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Livorno. Spagna 1936: la rivoluzione possibile

Posted: Ottobre 20th, 2016 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Livorno. Spagna 1936: la rivoluzione possibile

Spagna 1936: la rivoluzione possibile

Lunedì 24 ottobre ore 21
presso la sede della Federazione Anarchica Livornese, Via degli Asili
33, Livorno

Spagna 1936: la rivoluzione possibile
Gli anarchici nella Rivoluzione spagnola, l’attualità dell’autogestione

Ne parleremo con Alfredo González, redattore del mensile Tierra y
Libertad e della rivista Germinal, collaboratore delle “Ediciones
Antorcha”, militante della Federación Anarquista Iberica di Madrid

In Spagna il 17 luglio del 1936 inizia la sollevazione militare guidata
dal generale Francisco Franco, sostenuta dalla Chiesa, dai monarchici e
dai nazionalisti, che mirava ad instaurare un regime autoritario
fascista che sostituisse il governo repubblicano e stroncasse la volontà
rivoluzionaria della classe lavoratrice spagnola.
Non è il governo ma lo sciopero generale a fermare il colpo di stato. A
Barcellona, Madrid, nei principali centri urbani e nelle regioni più
importanti della Spagna i militari sono sconfitti dalle lavoratrici e
dai lavoratori che in armi si oppongono al tentativo fascista. Due
giorni dopo la sollevazione, solo il Marocco e parte della Spagna sono
sotto il controllo dei generali golpisti. Inizia la guerra che durerà
fino al 1939. Ma è anche l’inizio della Rivoluzione.
La vittoria del popolo in armi rende possibile la collettivizzazione
delle industrie, dei campi, la distribuzione dei prodotti. I militanti
della Federazione Anarchica Iberica e del sindacato anarcosindacalista
CNT sono impegnati nell’organizzazione della produzione, dei trasporti,
del consumo, della sanità, dell’educazione e degli spettacoli.
L’autogestione si realizza concretamente in ogni ambito della società.

Ottant’anni dopo questa Rivoluzione libertaria e autogestionaria non
rappresenta solo un esempio. Con la sua forza e i suoi limiti, è un
punto di riferimento per praticare oggi l’autogestione in una
prospettiva rivoluzionaria attuale.

Federazione Anarchica Livornese
Collettivo Anarchico Libertario


Imola, convegno. MEMORIA MILITANTE, ESPERIENZE TERRITORIALI

Posted: Ottobre 20th, 2016 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Imola, convegno. MEMORIA MILITANTE, ESPERIENZE TERRITORIALI

FEDERAZIONE ANARCHICA ITALIANA (1945-2015)

MEMORIA MILITANTE, ESPERIENZE TERRITORIALI

CONVEGNO STORICO NEL SETTANTESIMO DELLA FONDAZIONE

22 OTTOBRE 2016

IMOLA – Sala dell’Annunziata. Via F.lli Bandiera, 17/A

Al congresso di Carrara (14-20 settembre 1945) nasceva la FAI. Dopo la Resistenza gli anarchici riprendevano il filo del loro discorso rivoluzionario nel nuovo contesto politico e sociale italiano. Decimati nella lunga lotta antifascista, sconfitti nella guerra di Spagna, spettatori inermi della bolscevizzazione del movimento operaio, i vecchi militanti si apprestavano al duro passaggio dal protagonismo di massa primo novecentesco alla testimonianza. Così il movimento si rigenerava in una sorta di “neo-anarchismo” attraverso contaminazioni culturali con la sinistra eretica degli anni Cinquanta, con i movimenti di contestazione dei decenni successivi. Nel lungo Sessantotto italiano e fino all’era della globalizzazione, nuove generazioni raccoglievano il testimone di lotta e di impegno contribuendo a sedimentare identità e controculture sovversive libertarie, fino agli albori del nuovo millennio. Alcuni fra i militanti attivi e presenti negli ultimi decenni ne discutono oggi attraverso tre chiavi interpretative principali: l’indagine storiografica, la memoria individuale, la riproposizione delle esperienze organizzative territoriali

programma

ore 9,30

ASFAI, saluto e introduzione ai lavori

 

