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“La parola il fatto: gli anarchici” documentario RAI 1975

Posted: Aprile 16th, 2015 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su “La parola il fatto: gli anarchici” documentario RAI 1975

http://www.veoh.com/watch/v25213272Gjs3wYCr


Comidad, le news del 16 aprile 2015

Posted: Aprile 16th, 2015 | Author: | Filed under: comidad | Commenti disabilitati su Comidad, le news del 16 aprile 2015

NEWSCOMIDAD

Ecco le news settimanali del Comidad: chi volesse consultare le news precedenti, può reperirle sul sito http://www.comidad.org/ sotto la voce “Commentario”.

MATTARELLA E DE GENNARO FANNO LE VITTIME PER CONTO DELLA NATO

Era scontato che l’episodio dell’eccidio al palazzo di Giustizia di Milano diventasse il pretesto per il solito vittimismo del potere. Non era invece preventivabile che l’operazione di santificazione della magistratura venisse condotta in modo così maldestro dall’attuale Presidente della Repubblica. Persino il consueto “roleplay” con la stampa berlusconiana è andato del tutto fuori del segno, tanto che Vittorio Feltri ha potuto sin troppo facilmente spingere l’affondo sino alla ridicolizzazione delle dichiarazioni di Mattarella. Se non fosse stato infatti per l’artificiosa demonizzazione della magistratura attuata in questi anni dagli opinionisti al servizio del Buffone di Arcore, forse certe evidenze sarebbero saltate agli occhi. Come ha detto Mattarella, la magistratura è sempre “in prima linea”, ma lo è solo per condannare i deboli, come i No-Tav, e per assolvere invece lo stesso Buffone, le banche, le multinazionali, i potenti in genere.

In questa lista degli “assolti” di professione non poteva mancare Gianni De Gennaro. Dopo la sentenza della Corte di Strasburgo che ha condannato l’Italia per “tortura” in merito ai fatti di Genova del 2001, De Gennaro ha incassato il sostegno di Renzi e del presidente della Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, che ha dichiarato che De Gennaro non può pagare per tutti. Sinora, per la verità, non ha pagato per niente e per nessuno, ma il vittimismo di rito ci sta lo stesso, poiché rafforza l’alone del potente. Da parte di Forza Italia si è puntato sul fatto che l’assoluzione di De Gennaro da parte della Corte di Cassazione non può essere considerata meno della sentenza della Corte Europea. (1)

Ma questi confronti lasciano il tempo che trovano, dato che nemmeno in questa occasione è mancato il “roleplay”, e persino il “fair play”, tra giudici di diverse giurisdizioni. La Corte di Strasburgo, condannando l’Italia per “tortura”, ha infatti indirettamente assolto la magistratura italiana, che ora può nascondersi dietro il dito secondo il quale il reato di tortura non è ancora previsto dal nostro ordinamento, quando invece nel Codice Penale c’erano già altre norme atte a sanzionare ampiamente il massacro della Diaz ed i suoi mandanti. Con molta ingenuità, alcuni propugnatori dei “diritti umani” plaudono alla prospettiva di introdurre il reato di tortura anche in Italia; sebbene si possa essere certi che la Cassazione troverà comunque il modo di non applicarlo agli interrogatori dei poliziotti, magari applicandolo invece alle interrogazioni degli insegnanti.

La Corte di Strasburgo è espressione del Consiglio d’Europa (che non c’entra nulla con l’Unione Europea), un organismo nato nel 1949, in coincidenza con la fondazione della NATO. Il Consiglio d’Europa si è configurato storicamente come un’organizzazione subordinata alla NATO ed alla sua propaganda. Con la sentenza di pochi giorni fa, il Consiglio d’Europa è riuscito, come si dice, a “rifarsi una verginità” colpendo un Paese “occidentale” minore, il cui governo nel 2001 volle offrire ai compartecipanti del G8 una prova di zelo nel colpire le opposizioni, terrorizzando anche quei settori del volontarismo cattolico più sensibili ai pericoli dello strapotere delle multinazionali. Ora che il lavoro sporco è stato compiuto, si può abbandonare al discredito il sicario del momento; tanto di discredito non è mai morto nessun potente, che può sempre usare quel discredito per alimentare il suo vittimismo. Che fine poi facciano queste sentenze della Corte di Strasburgo, lo si è visto con quella a favore dei precari della Scuola, alla quale Renzi ha reagito semplicemente negando agli stessi precari di proseguire il loro rapporto lavorativo oltre i tre anni.

