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Torino. Il 4 novembre dei senzapatria

Posted: Novembre 14th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Torino. Il 4 novembre dei senzapatria

In piazza Castello tutto era pronto per la cerimonia militarista con la quale lo Stato celebra la festa delle forze armate e dell’unità nazionale. Un tempo era la festa della vittoria nella guerra per spostare un confine, per il potere e la gloria di casa Savoia. Oggi è la cornice per le missioni di guerra delle truppe tricolori in Iraq, in Afganistan, in Libano, in Kosovo, in Bosnia, nel Mediterraneo e per le strade delle nostre città. 

Gli antimilitaristi si sono dati appuntamento in piazza Statuto per dirigersi in piazza Castello. Una manifestazione molto comunicativa con cartelli, volantini, musica, interventi e un carretto con esposizione degli ultimi modelli di armi prodotte in Italia hanno attraversato via Garibaldi diretti in piazza Castello. La celere in antisommossa si è schierata per impedire l’ingresso in piazza. 

É scattata un’azione teatrale di contestazione alla cerimonia militarista che ha tenuto incollati molti passanti che assistevano e leggevano il volantino. Un bombardamento, lo strazio della morte, la beffa della retorica tricolore con i morti coperti dai colori della bandiera. Poi una scena di ribellione e diserzione. Mentre tre drappi verdi, bianchi e rossi si stagliavano di fronte ad una scena di desolazione ed un militare si strappava la divisa, la polizia si è avventata sulla stoffa strappandola. Si sono alzati cori di protesta, finché, dopo qualche tempo il blocco di polizia si è sciolto e gli antimilitaristi sono entrati in piazza. I burattini in divisa avevano già terminato la cerimonia. Anche quest’anno con un discreto anticipo sulla tabella di marcia. 

I senzapatria si sono dati appuntamento al 29 novembre in via Po per un presidio di contestazione della mostra-mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra in programma all’Oval Lingotto. Ogni due anni questo mercato, riservato agli addetti ai lavori – governi, imprenditori armieri, capi militari e ditte mercenarie, mette in mostra i giocattoli che seminano morte in ogni dove. 

Di seguito il volantino distribuito in piazza: 
4 novembre. Festa degli assassini
Niente pace per chi fa guerra

Il 4 novembre è la festa delle forze armate. Viene celebrata nel giorno della “vittoria” nella prima guerra mondiale, un immane massacro per spostare un confine. 
Il 4 novembre è la festa degli assassini. La divisa e la ragion di stato trasformano chi uccide, occupa, bombarda, in eroe.
In questi anni lungo i confini d’Italia si sta combattendo una guerra feroce contro la gente in viaggio, contro chi fugge conflitti dove le truppe italiane sono in prima fila. 
I battaglioni d’élite dell’esercito tricolore sono impegnati in 36 missioni di guerra: 34 all’estero in 23 paesi, due in Italia. 
Le principali sono in Afganistan, Iraq, Libano, Libia, Kosovo, Somalia, nel Mediterraneo. L’impegno più importante è l’operazione “Strade sicure”, che impiega 7.000 soldati. 

Nelle guerre moderne muoiono più civili che militari. I soldati sono professionisti super addestrati, strumenti costosi e preziosi da preservare, mentre le persone senza divisa diventano obiettivi bellici di primaria importanza in conflitti che giocano la carta del terrore, per piegare la resistenza delle popolazioni che serve sottomettere, per realizzare i propri obiettivi di dominio.
Al riparo delle loro basi, i piloti dei droni, sparano come in un videogioco.
Questi giocattoli letali costano molto meno di un bombardiere. Un Predator armato costa 4 milioni di dollari contro i 137 di un F35. 

L’Italia è in guerra da decenni ma la chiama pace. È una guerra su più fronti, descritta come intervento umanitario, ma nei fatti è occupazione miliare, bombe, tortura e repressione.
Per trarci in inganno trasformano la guerra in filantropia planetaria, le bombe mezzi di soccorso.