La memoria militante

 

discussant: Giorgio Sacchetti

contributors: Mariella Bernardini, Antonio Cardella, Tiziana Casati, Federico De Nitto, Rino Ermini, Aurora Failla, Ludovico Fenech, Giovanna Gervasio, Pippo Gurrieri, Gianni Landi,  Alfredo Mazzucchelli, Enrico Moroni, Leonardo Muggeo, Patrizia Nesti, Soledad Nicolazzi, Massimo Ortalli, Settimio Pretelli, Fausto Saglia, Alfredo Salerni, Cosimo Scarinzi, Walter Siri, Alfredo Taracchini, Cristina Valenti. 

ore 13,00

pausa

ore 15,00

Esperienze organizzative territoriali

 

discussant: Franco Schirone

contributors:Enrico Calandri, Francesco Fricche, Comidad, Giordano Cotichelli, Andrea Ferrari, Massimiliano Ilari, Domenico Liguori, Jorio Medici, Italino Rossi, Maurizio Zicanu.

ore 16,30

La FAI e gli snodi storici del secondo Novecento

discussant: Italino Rossi

contributors: Tiziano Antonelli, Franco Bertolucci, Massimiliano Ilari, Giorgio Sacchetti, Franco Schirone, Massimo Varengo, Claudio Venza.

ore 18,00

Pubblico dibattito

ASFAI, conclusione dei lavori


Castel Bolognese. Vaso, creta o fiore? Educare alla libertà

Posted: Ottobre 20th, 2016 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Castel Bolognese. Vaso, creta o fiore? Educare alla libertà
Vaso, creta o fiore? Educare alla libertà
Incontri sulla Educazione libertaria organizzati dalla Biblioteca “A. Borghi”
La Biblioteca Libertaria “Armando Borghi” (BLAB), in collaborazione con l’Assemblea degli anarchici imolesi e la Biblioteca comunale “Luigi Dal Pane” di Castel Bolognese, organizza un ciclo di 5 incontri sulla Educazione libertaria, che si svolgeranno nel periodo tra ottobre e dicembre 2016. Titolo del ciclo è “Vaso, creta o fiore? Educare alla libertà”.
L’iniziativa si colloca nell’ambito delle celebrazioni del Centenario della fondazione della “Biblioteca Libertaria” di Castel Bolognese, avvenuta nel 1916 a opera di un gruppo di giovani anarchici raccolti attorno a Nello Garavini.
Nel pensiero libertario e nella storia del movimento anarchico il tema della educazione ha sempre avuto un ruolo centrale e di grande rilievo  Esiste quindi una lunga tradizione a cui rifarsi, che continua ad aggiornarsi e arricchirsi, e che merita di essere conosciuta e approfondita, in grado di fornire – almeno in parte – ancora risposte valide e spunti per il presente. Il tema dell’educazione libertaria appare comunque di notevole rilevanza e attualità soprattutto oggi, in un contesto caratterizzato dalla crisi della scuola istituzionale tradizionale e dalla nascita – in molti paesi del mondo e anche in Italia – di esperienze di nuove ‘comunità educanti’ autogestite. A presentare queste esperienze e a discutere delle problematiche ad esse legate saranno coinvolti dei relatori particolarmente qualificati. Di fatto, si tratta del primo ciclo di incontri di questo genere a livello nazionale, inteso come momento di riflessione ad ampio raggio e rivolto a un pubblico vasto, essendoci stati finora soltanto degli incontri tra addetti ai lavori (in particolare nell’ambito della “Rete per l’educazione libertaria”).
Gli incontri sono aperti a tutti. Sono invitati in particolare insegnanti, studenti, genitori, più in generale chiunque lavori nel mondo della scuola e della formazione e/o abbia interesse per i temi pedagogici e della educazione.
Curatore del ciclo è Andrea Papi, educatore e saggista, socio della BLAB. Gli appuntamenti previsti sono:
1) venerdì 21 ottobre, ore 20.30
Teatrino del Vecchio Mercato, via Rondanini 19, Castel Bolognese
conferenza pubblica con dibattito di Francesco Codello:
La buona educazione – educare e auto/educarsi
2) venerdì 4 novembre, ore 20.30
Teatrino del Vecchio Mercato, via Rondanini 19, Castel Bolognese
conferenza pubblica con dibattito di Giulio Spiazzi:
Rel (Rete per l’educazione libertaria) una realtà
3) sabato 5, ore 15, e domenica 6 novembre, ore 9.30
Archivio Storico della F.A.I., via F.lli Bandiera 19, Imola
seminario con Gabriella Prati e Giulio Spiazzi:
La realtà della rete Rel: metodologie, tendenze, prospettive
4) sabato 26, ore 15, e domenica 27 novembre, ore 9.30
Archivio Storico della F.A.I., via F.lli Bandiera 19, Imola
seminario con Maurizio Giannangeli e Rino Ermini:
Insegnanti di convinzione libertaria nelle scuole istituzionali (problematiche)
5) venerdì 16 dicembre, ore 20.30
Teatrino del Vecchio Mercato, via Rondanini 19, Castel Bolognese
conferenza pubblica con dibattito di Stefano d’Errico e Luciano Nicolini:
Il sindacalismo libertario in lotta contro l’autoritarismo scolastico istituzionale
In concomitanza con il ciclo d’incontri, dal 21 ottobre nei locali della Biblioteca comunale di Castel Bolognese, è allestita un’esposizione di testi e documenti dedicati all’educazione libertaria, forniti dalla Biblioteca Libertaria “Armando Borghi” e dall’Archivio Storico della Federazione Anarchica Italiana (Imola)
Per ulteriori info e per iscrizione ai seminari (obbligatoria per potere partecipare),
contattare Andrea Papi: tel. 0543 60404 / papiandrea1221@gmail.com
edu-liberta