Il “rifarsi una verginità” costituisce un espediente piuttosto frequente, come dimostra l’apertura di Obama a Cuba, culminata con la stretta di mano fra Obama e Raul Castro a Panama della settimana scorsa. Il regime cubano si è prestato altre volte ad operazioni del genere, come nel 1998, con il viaggio all’Avana di papa Woytila, anche lui bisognoso di rifarsi una verginità dopo gli abbracci a Pinochet in Cile. Certo, si potrebbe facilmente moraleggiare sull’opportunismo del regime cubano, ma occorre considerare che questo deve confrontarsi con un’opinione pubblica molto più esigente con gli aggrediti che con gli aggressori; un’opinione pubblica pronta a trovare giustificazioni agli aggressori e colpe agli aggrediti, e che non avrebbe perdonato ai Cubani un atteggiamento di diffidenza.

Obama doveva assolutamente segnare un punto nel grado di simpatia da parte dell’opinione di sinistra, specie da quando si sono andate diffondendo sempre più notizie sull’attività dei suoi droni assassini. I droni hanno la loro base principale a Sigonella, in Sicilia, che è diventata la regione più militarizzata d’Europa. Non è da escludere però che in questa attività dei droni siano coinvolti anche altri aeroporti, ufficialmente “civili”, dell’isola. L’aeroporto della ex (?) base USA di Comiso, ad esempio, ha un traffico civile irrisorio, tanto che la sua esistenza viene considerata uno “spreco”. Ma le spiegazioni della sopravvivenza dell’aeroporto “civile” di Comiso sono probabilmente altre, legate a voli segreti. (2)

Il crescente peso militare del territorio siciliano può forse spiegare la scelta per la presidenza della Repubblica di un personaggio come Mattarella, goffo e impacciato, ma pur sempre esponente di spicco della oligarchia dell’isola. Se si cercano i comuni denominatori, tante spiegazioni risultano ovvie.

Mettere in evidenza i comuni denominatori può essere indicativo anche per la carriera di Gianni De Gennaro. Discepolo prediletto del Federal Bureau of Investigation statunitense, e da esso insignito di una prestigiosa onorificenza, De Gennaro è stato dapprima capo della Polizia, poi commissario dell’emergenza rifiuti in Campania (ma di che tipo di rifiuti si trattava?), per poi essere nominato super-capo dei servizi segreti; ed ora è alla testa di Finmeccanica, una delle più grandi fabbriche di armi del mondo. Tutto questo con la benedizione dei governi di ogni colore, che hanno sempre trovato in De Gennaro il candidato ideale per attuare operazioni sporche. Ce n’è abbastanza per capire chi sia il suo vero padrone ed anche i motivi della sua intoccabilità. Come Mattarella, anche De Gennaro è una “vittima” della NATO.

16 aprile 2015

1) http://www.corriere.it/cronache/15_aprile_09/g8-genova-cantone-de-gennaro-assolto-non-puo-pagare-tutti-c2b1410c-de83-11e4-9169-2cdb2836f1f0.shtml

2) http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/08/03/news/sigonella_diventa_base_strategica_ecco_le_slides_segrete_della_nato-64227256/


Se non desideri continuare a ricevere informazioni dal Comidad, o vuoi fare delle osservazioni, invia un messaggio a: webcomidad@comidad.org . Grazie.


Imola, 1° maggio anarchico

Posted: Aprile 16th, 2015 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Imola, 1° maggio anarchico
1° MAGGIO ANARCHICO
(per chi non va all’appuntamento no-expo di Milano)
 
Come tutti gli anni gli anarchici imolesi salutano il 1° Maggio, giorno di lotta e di festa.
Presidio nella Piazzetta dell’Ulivo dalle ore 10,00 con distribuzione della stampa anarchica
Alle ore 11,30 pubblico comizio
Parlerà il compagno Settimio Pretelli
A seguire buffet nella sede in via Fratelli Bandiera 19
 
——————————————————————
4° COPPA PRECARIA
TORNEO DI CALCETTO ANTIPRECARIATO
PRIMO MAGGIO 2015
FOSSATO DELLA ROCCA DI IMOLA
dalle 12 alle 19