Gli stessi militari delle guerre in Bosnia, Iraq, Afganistan, gli stessi delle torture e degli stupri in Somalia, sono nei CIE, nelle strade delle nostre città, sono in Val Susa, sono nel Mediterraneo e sulle frontiere fatte di nulla, che imprigionano uomini, donne e bambini.
Guerra esterna e guerra interna sono due facce delle stessa medaglia.

Torino è uno dei principali centri dell’industria aerospaziale bellica.
L’industria di guerra non va mai in crisi. L’industria bellica italiana fa affari con chiunque. 
L’Europa ha pagato miliardi al governo turco, l’Italia foraggia i trafficanti libici perché blocchino le partenze, chiudendo uomini, donne e bambini in lager dove stupri, torture e morte sono il pane quotidiano. Li allontanano dalla vista e se ne lavano le mani. In Siria, in Iraq, in Afganistan, in Libia si combatte con armi che spesso sono costruite a due passi dalle nostre case.
A Torino e Caselle c’è l’Alenia, la sua “missione” è fare aerei militari: gli Eurofighter Thypoon, i cacciabombardieri made in Europe, e gli AMX. Le ali degli F35 sono costruite ed assemblate dall’Alenia.
Giocattoli costosi che hanno un unico impiego: uccidere.
Lo Stato italiano investe ogni ora due milioni e mezzo di euro in spese militari.

Le prove generali dei conflitti di questi anni vengono fatte nelle basi militari sparse per l’Italia.
La rivolta morale non basta a fermare la guerra, se non sa farsi resistenza concreta.
Negli ultimi anni sono maturate esperienze che provano a saldare il rifiuto della guerra con l’opposizione al militarismo: il movimento No F35 a Novara, i no Muos che si battono contro le antenne assassine a Niscemi, gli antimilitaristi sardi che lottano contro poligoni ed esercitazioni. Anche nelle strade delle nostre città, dove controllo militare e repressione delle insorgenze sociali sono ricette universali, c’è chi si oppone alla militarizzazione delle periferie, ai rastrellamenti, alle deportazioni.
Per fermare la guerra non basta un no. Occorre incepparne i meccanismi, partendo dalle nostre città, dal territorio in cui viviamo, dove ci sono caserme, basi militari, aeroporti, fabbriche d’armi, uomini armati che pattugliano le strade.

Contro tutti gli eserciti, contro tutte le guerre!

Qui qualche foto della giornata:

www.anarresinfo.noblogs.org


Rimini. Conflitto, lotte sociali e identità di classe di fronte alle trasformazioni della economia e del mondo del lavoro

Posted: Novembre 14th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Rimini. Conflitto, lotte sociali e identità di classe di fronte alle trasformazioni della economia e del mondo del lavoro
Il Gruppo FAI e la Biblioteca Albert Libertad di Rimini organizzano per
 
 
Sabato 18 novembre 2017
h. 15.00 – 18.30

presso l’Istituto Scienze dell’Uomo, via Tonini 5 (Centro Storico) Rimini
una tavola rotonda sui temi:
Conflitto, lotte sociali e identità di classe di fronte alle trasformazioni della economia e del mondo del lavoro
Parteciperanno:
 
TONI IERO
Analista economico e osservatore dei fenomeni economici internazionali.
Ha pubblicato “Forza, Italia!” e “Il messaggio della grande crisi dei mutui. Reddito, avidità e debiti nella grande crisi di inizio secolo”. Scrive sul mensile Cenerentola articoli di natura economica.
Altri suoi scritti sono pubblicati sulla rivista on-line “economiaepolitica”.
 
