
Maria ed Emilio hanno dichiarato: L’accusa che ci viene rivolta è fatta
di nulla. Questo è uno dei tanti processi al movimento No Tav, ad una
lotta popolare forte anche nelle periferie urbane, dove sempre più le
persone non sono disponibili a barattare la propria salute, il futuro dei
propri figli alla logica del profitto, di chi, per farsi ricco, ci fa
correre sempre più in fretta verso l’autodistruzione.
Di fronte alla criminalità di chi devasta, saccheggia, militarizza il
territorio ribellarsi è un’urgenza morale. Una spinta che anima un intero
movimento. Un movimento fatto di gente che sa prendersi cura di quello che
conta davvero, un bene che non ha prezzo, la libertà di decidere in che
mondo vivere.

www.anarresinfo.noblogs.org


Cesena, Spazio libertario «Sole e Baleno». ven 3 apr h.21: presentazione dell’opuscolo «Già l’ora si avvicina della più giusta guerra»

Posted: Aprile 2nd, 2015 | Author: | Filed under: libri | Commenti disabilitati su Cesena, Spazio libertario «Sole e Baleno». ven 3 apr h.21: presentazione dell’opuscolo «Già l’ora si avvicina della più giusta guerra»

ven 3 apr h.21: presentazione dell’opuscolo «Già l’ora si avvicina della più giusta guerra» @Sole e Baleno

Venerdì 3 aprile presso lo Spazio libertario «Sole e Baleno» a Cesena  si terrà la presentazione dell’opuscolo «Già l’ora si avvicina della più giusta guerra». Quattro ricerche su antifascismo e anarchia (1921-2015) che raccoglie alcune relazioni tenute al convegno organizzato dal Circolo Anarchico Berneri e dal Nodo Sociale Antifascista nel corso del 2011.

Ore 20: banchetto vegan

Ore 21: presentazione con i curatori dell’opuscolo

 

Cesena, Spazio libertario «Sole e Baleno»

APERTURE PERIODICHE SETTIMANALI

ogni lunedì dalle 17 alle 19

ogni mercoledì dalle 10 alle 11.30

subb. Valzania 27 a Cesena, appena fuori da Porta Santi.

Maggiori info su:

www.spazio-solebaleno.noblogs.org

spazio.solebaleno@bruttocarattere.org