Regolamento:
– 4 contro 4
– squadre di ogni età, sesso, colore
– campo e porte ridotte
– no portieri/tacchetti
– 15 minuti a partita
– maglie dello stesso colore
Durante la giornata:
– area rinfresco
– infopoint
– banchetti e bella gente
– artisti di strada: partecipazione libera
iscrizione al torneo aperte dalle 12 per le prime 12 squadre
calcio d’inizio alle 14
per info: info@brigata36.it

Judith Malina, 1926-2015

Posted: Aprile 10th, 2015 | Author: | Filed under: teatro | Commenti disabilitati su Judith Malina, 1926-2015

 

Sono anarchica e pacifista perchè è l’unico modo per opporsi al potere della politica e dei governi su di noi

  Judith Malina

LOVE_AND_POLITICS_FILM_STILL_01

 

http://www.repubblica.it/spettacoli/teatro-danza/2015/04/10/news/addio_a_judth_malina_anima_del_living_theatre-111647727/

 

 


Paolo Schicchi. Storia di un anarchico siciliano

Posted: Aprile 9th, 2015 | Author: | Filed under: libri | Commenti disabilitati su Paolo Schicchi. Storia di un anarchico siciliano

schicchi_locandina

Ignazio Buttitta, Sandro Pertini, Vincenzo Consolo ne scrissero.
Antonio Gramsci e Umberto Terracini vi polemizzarono.
Monarchici, socialisti, comunisti, popolari, fascisti, l’apparato clericale e gli stessi anarchici ne conobbero la penna caustica.
Paolo Schicchi, anarchico individualista, da Collesano, nel petto delle Madonie siciliane, ha attraversato la storia d’Italia, tra monarchia, dittatura e repubblica, testimone dei principali avvenimenti dell’Otto-Novecento.
Pubblicista, fondatore di periodici d’area, intellettuale eccentrico e dalla vasta cultura, bombarolo per magistrati e benpensanti, girovagò da clandestino, tra espulsioni e inseguimenti delle polizie di mezza Europa, trascorrendo in galera buona parte della sua vita.
Come un Che Guevara ante litteram volle sbarcare a Palermo da Tunisi per portare, fallendo, la rivoluzione e spronare il popolo a sollevarsi contro il regime fascista.
I comunisti ne vollero fare un padre costituente alla fine del secondo conflitto mondiale, ma per tutta risposta li fece caracollare giù dalle scale della Clinica Noto di Palermo, dove risiedeva ormai da alcuni anni quale confinato prima e celebrato antifascista dopo.
Un personaggio romantico, da fiction televisiva, immerso nella sua forte contraddizione caratteriale, culturale e ideologica, che l’ultimo pronipote in linea retta ha raccontato grazie all’immenso patrimonio documentario conservato nell’archivio di famiglia e mescolato ai ricordi d’infanzia.

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Nell’ambito delle iniziative organizzate a Palermo dal Comitato per il Settantesimo della Liberazione dal nazifascismo, Libert’Ariapromuove la presentazione di un volume dedicato alla figura di Paolo Schicchi, anarchico di Collesano che – tra le altre cose – diede vita in Sicilia a una intensa attività antifascista.

Venerdì 17 Aprile, alle ore 18.00, presso la Libreria Broadway di Via Rosolino Pilo 18, sarà presentato “Paolo Schicchi. Storia di un anarchico siciliano”.
Ne parleremo con l’autore, Nicola Schicchi (pronipote di Paolo); con il curatore del volume, il giornalista Antonino Cicero; con l’editriceArianna Attinasi, e con Natale Musarra, dell’Archivio storico degli anarchici siciliani. Il commento musicale sarà affidato a Moffo Schimmenti, Gandolfo Pagano e Pino Greco.
Ringraziamo sentitamente la Libreria dello spettacolo Broadway per la generosa collaborazione.

Di seguito, alcune note tratte dalla quarta di copertina.
In allegato, locandina dell’iniziativa.

Libert’Aria – spazio di cultura


Rankore – Il Galeone

Posted: Aprile 9th, 2015 | Author: | Filed under: musica | Commenti disabilitati su Rankore – Il Galeone

https://www.youtube.com/watch?v=Z1vQdUpqVio

http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=5748


Firenze – 7ª edizione della “VETRINA DELL’EDITORIA ANARCHICA E LIBERTARIA”

Posted: Aprile 9th, 2015 | Author: | Filed under: libri | Commenti disabilitati su Firenze – 7ª edizione della “VETRINA DELL’EDITORIA ANARCHICA E LIBERTARIA”

A: casa editrice, editore, autore, auto-produttore, gruppo, organizzazione, associazione e/o, individualità.