ANDREA PAPI
Insegnante della primissima infanzia in pensione, anarchico, scrittore, collaboratore di “A-Rivista anarchica” e diverse altre pubblicazioni anarchiche e libertarie, tra cui gli ultimi due saggi “Per un nuovo umanesimo anarchico” e “Quando ero la dada coi baffi”. I suoi testi pubblicati, racconti e scritti inediti, oltre agli articoli, sono citati e proposti sul suo sito:http://www.libertandreapapi.it/
 
Ingresso libero e gratuito.
Info mail: libertad_fai_rimini@yahoo.it

Castel Bolognese, 22 ottobre 2017. Convegno su “Educazione e libertà”

Posted: Ottobre 20th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Castel Bolognese, 22 ottobre 2017. Convegno su “Educazione e libertà”

Biblioteca Libertaria “Armando Borghi”

Convegno su “Educazione e libertà”

Castel Bolognese, 22 ottobre 2017

La Biblioteca Libertaria “Armando Borghi” (BLAB), in collaborazione con l’Assemblea degli Anarchici Imolesi, la Biblioteca Comunale “Luigi Dal Pane” di Castel Bolognese e il Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) – Gruppo Territoriale di Ravenna, organizza un Convegno nazionale sulla Educazione libertaria. 

Il Convegno avrà luogo a Castel Bolognese, nel Teatrino del Vecchio Mercato, via Rondanini 19.  Il titolo del Convegno, che si terrà la domenica 22 ottobre 2017, con inizio alle ore 9:30 e termine verso le ore 18:00, è “Educazione e Libertà”.

L’iniziativa si inserisce all’interno di un percorso di approfondimento dei temi legati alla Educazione libertaria che la BLAB ha avviato da tempo, e che ha avuto un momento particolarmente significativo nel ciclo di incontri “Vaso, creta o fiore? Educare alla libertà”, articolato in 3 conferenze serali e in 2 seminari, svoltosi nell’autunno del 2016.

Nel pensiero libertario e nella storia del movimento anarchico il tema della educazione ha sempre avuto un ruolo centrale e di grande rilievo  Esiste quindi una lunga tradizione a cui rifarsi, che continua ad aggiornarsi e arricchirsi, e che merita di essere conosciuta e approfondita, in grado di fornire – almeno in parte – ancora risposte valide e spunti per il presente. Il tema dell’educazione libertaria appare di notevole rilevanza e attualità soprattutto oggi, in un contesto caratterizzato dalla crisi della scuola istituzionale tradizionale e dalla nascita – in molti paesi del mondo e anche in Italia – di esperienze di nuove ‘comunità educanti’ autogestite. A presentare queste esperienze e a discutere delle problematiche ad esse legate saranno coinvolti dei relatori particolarmente qualificati, alcuni dei quali esponenti di primo piano della “Rete per l’educazione libertaria”(REL). Tra i relatori saranno presenti anche pedagogisti e insegnanti che lavorano – o hanno lavorato per molti anni – nella scuola pubblica statale, che potranno dare un contributo alla discussione sulla base della propria esperienza. A caratterizzare il Convegno – e a renderlo, nelle intenzioni degli organizzatori, particolarmente interessante e stimolante – dovrebbe essere proprio la pluralità e la diversità dei punti di vista e delle esperienze, pur all’interno di un “sentire comune” di fondo.

Il Convegno è aperto a tutti. Sono invitati in particolare insegnanti, studenti, genitori, più in generale chiunque lavori nel mondo della scuola e della formazione e/o abbia interesse per i temi pedagogici e della educazione. Grazie alla collaborazione con il Movimento di Cooperazione Educativa, ente riconosciuto dal MIUR, agli insegnanti presenti che ne faranno richiesta sarà rilasciato un Attestato di partecipazione valido ai fini dell’aggiornamento.

Curatore del Convegno è Andrea Papi, educatore e saggista, socio della BLAB.

PROGRAMMA del Convegno.

Sessione del mattino (dalle ore 9:30 alle 13:00):

Andrea PAPI: Primi passi: dal seme al fiore

Francesco CODELLO: L’educazione libertaria: dalla storia all’attualità

Giulio SPIAZZI: Un cammino nell’educazione libertaria: dalla scuola autogestita, alla comunità auto-educante non adulto-centrica

Raffaele MANTEGAZZA: La scuola dei borghesi si abbatte e non si cambia. O no?