NEWSCOMIDAD. IL PILOTA AUTOMATICO DELLA NATO

Posted: Ottobre 20th, 2016 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su NEWSCOMIDAD. IL PILOTA AUTOMATICO DELLA NATO

NEWSCOMIDAD

Ecco le news settimanali del Comidad: chi volesse consultare le news precedenti, può reperirle sul sito http://www.comidad.org/ sotto la voce “Commentario”.

IL PILOTA AUTOMATICO DELLA NATO

Le campagne presidenziali negli USA non hanno mai toccato vette entusiasmanti, ma la disputa Trump-Clinton esibisce un livello talmente basso da rappresentare una delle peggiori cadute di immagine del sistema americano. Bisogna comunque ammettere che la polemica tra la Clinton e Trump presenta qua e là toni veritieri che non temono smentita. Hillary accusa Trump di essere un satiro che usa i suoi soldi per molestare le donne, e Hillary se ne intende di satiri, visto che ne ha sposato uno. Donald accusa la Clinton di essere una psicopatica che va avanti a botte di psicofarmaci, ed ha sicuramente ragione anche lui.

Nel 2013 il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ai giornalisti che gli chiedevano un parere sulle incertezze della situazione politica in Italia, rispose che, quale che fosse il governo italiano che si andava a formare, ormai per le “riforme strutturali” era stato inserito il pilota automatico. Oggi un emulo americano di Mario Draghi potrebbe da un momento all’altro venire a rassicurarci rivelandoci che, quale che sia il presidente in carica, la politica “estera” (ovvero imperialistica) degli USA non cambierà, dato che anche lì è stato ormai inserito il pilota automatico. E pare proprio che nel programma del pilota automatico ci sia la rotta di collisione con la Russia. (1)

Dal segretario generale della NATO abbiamo anche appreso che tra le truppe schierate a “difesa” dei Paesi Baltici vi sarà una presenza “simbolica” dell’esercito italiano. Ma i simboli sono più che sufficienti per inguaiarsi, vista la reazione di Mosca nei confronti del governo italiano.

Perché poi i Paesi Baltici avrebbero bisogno di essere “difesi”? Ci viene detto che essi temono l’effetto-Crimea, cioè di essere nuovamente annessi all’impero russo. Ma un rischio del genere è semmai attivato dall’eccesso di “difesa”. (2)

La lobby russa dell’export di gas e petrolio ha spinto per il ridimensionamento dell’impero in quanto voleva trasformare gli ex sudditi, già consumatori a sbafo, in clienti paganti. Su questa base commerciale l’azienda russa Gazprom è riuscita a costruire le prime risorse finanziarie che le hanno permesso negli anni di diventare un soggetto affaristico del tutto autonomo, anzi rampante. E proprio il fatto che gli obiettivi affaristici di Gazprom siano stati raggiunti, ha comportato l’irritazione delle multinazionali statunitensi e quindi le provocazioni della NATO in Ossezia nel 2008 ed in Ucraina nel 2013, dove si è verificato nientemeno che un colpo di Stato nel quale sono risultati determinanti elementi nazisti.