L’Ateneo Libertario di Firenze organizza la 7ª edizione della

“VETRINA DELL’EDITORIA ANARCHICA E LIBERTARIA” a Firenze,

per i giorni 2-3-4 ottobre 2015, al Teatro Obihall (ex Teatro Tenda) Via Fabrizio De André (angolo Lungarno Aldo Moro).

La manifestazione avrà carattere internazionale e si svilupperà attorno ad una serie di eventi artistici e culturali. Si sollecita la presentazione di opere, pubblicazioni e produzioni che siano espressione del movimento anarchico e di area libertaria, senza limitazioni. L’invito è esteso a produzioni multimediali che documentino la storia, la cultura o l’attualità di eventi che esprimano aspirazioni e pratiche di autogestione e libertarie.

Queste presentazioni, con i dibattiti che seguiranno, faranno da supporto culturale, durante i tre giorni della manifestazione, alla mostra di libri, periodici, stampa in tutte le forme, materiali audio/video arte, grafica. Altri spazi saranno aperti alle performances di autori musicali e teatrali, auspicando che molti siano i nuovi titoli, le ricerche e le nuove proposte, con la presenza attiva di autori, curatori/editori e artisti per presentare o agire le novità più significative.

Chiediamo a tutti gli interessati di rispondere in tempi rapidi, definendo nei dettagli le modalità pratiche di adesione e presenza, per poter così preventivare senza problemi adeguati spazi e tempi per ogni partecipante, per la migliore riuscita dell’evento.

Chi non potesse essere presente nel proprio stand o settore, può inviare i propri libri o altri materiali, per i quali sono previste aree miste curate dall’ATENEO LIBERTARIO di Firenze

Il teatro Obihall (ex Teatro Tenda), con i suoi spazi attrezzati, è facilmente raggiungibile con mezzi pubblici e propri.  L’Ateneo Libertario metterà a disposizione tutta la logistica necessaria.

è gradita ogni autonoma attività tesa a informare, veicolare, amplificare la conoscenza della prossima ‘Vetrina’, anche attraverso la circolazione della presente su siti web, mailing-list o con altri mezzi.

Vi invitiamo altresì a sollecitare amici, conoscenti e potenziali visitatori esterni al movimento.

Per comunicare le vostre adesioni che, ricordiamo ancora, dovranno corrispondere a realtà di area anarchica e libertaria, vi preghiamo di compilare la scheda che segue in tutte le sue parti e inviarla entro il 30 Maggio 2015, tramite posta ordinaria o e-mail

 

Saluti libertari,

Ateneo Libertario di Firenze

 

invito IT 2015

 


25 aprile 2015: Bologna corteo antifascista

Posted: Aprile 9th, 2015 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su 25 aprile 2015: Bologna corteo antifascista
25 aprile 2015: Bologna corteo antifascista

Ogni anno, quando il 25 aprile arriva, c’è chi lo vive come una semplice 
ricorrenza, chi come una tappa di una Storia che non è mai finita. Che 
parte dal biennio rosso, dalle lotte dei braccianti e degli operai, 
passa per chi fu tradito mentre cercava di fermare i fascisti prima che 
prendessero il potere, come gli Arditi del Popolo in Italia e i 
rivoluzionari spagnoli, passa per chi non si arrese alla restaurazione 
del dopoguerra, continua per tutte le sommosse del vecchio e del nuovo 
secolo.

Oggi come ieri c’è chi si batte per l’uguaglianza nell’accesso alla 
ricchezza, alle cure, al sapere, perché tutti abbiano una vita libera e 
degna. Oggi come ieri i governanti e le loro guardie, vecchi e nuovi 
fascisti, conducono la loro sporca guerra contro chi, irrinunciabilmente 
partigiano, lotta.