Sessione del pomeriggio (dalle ore 14:30 alle 18:00):

Filippo TRASATTI: Mirabili contraddizioni: esperienze di libertà in uno spazio chiuso

Maurizio GIANNANGELI: L’educazione che ribolle: 10, 100, 1000 scuole

Thea VENTURELLI: I fiori delle comunarde a Urupia

Dibattito (dalle ore 17:00)

Per ulteriori info contattare Andrea Papi: tel. 0543 60404 /papiandrea1221@gmail.com

Sito web BLAB: http://bibliotecaborghi.org

Sito web REL: www.educazionelibertaria.org


Torino, Anarres del 13 ottobre. Voci di donne arabe

Posted: Ottobre 14th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Torino, Anarres del 13 ottobre. Voci di donne arabe

Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Ogni venerdì sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Nel nuovo orario dalle 11 alle 13. Anche in streaminghttp://radioblackout.org/streaming/ 


Ascolta il podcast:

http://radioblackout.org/2017/10/anarres-del-13-ottobre-voci-di-donne-arabe-donne-anarchiche-in-spagna-case-fuorilegge-armi-e-proibizionismo/ 

In questa puntata:

Vi proponiamo un’intervista ad Hamid Zanaz, comparsa sull’ultimo numero di Arivista, che prende le mosse dal suo libro “La nostra rivoluzione. Voci di donne arabe”. 

Pioniere e rivoluzionarie – Donne anarchiche in Spagna dalla rivoluzione sociale alla resistenza al franchismo…

Eulalia Vega ci parla del suo libro, appena uscito per le edizioni Zero in Condotta, che presenterà a Torino la prossima settimana.

Questa sera sarà con noi l’antropologo Andrea Staid, autore di Abitare illegale, etnologia del vivere ai margini in Occidente. Lo abbiamo già sentito la scorsa settimana. Lo risentiamo oggi per discutere dell’agire il conflitto per l’autogestione.

L’ultima strage negli Stati Uniti è stata fatta il 2 ottobre scorso in una discoteca di Las Vegas. Le stragi negli Stati Uniti suscitano sempre grande attenzione mediatica, perché siamo – ancora – nel cuore dell’impero. Ma non solo. Queste stragi riaprono ogni volta il dibattito sulla libera vendita delle armi. In prima fila sul fronte proibizionista tanta parte della sinistra statalista, che vorrebbe che le armi le tenessero in mano solo poliziotti e soldati. Ne parliamo con Lorenzo, autore di diversi articoli sull’argomento.

Prossimi appuntamenti:

Venerdì 13 ottobre
ore 21
corso Palermo 46
Le case fuorilegge 
…e chi ci vive, costruendo – anche – utopia concreta


Ne parliamo con l’antropologo Andrea Staid, autore del libro “Abitare illegale. Etnografia del vivere ai margini in occidente”, docente alla NABA

case occupate, costruite sugli alberi in Germania, accampamenti rom e sinti, le case autocostruite in Spagna, eco villaggi, comuni, wagenplatz, squatt, nomadi…

Venerdì 20 ottobre 
ore 21
corso Palermo 46
Eulalia Vega delluniversità di Lleida e Trieste presenta il suo libro:
“Pioniere e rivoluzionarie – Donne anarchiche nella Spagna (1931-1975)”
Dalla rivoluzione sociale alla resistenza al franchismo…

Sabato 28 ottobre

ore 20
corso Palermo 46
cena benefit lotte sociali – menù vegetariano/vegano

Sabato 4 novembre
ore 15
quattro passi contro il militarismo
passeggiata con lunghe soste da piazza Statuto a piazza Castello
nel giorno che il governo celebra la festa degli assassini in divisa 
con una cerimonia militarista

Venerdì 10 novembre
ore 21
corso Palermo 46
Vio. Me. Una fabbrica autogestita a Salonicco
Distribuzione di saponi, detersivi autoprodotti nella Vio.Me occupata