Le successive sanzioni economiche di USA e UE contro la Russia sono andate a colpire ovviamente l’export di materie prime, perciò ad indebolire la relativa lobby rafforzando le posizioni dell’esercito russo. Oggi Gazprom non ha più a disposizione la valanga di soldi che le consentiva di corrompere e tenere buoni i generali, i quali, ovviamente, fanno la voce sempre più grossa, sino a resuscitare sogni imperiali per ricostituire attorno alla Russia una “fascia di sicurezza”.

La disciplina di marca NATO delle sanzioni economiche dell’Unione Europea alla Russia presenta intanto delle crepe evidenti. Il governo tedesco ha addirittura approfittato delle condizioni contrattuali più favorevoli che la Russia era costretta a concedere a causa delle sanzioni. La Germania ha così potuto migliorare le condizioni finanziarie ed infrastrutturali del suo approvvigionamento di gas russo, cosa che ha provocato le proteste del governo più ligio alle sanzioni stesse, cioè quello italiano, che però è anche il governo che conta meno nelle decisioni.

Quindi, se l’obiettivo della NATO era quello di puntellare la disciplina UE, ci si è riusciti solo con il Paese politicamente più debole. (3)

Matteo Renzi ha acquisito molto del suo stile dall’amico Roberto Benigni, un comico caratterizzatosi per un esteriore atteggiamento trasgressivo ed un sostanziale servilismo. Non per niente Renzi ha voluto esibire Benigni nella visita a Obama come vanto dell’italian style. (4)

Il problema è che la messinscena euro-renziana del piglio baldanzoso e delle brache calate sta trasformando l’economia italiana in una mina vagante che potrebbe deflagrare prima del previsto, ed in tal caso non ci sarebbero “quantitative easing” o troike che tengano. Paesi come la Spagna sono invece riusciti a barcamenarsi ignorando le euro-restrizioni più suicide. Ma la Spagna non ha sul suo territorio basi NATO e USA del peso strategico di quelle italiane, ed inoltre la sua economia ha un ruolo periferico. Il pilota automatico imposto ai governi italiani sta rivelandosi più minaccioso per la sopravvivenza dell’UE dell’indisciplina degli altri Paesi. (5)

Ai vertici della NATO e del Pentagono non vi sono delle cime, ma constatazioni del genere sono comunque alla loro portata. Probabilmente però c’è ancora chi pensa che una nuova guerra fredda possa compattare un’Unione Europea traballante e quindi preservare questa storica appendice della NATO. C’è sicuramente anche chi pensa di spingere sull’acceleratore delle provocazioni per favorire una dissoluzione della Russia, da sostituire con una serie di petro-staterelli, altrettanti feudi delle multinazionali del petrolio. Altri pensano che non si potrà indefinitamente tenere a freno lo sviluppo della Russia e della Cina imponendo al mondo altri decenni di stagnazione economica, perciò tanto vale affrontare adesso lo shock bellico. Altri ancora, più saggiamente, non pensano nulla, perché è comunque il pilota automatico a comandare.

20 ottobre 2016

1)  http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/03/08/draghi-in-italia-riforme-con-il-pilota.html

2)  http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/La-Nato-mostra-i-muscoli-alla-Russia-per-tranquillizzare-i-Paesi-baltici-e-la-Polonia-54c43164-d897-470b-8be4-93579f023ee4.html

3)  http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/16/gasdotto-nord-stream-renzi-contro-la-germania-sostenerlo-e-incoerente-con-le-sanzioni-alla-russia/2309515/

4)  http://www.ilmattino.it/primopiano/politica/matteo_renzi_barack_obama-2027621.htmlhttp://www.ilmattino.it/primopiano/politica/matteo_renzi_barack_obama-2027621.html 

5)  http://www.huffingtonpost.it/2016/08/13/el-pais-economia-italia_n_11493348.html