A settanta anni dalla Liberazione vogliamo tornare in piazza, gridando 
forte di non avere nulla a che fare con partiti, amministrazioni locali 
e governo intenti a inventare nuove forme di precarietà, aggravare 
l’emergenza abitativa a suon di sfratti, sgomberi e restrizioni agli 
occupanti di casa, imbrigliare la scuola, sventrare montagne, trivellare 
mari e cementificare ovunque. Gridando forte la nostra volontà di 
chiudere ogni spazio a ogni volto assuma il fascismo: dal disegno 
nazionalista e lepenista che la Lega di Salvini intraprende con l’aiuto 
di CasaPound, ai pochi nazisti esaltati di Forza Nuova che a Bologna 
collezionano da anni magre figure ogni volta che tentano una sortita 
pubblica, fino alle bande dello Stato islamico contro le quali i 
rivoluzionari del Rojava combattono una grande guerra di libertà.

Resistenza non è mera difesa, è anzi il senso profondo di andare avanti, 
giorno per giorno, strappando metri di terra volta per volta, per far sì 
che ogni giorno sia il 25 aprile.


Assemblea pubblica giovedì 9 aprile ore 21:00 presso il Circolo 
anarchico Berneri


Sabato 25 aprile 2015
corteo antifascista ore 10:00
da pza dell’Unità al Pratello R’esiste (pza San Francesco)


Nodo sociale antifascista
www.staffetta.noblogs.org

per adesioni: staffetta at riseup punto net

Comidad, le news del 9 aprile 2015

Posted: Aprile 9th, 2015 | Author: | Filed under: comidad | Commenti disabilitati su Comidad, le news del 9 aprile 2015

NEWSCOMIDAD

Ecco le news settimanali del Comidad: chi volesse consultare le news precedenti, può reperirle sul sito http://www.comidad.org/ sotto la voce “Commentario”.

PIRELLI ACQUISTATA DALLE PARTECIPAZIONI STATALI … CINESI

Dall’anno scorso la banca centrale cinese è diventata il secondo azionista di ENI ed ENEL. La banca centrale in Cina è di proprietà dello Stato, eppure da noi non si è mancato di far passare questa vendita di considerevoli quote azionarie dei “gioielli di famiglia” del Tesoro italiano allo Stato cinese come … “privatizzazioni”. Ma quest’anno, alla fine di marzo è arrivata anche la notizia dell’acquisto di una quota azionaria di rilievo della multinazionale italiana Pirelli da parte di ChemChina, il colosso della chimica cinese. Tra le righe, e con toni sommessi, non si è potuto mancare di farci sapere che ChemChina è una corporation a controllo statale. (1)

Si tratta di quelle notizie che l’informazione ufficiale non vorrebbe mai essere costretta a diffondere, poiché ad un’opinione pubblica ormai addestrata a credere che il miracolo economico cinese sia dovuto al basso costo del lavoro, risulta ora ben duro spiegare che le cose non stanno affatto così. Risulta penoso ammettere che la Cina attuale adotta un sistema economico delle partecipazioni statali molto simile a quello che vigeva in Italia negli anni ’60. Insomma, è tutta la propaganda sugli effetti mirabolanti che il “Jobs Act” dovrebbe determinare sulla produttività e sull’occupazione, che rischia di saltare miseramente. Tanto più che potrebbe ulteriormente diffondersi il dubbio sulla reale esistenza del “libero mercato”, chiedendosi anche se, partecipazioni statali per partecipazioni statali, non sarebbe stato meglio tenersi quelle italiane invece di ricorrere a quelle cinesi.

Certo, esiste un modo di fare “opposizione” che sembra andare immancabilmente a sostegno della propaganda ufficiale, poiché, invece di smantellare con i dati di fatto le mistificazioni della cosiddetta “dura realtà del mercato globale”, le si continuano a contrapporre astratte idealità da umanesimo integrale; perciò alla fiaba del mercato si offre come alternativa la nostra “Costituzione fiaba”. Ad una infantilizzazione, si risponde con un’auto-infantilizzazione.   

Ma non si devono sopravvalutare il ruolo ed il peso di queste forme addomesticate di “opposizione”. Sono i giornali ufficiali quelli chiamati ad ovviare efficacemente proprio ad inconvenienti come quello determinato dalle notizie su ChemChina. Il quotidiano confindustriale “Il Sole-24 ore” del 25 marzo infatti ha fornito prontamente la narrazione mediatica da adottare per fronteggiare l’emergenza.