Le riunioni della federazione anarchica torinese sono aperte a tutti gli interessati e si svolgono ogni giovedì alle 21 in corso Palermo 46

www.anarresinfo.noblogs.org


GLI ANARCHICI NELLA RESISTENZA

Posted: Settembre 10th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su GLI ANARCHICI NELLA RESISTENZA

https://www.facebook.com/groups/131076036272/permalink/10155352093021273/

 


NEWSCOMIDAD. NEL SACRO OCCIDENTE I MOLOC AL POSTO DEI DITTATORI

Posted: Settembre 10th, 2017 | Author: | Filed under: comidad | Commenti disabilitati su NEWSCOMIDAD. NEL SACRO OCCIDENTE I MOLOC AL POSTO DEI DITTATORI

NEWSCOMIDAD

Ecco le news settimanali del Comidad: chi volesse consultare le news precedenti, può reperirle sul sito http://www.comidad.org/ sotto la voce “Commentario”.

NEL SACRO OCCIDENTE I MOLOC AL POSTO DEI DITTATORI

L’attuale situazione della Corea del Nord fa venire in mente quel famoso aforisma di Bertolt Brecht: “Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati”. Per citare anche Francesco Guccini, c’è da considerare “l’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto”; in questo caso specifico l’ipocrisia di chi condanna il regime di Pyongyang facendo finta di non ricordare che l’invasione statunitense dell’Iraq nel 2003 ha determinato un drammatico punto di non ritorno nelle relazioni internazionali.

Quando si chiede al governo nord-coreano di rinunciare al programma atomico e di sottoporsi ad ispezioni (cioè allo spionaggio istituzionalizzato), non si fa altro che prospettargli il calvario già imposto all’Iraq, cioè continue accuse da parte degli USA di continuare a detenere segretamente “armi di distruzione di massa”, accuse buone per giustificare altre ispezioni spionistiche che preparerebbero l’ennesima “guerra preventiva”. Da notare anche l’ipocrisia dei media che corrono ad informarci che la bomba all’idrogeno testata dalla Corea del Nord sarebbe cinque volte più potente dell’ordigno sganciato su Nagasaki, omettendo di ricordare chi l’abbia sganciato quell’ordigno, cioè gli USA.

Ma l’ipocrisia somma, in questo come in altri casi, è ancora una volta costituita dall’argomento auto-contraddittorio (un vero nonsenso) della sedicente “Comunità Internazionale”. Nei confronti della Corea del Nord si è infatti adottato il consueto argomento del “ti siamo tutti contro quindi devi fidarti di noi”. L’atteggiamento della sedicente “Comunità Internazionale” si è espresso con condanne unanimi e unilaterali del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che non lasciano spazio di negoziato, dato che non fanno alcun riferimento alle continue manovre militari congiunte di USA, Corea del Sud e Giappone in funzione anti-nordcoreana. Quindi da un lato si chiude ogni margine di “do ut des”, di compromesso e di mediazione, dall’altro lato si condanna chi rifiuta di arrendersi senza condizioni. Tra gli autori di questo capolavoro diplomatico vi sono anche la Russia e la Cina, che non hanno opposto il loro veto alle risoluzioni di condanna della Corea del Nord da parte del Consiglio di Sicurezza. Eppure la Russia si trova sotto sanzioni per una ridicola montatura su ingerenze nella campagna elettorale USA, mentre la Cina è quella che avrebbe più da temere da un arrivo delle truppe USA ai propri confini.    

Gli schemi e le ipocrisie della propaganda ufficiale presentano una notevole ricorrenza e versatilità, tanto che si ripresentano anche in situazioni che potrebbero sembrare del tutto diverse. A ritrovarsi oggi seduti irrimediabilmente dalla parte del torto sono infatti tutti quei disoccupati e precari a cui la propaganda ufficiale da qualche mese fa sapere che la crescita del PIL corre ormai all’1,5 % l’anno. A tutti i lavoratori e pensionati che si sono lamentati per i sacrifici imposti per le “riforme strutturali”, si fa sapere non solo che hanno avuto torto a lamentarsi, ma che il buon risultato di quei sacrifici li ha resi degni di … ulteriori sacrifici, cioè di altre “riforme strutturali”; ciò in nome del consueto mantra: molto è stato fatto ma ancora molto resta da fare.