CAMPAGNA STRAORDINARIA DI SOTTOSCRIZIONE PER IL GIORNALE ANARCHICO UMANITA’ NOVA

Posted: Ottobre 20th, 2016 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su CAMPAGNA STRAORDINARIA DI SOTTOSCRIZIONE PER IL GIORNALE ANARCHICO UMANITA’ NOVA

http://www.umanitanova.org/2016/10/19/3634/

il giornale anarchico Umnaità Nova esce ogni settimana grazie ai vostri contributi, sotto forma di abbonamenti, sottoscrizioni e pagamento copie. Negli utlimi anni, mentre la crisi imperversava, siamo riusciti ad uscire e a soppravvivere in un mare di difficoltà, ma come vedete dal bilancio grazie anche ai prestiti, contratti con bravi compagni, e ai debiti con la tipografia (che sono altri bravi compagni).
Per cercare di appianare questi debiti, e tornare ad un bilancio realmente sostenibile, chiediamo a tutte e tutti uno sforzo straordinario, una raccolta di sottoscrizioni, nuovi abbonamenti e pagamenti copie per arrivare a 10000 euro.
Se riuscite attraverso la vostra iniziativa, eventi pubblici, diffusione o presentazione del giornale, ad aderire a questa campagna, scrivete come causale: 10000 EURO PER nei versamenti che potete fare a

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IN CASO DI VERSAMENTO SU POSTEPAY O GIROPOSTA SCRIVERE UNA e-mail a : unammministrazione@virgilio.it

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Cesena. Spazio libertario “Sole e Baleno”

Posted: Ottobre 20th, 2016 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Cesena. Spazio libertario “Sole e Baleno”

allo spazio libertario “Sole e Baleno”

MARTEDI’ 25 OTTOBRE

ore 18.00

Apertura dello spazio e possibilità di consultazione e prestito dei libri del centro di documentazione

ore 20.00

Chiacchierata organizzativa

ore 21.30

Proiezione del film “PRIDE”

Tratto da una storia vera: Londra, 1984, due comunità apparentemente aliene (quella dell’unione dei minatori e quella degli/lle attivisti/e gay e lesbiche) si uniscono in una lotta sorprendente.

GIOVEDI’ 27 OTTOBRE

ore 20.30

Se magna vegano!

ore 21.30

Chiacchierata con Silvia Todeschini, una compagna di ritorno dal Rojava, sulle pratiche di autogestione e autodeterminazione dei popoli di quelle terre, e su quale spunto possono portare alle nostre lotte.

Presentazione del libro: “Per Amore. La rivoluzione del Rojava vista dalle donne”, che raccoglie storie di donne abitanti nella zona compresa tra Shingal, cantoni di Cizire e di Kobane.

Con un po’ di fortuna, esposizione di fotografie scattate sempre nella stessa zona.

per tutto il mese

Esposizione di ”ERBACCE”, mostra di fotografie e disegni di Nicola Baldazzi e Marta Tasselli

www.spazio-solebaleno.noblogs. org

spazio.solebaleno@bruttocaratt ere.org                      

in subb. Valzania 27 – Cesena (FC) zona porta Santi


Rimini e l’Italia sovversiva dell’ottocento: Paolo Lega

Posted: Ottobre 20th, 2016 | Author: | Filed under: libri | Commenti disabilitati su Rimini e l’Italia sovversiva dell’ottocento: Paolo Lega

Giuseppe Galzerano

PAOLO LEGA

Vita, viaggio, “complotto” e morte dell’anarchico romagnolo che attentò alla vita del primo ministro Francesco Crispi

Galzerano Editore, 2014, cartonato con sovraccoperta, pp. 1248 con foto a colori, €. 50,00

L’ATTENTATORE HA TRENTA LIRE IN TASCA (pari a 132 euro)…


A Roma il 16 giugno 1894, in via Gregoriana, Paolo Lega, spara due colpi di pistola – andati a vuoto – contro il Presidente del Consiglio, l’ultramonarchico siciliano on. Francesco Crispi, che, in carrozza, si reca al Parlamento.