Ce la si racconta più o meno così. Sì, va bene, l’economia cinese è controllata al 70% dallo Stato, sia a livello di grandi imprese nazionali e multinazionali, sia a livello di piccole compagnie locali. Sì, d’accordo, va avanti così da decenni e tutto ciò è andato a coincidere con i tassi di crescita del 10% annuo. Ma i dirigenti cinesi non sono affatto soddisfatti di questo stato di cose, che comporta numerose inefficienze. I dirigenti cinesi perciò hanno “messo allo studio” un piano per una graduale “discesa” nelle partecipazioni statali. Neppure una deliberazione, ma un semplice “studio”. Neanche si parla di un’abolizione del sistema delle partecipazioni statali, ma si ipotizza vagamente attorno ad un suo ridimensionamento. Ma questa non-notizia viene lanciata come uno “scoop” sensazionale, perciò il quotidiano confindustriale può immediatamente applicarsi ad immaginare tutti i problemi ed i nuovi scenari che questo “futuro” calo nelle partecipazioni statali comporterà nell’economia cinese. Il “futuro” è già cominciato; anzi, secondo l’organo confindustriale, del sistema delle partecipazioni statali cinesi si potrebbe già parlare al passato. Magari tra un po’ ci si potrebbe anche dimenticare che sia mai esistito. (2)

L’effetto confusionale sull’opinione pubblica così è assicurato. La vaga ipotesi di privatizzazione dell’economia cinese può essere già spacciata come un dato acquisito. La credibilità del “Jobs Act” è salva. E la fiaba del libero mercato? Salva pure quella.

In effetti è da venti anni – cioè dall’adesione cinese all’Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO) nel 1995 -, che il governo cinese promette un ritiro delle partecipazioni statali, solo che in questi due decenni gli impegni sono stati rigorosamente disattesi. Il WTO è un tipico patto leonino, per il quale i Paesi  di serie B sono costretti a rispettare le regole, mentre i più potenti ne sono esonerati. Nemmeno nell’Unione Europea le cose vanno diversamente. Del resto, visto che il governo cinese ha imitato il vecchio sistema delle partecipazioni statali italiano, saprà anche cosa hanno portato in Italia le privatizzazioni, cioè la deindustrializzazione.

L’aneddotica ha individuato nella ormai leggendaria riunione sul Panfilo Britannia l’avvio delle privatizzazioni in Italia. In realtà, il nesso consequenziale tra privatizzazione, deindustrializzazione e finanziarizzazione è storico, e tutt’altro che casuale, dato che è stato esplicitamente teorizzato nel progetto del “Financial and Private Sector Development” della Banca Mondiale. (3)

Le direttive che da Washington la World Bank, sino agli anni ’70, riusciva ad imporre a Paesi come Burundi e Honduras, dopo la caduta del Muro di Berlino sono passate senza difficoltà anche in Europa, e sono state formalizzate nel Trattato di Maastricht. Persino la NASPI, la tipologia di indennità di disoccupazione prevista dal “Jobs Act”, si riduce ad un pretesto per obbligare i precari a dotarsi di carta di credito. Questa truffa ai danni dei poveri viene chiamata “inclusione finanziaria”.

9 aprile 2015

1)  http://www.agichina.it/in-primo-piano/industria-e-mercati/notizie/pirelli-firmata-intesa-con-i-cinesi-di-chemchina

2)  http://www.confindustria.vicenza.it/rassegna/20150325/SIN3065.pdf 

3)  http://www.worldbank.org/projects/P125209/financial-private-sector-development–additional-financing-project?lang=en


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Salvini e Chiamparino fuori da Torino

Posted: Aprile 5th, 2015 | Author: | Filed under: General | Commenti disabilitati su Salvini e Chiamparino fuori da Torino

Sabato mattina – era il 28 marzo – a Torino veniva tracciata per le strade della città una sorta di “pista anarchica” che collegava vari luoghi del potere criminale – il palazzo della “giustizia”, le prigioni, le centrali di polizia – nel ricordo di Edoardo Massari “Baleno”, morto suicida alle Vallette diciassette anni fa. Gli era da poco stata comunicata la decisione del tribunale che avrebbe atteso in carcere il processo per associazione sovversiva e per vari sabotaggi in Val Susa. I guardiani dell’ordine democratico volevano seppellirlo in galera. Di recente ci hanno riprovato con sette No Tav, accusati di terrorismo per un sabotaggio in Clarea  …

http://anarresinfo.noblogs.org/2015/03/30/salvini-e-chiamparino-fuori-da-torino/