In una recente apparizione televisiva l’ex ministra Elsa Cuornero ha infatti riproposto il tema dell’urgenza di un’ulteriore “riforma” pensionistica. Tale “riforma” sarebbe necessaria per ovviare ai troppi privilegi attuali che andrebbero a scapito delle “future generazioni”. (1)

Tra i tanti privilegi pensionistici in atto la ex ministra Cuornero ha citato il caso dei sindacalisti che accedono a pensioni calcolate in base agli ultimi stipendi e non corrispondono ai contributi versati. È evidente il riferimento della Cuornero alla vicenda dell’ex segretario della CISL, Raffaele Bonanni.

A parte il fatto che tra gli effetti certi delle “riforme strutturali” c’è proprio la denatalità e quindi la prospettiva che non ci siano affatto “future generazioni”, è proprio la demagogia antisindacale della Cuornero a rappresentare l’aspetto più contraddittorio  e paradossale. Nella “civile e avanzata” Germania lo scandalo Hartz ha messo in evidenza il fatto che quindici anni fa la connivenza e la complicità dei sindacalisti tedeschi è stata comprata con ogni genere di elargizioni, compreso il turismo sessuale a spese dell’azienda. In Italia, al contrario, le riforme del lavoro sono passate grazie alle montature e intimidazioni giudiziarie nei confronti di Sergio Cofferati in quanto sospetto “mandante morale” dell’assassinio Biagi. Durante il varo del “Jobs Act” si è dovuto inoltre assistere ai pestaggi polizieschi nei confronti dei sindacalisti della FIOM, con corredo anche qui di minacce giudiziarie per il solito vittimismo dei poliziotti. C’è poi il caso grottesco di Bonanni, il quale si è venduto senza essere comprato: si è dovuto corrompere da solo, ed a spese della previdenza pagata dai lavoratori; un caso di corruzione autogestita. (2)

In altri termini, in Italia non c’è mai stato bisogno di corrompere i sindacati perché da almeno venti anni non vi è stato alcun margine di mediazione sociale. Quindi ai lavoratori non è stato nemmeno riconosciuto di rappresentare un interesse o un punto di vista, bensì li si è trattati solo come un oggetto di riforma, come un materiale da plasmare o da “sacrificare”. Insomma, i lavoratori dovrebbero fidarsi di chi non li considera neppure interlocutori. Il Sacro Occidente condanna e criminalizza i presunti “dittatori”, ma in cambio ci offre direttamente dei moloc a cui sacrificarsi.

Non si capisce nulla dell’imperialismo e del colonialismo se non si considera che questi sono solo in parte una questione di ingerenza straniera, mentre per l’altra parte costituiscono una pulsione interna di quelle oligarchie locali che approfittano dell’appoggio esterno (e lo sollecitano persino) per poter acquisire maggiori posizioni di vantaggio nei confronti delle classi subalterne. Proprio il fatto di occupare un gradino basso nella gerarchia coloniale mondiale ha perciò consentito alle oligarchie nostrane di far leva maggiormente sull’ingerenza terroristica dei poteri sovranazionali e sulla sudditanza psicologica da essi suscitata, ottenendo dei risparmi e praticando delle avarizie che altrimenti sarebbero state impensabili.