    Nato a Lugo (Ra) nel 1868, Lega a quindici anni è repubblicano e qualche anno dopo diventa socialista anarchico. A Genova, dove lavora come falegname, nel 1892, pubblica il numero unico «Primo Maggio» e per questo è arrestato e rimpatriato a Lugo. Le continue persecuzioni della polizia causano la morte del padre, il calzolaio Giuseppe. Trovato – durante una perquisizione domiciliare – in possesso di un coltello di casa, viene condannato a quarantacinque giorni di carcere, ma – forse per… simpatia – gliene fanno scontare arbitrariamente sessanta! Le continue persecuzioni gli fanno maturare l’idea di attentare alla vita del Presidente del Consiglio e il 30 maggio 1894 parte da Bologna per Roma, andando a piedi fino a Falconara, per poi proseguire in treno.

    Quando lo arrestano per l’attentato, in tasca ha trenta lire (pari a centotrentadue euro). Processato il 19 luglio, basta una sola udienza per condannarlo a 20 anni e 17 giorni di carcere, che sconta in una colonia penale sarda, dove (avvelenato, secondo una testimonianza di Luigi Galleani, riferita da Emidio Recchioni) muore il 2 settembre 1896.

Scatta una durissima repressione: Crispi e la monarchia profittano dell’attentato per far votare dal parlamento le famigerate leggi speciali e colpire il movimento anarchico, socialista e repubblicano, con la riduzione della libertà e l’istituzione del domicilio coatto. L’opera ricostruisce attentamente il lungo e interessante dibattito parlamentare – svoltosi dal 3 al 19 luglio 1894 – per l’approvazione delle leggi speciali.

    Nella penisola molti vengono arrestati per apologia, mentre tra Bologna, Ancona, Firenze, con l’accusa di complicità nell’attentato,sono arrestate quindici persone. Molti erano della provincia di Ravenna e di Forlì, altri di Bologna,  «colpevoli» solo di aver incontrato per caso Paolo Lega nel suo viaggio a piedi da Bologna a Falconara e di avergli offerto un tozzo di pane o un bicchiere d’acqua. Tra gli arrestati il conte e poeta anarchico Domenico Francolini di Rimini. A Firenze, Francesco Pezzi e Luigia Minguzzi, marito e moglie. Ad Ancona, Emidio Recchioni… Processati, dopo un anno e mezzo di carcere, sono assolti, ma vengono assegnati al domicilio coatto e il volume segue minuziosamente gli arresti, l’istruttoria e il «processone».

    Nel volume Giuseppe Galzerano – avvalendosi di un’ampia e inedita documentazione archivistica e giornalistica – ricostruisce minuziosamente e in maniera coinvolgente la vicenda umana, culturale, politica, giudiziaria e carceraria di Paolo Lega e offre un’interessante panoramica dell’Italia sovversiva di fine Ottocento: si occupa dei complici e di vicende politiche ed umane avvenute in particolare ad Ancona, Alfonsine, Bologna, Castelbolognese, Castiglione, Cento, Cervia, Cesena, Covignano, Faenza, Napoli, Firenze, Forlì, Gambettola, Gatteo, Imola, Lugo, Ravenna, Roncofreddo, Rimini, Roma, Russi, Sant’Arcangelo, Savignano sul Rubicone, ecc.

    Il volume ricostruisce anche la vita privata e politica di Francesco Crispi, repubblicano siciliano che rinnega Giuseppe Mazzini e la repubblica e documenta – con precise e inoppugnabili testimonianze – il suo passato di attentatore e la sua partecipazione all’attentato contro Napoleone III (Parigi, 14 gennaio 1858), il fatto di avere tre mogli, soffermandosi a lungo su Rosalie Montmasson, l’unica donna che seguì i Mille di Giuseppe Garibaldi.

    Vengono trascritte le pagine del diario e le lettere d’amore e di rabbia inviate dalla contessa Costanza Lettimi di Rimini al marito, il poeta e conte anarchico Domenico Francolini, rinchiuso nel carcere di Regina Coeli di Roma,accusato – innocentemente, come gli altri – di complicità nell’attentato.

Infine un Dizionario biografico sulle vite delle persone coinvolte.

    Una storia lunga, documentata e sconosciuta dell’altra Italia, dell’Italia ribelle e sovversiva dell’Ottocento. Un libro da leggere e da regalare. Un volume “monumentale” di 1248 pagine con foto a colori (nel formato cm 17x24x7, due kg e mezzo di peso), che Giuseppe Galzerano ci offre per i suoi quarant’anni di attività editoriale.

Per le richieste e per altre informazioni:
Galzerano Editore
84040 Casalvelino Scalo (Sa)
tel. 0974.62028
email: galzeranoeditore@tiscali.it
ccp n. 16648842

paolo-lega


Il mago di Firenze, il referendum, e la favola del no sociale

Posted: Ottobre 18th, 2016 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Il mago di Firenze, il referendum, e la favola del no sociale

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Il mago di Firenze, il referendum, e la favola del no sociale

L’ultima trovata del presidente del consiglio è la rottamazione di Equitalia. Renzi gioca una carta pesante, nell’auspicio di riuscire ad rovesciare le statistiche che lo danno perdente al referendum costituzionale. Da bravo prestigiatore Renzi muove le carte per agitare le acque, cercando di prendere due piccioni con una sola fava. Da un lato, con una sorta di sanatoria non dichiarata, prova a fare cassa, dall’altro tenta di ridare smalto alla sua immagine, in vista della sfida di dicembre.
Renzi ha fatto male i conti ed ora è in affanno. Non per caso tra un taglio agli altri servizi e una sforbiciata alla sanità, mette sul tavolo un mucchio di quattrini per le scuole private – in buona parte scuole cattoliche. E pazienza se la Costituzione, costantemente disattesa da decenni, predica che le scuole private non debbano comportare un onere per lo Stato.
Un ulteriore segnale, se mai ce ne fosse bisogno, della distanza tra la Costituzione formale e la Costituzione reale del paese, che dimostra che le stesse regole del gioco del potere siano solo una vetrina da lustrare nelle cerimonie ufficiali tra il 25 aprile e il 2 giugno. Una vetrina che certa sinistra, radicale e non, sta lustrando per mettere in scena un’opposizione al governo che stenta a crescere nella società e si rifugia nel gioco referendario, dove c’è ressa per partecipare alla partita dei tutti quanti assortiti contro Renzi.
La minoranza del Partito Democratico, che in parlamento è ancora maggioranza, ha scoperto tutte le carte. Bersani l’ha detto chiaro e tondo: il prezzo del Si al referendum è l’Italicum.
In mezzo a questo mercato delle poltrone (future) c’è chi punta sul lancio delle 5 stelle nel firmamento governativo e si inventa qualche nuovo pigolio per twitter. che si suppone possa aprire la via ad una stagione di lotte. O, in subordine, alla loro rappresentazione mediatica.
È la riedizione del togliattismo ai tempi della sfiga. Solo l’arroganza è la medesima.

In questi giorni sono stati resi noti i dati dell’istituto statistico incaricato dalla Caritas di rilevare le condizioni economiche degli italiani e delle italiane. Ne è emerso che le cifre della povertà assoluta sono raddoppiate dal 2007 a oggi e, per la prima volta, i nuovi poveri non sono solo anziani ma giovani e giovanissimi.
Lo stabilizzarsi della precarietà come sistema normale di fatto mantiene ai margini del lavoro e, quindi, del reddito, un crescente numero di ragazzi e giovani uomini e donne, non più coperti dal welfare familistico, poiché la disoccupazione, la sottoccupazione, la precarietà sta estendendosi, includendo anche i quarantenni e cinquantenni che sino una quindicina di anni fa erano sotto l’ombrello delle tutele e delle garanzie per il lavoro, che seppure già minate, coprivano ancora parte significativa dei lavoratori.
Oggi non ci sono più reti: quando si cade ci si fa male.
Resta il fatto che i nostalgici dello scambio tra pace sociale e tutele e diritti, hanno poche carte da giocare, perché nemmeno il gioco della socialdemocrazia funziona con un due di picche quando la briscola ce l’ha il re di denari.
La palla torna al centro. Ma la partita da giocare è ben altra, quella della sapiente mescolanza tra radicalità e radicamento sociale, nella sottrazione conflittuale dall’istituito, che trova nell’autogestione delle lotte e della vita le reti di sostegno alle lotte. Senza padri né padrini.

Giacomo Ratto