7 settembre 2017

1) https://www.youtube.com/watch?v=D2vHESlVR4U

2) http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/30/cisl-raffaele-bonanni-segretario-sindacale-336mila-euro-lanno/1181430/


The modern-day Filipino anarchists working for the common good

Posted: Settembre 10th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su The modern-day Filipino anarchists working for the common good

http://cnnphilippines.com/life/culture/2017/09/06/Filipino-anarchists-for-the-common-good.html

 


Bologna. Circolo Berneri

Posted: Settembre 10th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Bologna. Circolo Berneri
Sommario:
 
1) Il Circolo si fa nuovo: autofinanziamento e volontari/e in arrivo da tutto il mondo. Aperte le donazioni, anche online.
2) Dal 28 agosto al 15 settembre si apre il Cantiere Berneri: si piastrella il bagno e si innalza il soppalco del Berneri: campo di lavoro dello SCI affiancato dalle indigene/i che hanno voglia di fare
3) Relazione da: Anarchia! I primi cento anni del movimento anarchico a Bologna. Mercoledì 6 settembre 2017 ore 18:30, Voltone del Baraccano (via S. Stefano)
4) Contro tutti gli sgomberi! Comunicato per le manifestazioni del 9 e 14 settembre
5) Ottava vetrina dell’editoria anarchica e libertaria, Firenze 22-23-24 settembre 2017
6) Attività settimanali permanenti
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1) Il Circolo si fa nuovo: autofinanziamento e volontari in arrivo da tutto il mondo. Aperte le donazioni, anche online.
                                   
Dopo 45 anni di esistenza libera e ribelle, il Circolo Anarchico “C. Berneri” decide di dare l’avvio a nuovi lavori di ristrutturazione, dopo quelli del 2015, dei locali di Porta Santo Stefano, 1. L’obiettivo èl’ammodernamento dello spazio disponibile per dare vita assieme a nuove attivitàe progetti che vedano coinvolte sempre piùpersone. All’interno di questa cornice, il Circolo ospiteràdal 4 al 14 settembre un campo di volontariato del Servizio Civile Internazionale – Italia (www.sci-italia.it): un modo per costruire terreni di incontro e confronto con soggetti provenienti da altre latitudini ma accomunati dall’interesse per le pratiche libertarie e autogestionarie. Le iscrizioni sono aperte e maggiori informazioni sul campo si possono trovare al seguente link: https://frama.link/sciberneri
Per questi motivi lanciamo una campagna di autofinanziamento invitando tutti/e coloro che sono solidali a sostenerci e a contribuire, partecipando a questo percorso assieme a noi.
 
Puoi inviare un bonifico a questo conto corrente:
IT 90 O 07601 17000 001025557768
intestato ad Associazione Culturale Sicilia Punto L – Ragusa (specificando la causale)
Oppure effettuare una donazione online visitando il sito:
 
Le compagne e i compagni del Circolo Anarchico “C. Berneri”
Piazza di Porta Santo Stefano, 1, Bologna
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2) Dal 28 agosto al 15 settembre si apre il Cantiere Berneri: si piastrella il bagno e si innalza il soppalco del Berneri: campo di lavoro dello SCI affiancato dalle indigene/i che hanno voglia di fare
 
contattateci per darci una mano: berneri@autistici.or
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3) Relazione da: Anarchia! I primi cento anni del movimento anarchico a Bologna. Mercoledì 6 settembre 2017 ore 18:30, Voltone del Baraccano (via S. Stefano)
4) Contro tutti gli sgomberi! Comunicato per le manifestazioni del 9 e 14 settembre
Come compagni e compagne del Circolo Anarchico Berneri di Bologna ribadiamo l’importanza della difesa di tutti gli spazi sociali autogestiti e di tutte quelle esperienze che praticano quotidianamente l’autogestione in città. Crediamo che i termini del discorso non possano riguardare il feticcio della legalità, che riduce qualunque pratica a meri aspetti procedurali, ma la legittimità che discende dalla condivisione dal basso di metodi e decisioni.
Denunciamo la politica degli sgomberi messa in atto con feralità di concerto da questura e Procura con l’evidente partecipazione dell’Amministrazione comunale che ha colpito non solo spazi sociali ma anche occupazioni abitative e realtà sociali di base.
Ribadiamo, ancora una volta, che non ci sono giunte amiche e agli spazi presunti di mediazione con le autorità locali preferiamo costruire dal basso reti di solidarietà e autogestione.
Per tutti questi motivi saremo presenti alla manifestazione di sabato 9 settembre in difesa di tutti gli spazi sociali partendo da Piazza dell’Unità alle ore 14:30 e parteciperemo e invitiamo tutte tutti a partecipare all’iniziativa di giovedì 14 settembre in piazza Verdi alle ore 18:00 per gli spazi sociali.
Le compagne e i compagni del Circolo Anarchico Berneri
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5) Ottava vetrina dell’editoria anarchica e libertaria, Firenze 22-23-24 settembre 2017
Teatro Obihall via Fabrizio De André
L’Ateneo Libertario di Firenze organizza l’ottava edizione della Vetrina. La manifestazione avrà carattere internazionale e ospiterà editori e autori di area anarchica e libertaria, che avranno modo di esporre e far conoscere le loro produzioni attraverso presentazioni e dibattiti nei tre giorni dell’evento. Lo spazio è aperto ai periodici e alla stampa: mostre, audiovisivi, arti grafiche, laboratori, spettacoli teatrali e musicali.
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6) Attività settimanali permanenti
 
A martedì alterni, dal 15/11, prove autogestite HardCoro de Marchi ore 21, per conferma 3737457000
 
Ogni giovedì                                
H 16 Assemblea del Collettivo Exarchia, giovani, studenti e studentesse, precari e precarie il cui percorso vuole partire dal mondo dell’università e del lavoro. http://exarchia.indivia.net/
H 21 Assemblea di gestione del circolo                            
 
Tutti i progetti sono autogestiti e autorganizzati in maniera orizzontale,le decisioni prese collettivamente in assemblea e col metodo del consenso.
Siamo aperti alle proposte e alla partecipazione: se sei interessato/a contattaci durante le giornate e le serate o scrivi una mail a berneri@indivia.it

Torino. Anarres dell’8 settembre. Anarchia e organizzazione.

Posted: Settembre 10th, 2017 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Torino. Anarres dell’8 settembre. Anarchia e organizzazione.

Dalle 10,45 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout abbiamo fatto un nuovo viaggio su Anarres il pianeta delle utopie concrete.
Ascolta il podcast:

http://radioblackout.org/2017/09/anarres-dell8-settembre-anarchia-e-organizzazione-larchitettura-ostile-minniti-a-trieste-dove-santiago-maldonado/

In questa puntata:
Anarchia e organizzazione. Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo
L’architettura ostile. La città che respinge i poveri
Le contestazioni a Minniti a Trieste. Ne parliamo con Federico, un compagno triestino
Promemoria su razzismo, colonialismo e sessismo

Prossimi appuntamenti:
Giovedì 14 settembre
Dov’è Santiago Maldonado?
Presidio al negozio Benetton di via Roma 121 – vicino a piazza San Carlo. Ore 17,30
Santiago aveva preso parte ad una manifestazione in solidarietà con i Mapuche in lotta per le loro terre, trasformate da Benetton in enormi pascoli di pecore da lana. Uno dei tanti casi di land grabbing, furto legale di enormi porzioni di territorio, sottratte alle popolazioni che ci vivevano.
Dal primo agosto Santiago è scomparso, “desaparecido”, inghiottito da un potere che non guarda in faccia nessuno, pur di continuare a fare affari. In questi giorni stanno filtrando notizie che rivelano che Santiago sarebbe morto per le torture subite durante la detenzione.

28 – 29 – 30 settembre in piazza contro il G7 lavoro

Le riunioni della Federazione anarchica torinese sono aperte a tutti gli interessati e si svolgono ogni giovedì alle 21 in corso Palermo 46

www.anarresinfo.noblogs.org


Amore & Anarchia – trailer album 2017

Posted: Settembre 10th, 2017 | Author: | Filed under: musica | Commenti disabilitati su Amore & Anarchia – trailer album 2017

https://www.youtube.com/watch?v=XdxIoXZwB2E